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Nicola Puricelli, titolare de’ “Il Papavero - Arte floreale” nel Comune di Mornago (in provincia di Varese), è il fiorista vincitore della 12esima edizione della Coppa Italia Federfiori, svoltasi questo fine settimana a Cittadella di Alessandria (vedi).
nicolapuricelli2.jpgNato a Somma Lombardo (Varese) nel 1970, dopo aver ottenuto la qualifica professionale in coltivazioni florovivaistiche, decise di intraprendere la carriera di fiorista libero professionista aprendo un negozio a Mornago, come si legge nella sua pagina Facebook.
Molti i successi ottenuti e le realizzazioni importanti della sua carriera di maestro fiorista. L'allestimento durante il semestre di presidenza Italiano in Europa dell’European Council Intergovernmental Conference a Bruxelles, il conclave dei ministri degli esteri dell’Unione Europea sulla CIG e la VI Conferenza ministeriale euro-mediterranea a Napoli. Dal 2005 ad oggi ha vinto numerosi premi: primo posto nel tema a sorpresa al 30° Praznk Cvjeca a Spalato, vittoria nel 2005 nel 7° concorso “Arte e fiori”, medaglia d'oro nel 2006 per la miglior composizione di garofani all'Euroflora di Genova, vittoria della Coppa Bluflor.
La ricerca di nuove idee e la spettacolarità delle sue composizioni contraddistinguono da molti anni il lavoro di Nicola Puricelli, uno dei più rinomati floral designer italiani, come confermato dalla Coppa Italia Federfiori di ieri. 

Redazione

impatto della guerra aziende agricole CREA

Secondo un rapporto del CREA Politiche e Bioeconomia la guerra in Ucraina costerà 15.700 € in più ad azienda agricola italiana. Fra i settori più penalizzati l’ortofloricoltura, con aumento dei costi del 70% contro il +54% medio. Il 10% delle imprese agricole rischia di dover sospendere l’attività e il 30% di avere reddito negativo. 

 
Un aumento medio per azienda agricola pari a 15.700 euro per le seguenti 6 voci di costo: fertilizzanti, mangimi, gasolio, sementi/piantine, fitosanitari, noleggi passivi. Ma con forti differenze tra i settori produttivi e a seconda della localizzazione geografica.
Questo l’impatto della guerra in Ucraina sui costi delle aziende agricole italiane secondo un recente rapporto del Crea Politiche e Bioeconomia elaborato sulla base dei dati aziendali rilevati dalla rete RICA - Rete d’Informazione Contabile Agricola.
«Ad essere più penalizzati, con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti (tra il 65% e il 70%) – spiega un comunicato di ieri del CREA - sono i seminativi, la cerealicoltura e l’ortofloricoltura per l’effetto congiunto dell’aumento dei costi energetici e dei fertilizzanti, seguiti dai bovini da latte (+57%). Più contenuti, invece, gli aumenti per le colture arboree agrarie e per la zootecnia estensiva». 
A livello medio nazionale l’aumento dei costi si attesterebbe quindi al +54% con effetti molto rilevanti sulla sostenibilità economica delle aziende agricole. E un’azienda agricola su dieci (il 10%) si troverà nell’incapacità di far fronte alle spese dirette necessarie al processo produttivo, venendo estromessa di fatto dal circuito. Tale percentuale prima della crisi era pari all’1%. 
«Nello scenario ipotizzato in questo lavoro – conclude la nota - si stima che il 30% delle aziende su base nazionale possa avere reddito netto negativo, rispetto al 7% registrato prima dell’attuale crisi, sempre con una rilevante variabilità territoriale e di specializzazione produttiva».
 

Redazione

Il parere di Confagricoltura sulla decisione del Consiglio Agricoltura dell’Unione Europea del 21 marzo di dare il via libera alla destinazione di circa 4 milioni di ettari di terreni a riposo alla produzione di cereali e colture proteiche, ma anche all’uso per la prima volta della riserva PAC anti-crisi da 500 milioni di euro (di cui 48 milioni per l’Italia). Per i costi dell’energia si aspetta l’esito del Consiglio Europeo del 24-25 marzo.

«Con l’utilizzo dei terreni a riposo è destinata a salire la produzione europea di cereali e colture proteiche. E’ un passo avanti importante che abbiamo sollecitato, ma la decisione dei ministri dell’Agricoltura della UE potrebbe rivelarsi inadeguata rispetto all’intensità della crisi in atto».
A sostenerlo è stato ieri il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, con riferimento alle conclusioni del Consiglio Agricoltura UE che si è tenuto il 21 marzo a Bruxelles, per decidere le iniziative da assumere in risposta alle pesanti conseguenze economiche della guerra in Ucraina. Secondo le stime che sono circolate nel corso della sessione ministeriale, ha reso noto Confagricoltura, circa 4 milioni di ettari aggiuntivi potrebbero essere coltivati negli Stati membri.
«Durante la riunione del Consiglio UE – ha aggiunto Giansanti – si è svolto un collegamento con il ministro ucraino dell’Agricoltura che ha evidenziato la carenza, in particolare, di sementi e carburanti. Nella più favorevole delle ipotesi, la produzione agricola dell’Ucraina subirà una contrazione del 30%. Per scongiurare una grave carenza di offerta sui mercati internazionali, la UE deve utilizzare al massimo il proprio potenziale produttivo, eliminando, anche in prospettiva, ogni ostacolo alle semine».
Confagricoltura ha giudicato positiva anche la decisione di ricorrere, per la prima volta in assoluto, alla riserva di crisi della PAC (pari a circa 500 milioni di euro) che metterà a disposizione dell’Italia intorno a 48 milioni di euro che potranno essere incrementati grazie al cofinanziamento nazionale consentito dalla Commissione. «Chiediamo al nostro governo – si legge nella nota - di fare il massimo sul piano finanziario e di avviare rapidamente le discussioni in ordine alle finalità e alle modalità di erogazione delle risorse in connessione con quanto previsto nel recente ‘decreto legge Ucraina’».
Il Consiglio Agricoltura dell’Unione ha anche esaminato la questione legata all’aumento senza precedenti dei costi di produzione, a partire da quelli dell’energia, ha segnalato Confagricoltura. Ogni decisione, però, è stata rinviata per attendere i risultati del Consiglio Europeo in programma il 24 e 25 marzo, nel corso del quale saranno valutate le possibili iniziative in ambito europeo.
Confagricoltura, infine, valuta positivamente l’annuncio fatto dalla Commissione relativo alla richiesta agli Stati membri di trasmettere mensilmente i dati relativi alla disponibilità di prodotti e mezzi di produzione essenziali, allo scopo di assicurare in ogni circostanza la continuità delle forniture.

Redazione

Oltre 100 eventi e più di 300 espositori. Da venerdì 25 marzo a lunedì 28 marzo presso la Fiera di Brescia si svolgerà la seconda edizione di “Cosmogarden - la biennale del verde”, una manifestazione a 360 gradi sulla filiera green.
Gli espositori saranno collocati in quattro aree: costruttori di giardini, piante e fiori da esterno e da interno, arredo e complementi, attrezzature e servizi per orto e giardino. «Il salone è concepito per regalare un’esperienza unica e suggestiva - ha dichiarato Mauro Grandi, ceo di Area Fiera -. Gli stand offrono ambienti meravigliosi, specie esotiche, giardini zen o all’inglese».
Ricco e vario l’elenco degli appuntamenti: dall’incontro sull’agronomia urbana e la patologia vegetale fino a quello sul rinnovo varietale nel florovivaismo, passando per il verde pensile, le siepi miste e tantissimi argomenti quanti sono gli aspetti e i temi della filiera del verde (vedi programma).
Per ulteriori informazioni cosmogarden.it e in particolare sui biglietti e le modalità di accesso qua.

Redazione

Decreto contro effetti della guerra - settore agricolo

Nel decreto-legge del 18 marzo di contrasto agli effetti della guerra in Ucraina il Governo ha varato misure urgenti a sostegno del settore agricolo: credito d’imposta al 20% delle spese di carburante del 1° trimestre 2022, rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui agrari, aumento di 35 milioni del Fondo per lo sviluppo delle imprese agricole e ampliamento della possibilità di usare il digestato come fertilizzante.

 
Ci sono rilevanti misure urgenti a sostegno del settore agricolo, in particolare contro il caro energia e per le aziende delle filiere più colpite dalla crisi, nel decreto-legge varato venerdì 18 marzo dal Consiglio dei ministri per contrastare gli effetti economici e umanitari della guerra in Ucraina e presentato dal premier Mario Draghi nella conferenza stampa andata in onda subito dopo su Rai 2. 
Come sottolineato in una nota odierna del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), «il tema della redditività è al centro di tutto il decreto del Governo che delinea misure a favore di tutte le aziende italiane, agendo sulle accise dei carburanti, sui crediti di imposta, sulle misure di monitoraggio e trasparenza dei prezzi, sulla rateizzazione delle bollette energetiche, sui contratti pubblici, sull'autotrasporto, sulla golden power e sulla cybersicurezza. Presidi efficaci a tutela delle aziende italiane, con positivi riflessi sulle imprese agroalimentari, destinatarie anche di specifici provvedimenti».
Uno dei più sentiti fra i provvedimenti d’interesse agricolo approvati su proposta del Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli è la misura che contrasta direttamente l’aumento dei carburanti tramite un contributo sotto forma di credito d’imposta per l’acquisto di carburanti destinato alle aziende agricole e della pesca. Si tratta di un contributo straordinario del 20% della spesa sostenuta per l’acquisto di carburante effettivamente utilizzato nel 1° trimestre del 2022, entro i limiti degli aiuti di Stato. Si prevede che il credito d’imposta sia anche cedibile dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, comprese banche e altri intermediari finanziari.
Altra misura urgente varata è la rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui agrari. Nello specifico, per le aziende agricole, della pesca e dell'acquacoltura, il Governo ha stabilito la possibilità di rinegoziare e ristrutturare i mutui e allungare fino a 25 anni il relativo periodo residuo di rimborso. 
Poi, nel rispetto del regime de minimis, Ismea è autorizzata a prestare una garanzia gratuita a favore di agricoltori e pescatori. A tal fine il Governo ha rafforzato il fondo di garanzia pubblica che è stato recentemente rivisto nel suo funzionamento, prevedendo la possibilità di estendere le garanzie fino a 5 milioni di euro per il singolo beneficiario. Ciò permette di contrastare la crisi di liquidità delle imprese agroalimentari connessa all'eccezionale incremento dei costi dell'energia e delle materie prime.
Inoltre è previsto l’incremento di 35 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura già previsto dalla Legge di bilancio 2022.
Infine viene ampliata la possibilità di utilizzare il digestato come fertilizzante per terreni. Scelta necessaria per favorire l'utilizzo dei sottoprodotti vegetali e degli scarti di lavorazione delle filiere agroalimentari come fertilizzante e per sopperire alla mancanza di prodotti chimici a seguito della crisi russo-ucraina. Ciò, si legge nel comunicato ministeriale, «contribuisce alla diffusione di pratiche ecologiche e di economia circolare nella fase di produzione del biogas, alla riduzione dell'uso di fertilizzanti chimici, all'aumento di materia organica nei suoli e alla limitazione dei costi di produzione».
 

Redazione