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In vista di Ognissanti, AsproFlor esamina la produzione di crisantemi in Italia, rilevando un calo del 10% nella produzione dei crisantemi recisi, pari a 10 milioni di steli. Al contrario, la produzione dei crisantemi in vaso, stimata a 9 milioni, sembra essere rimasta stabile. I prezzi di vendita al dettaglio sono rimasti senza particolari oscillazioni rispetto allo stesso periodo del 2022, con steli multifiori che variano tra 1,30 e 2,00€, mentre i vasi sono venduti a 4-5€ per diametro 12 e a 15-20€ per diametro 20-23. Le preferenze dei consumatori si sono spostate verso crisantemi a fiore piccolo, multicolori o koreani, sostituendo quelli decorativi a fiori grandi bianchi e gialli.
In vista della festa di Ognissanti, Asproflor Comuni Fioriti ha analizzato attentamente l'andamento della produzione dei crisantemi in Italia. Questi fiori, che hanno un ruolo centrale nelle celebrazioni di Ognissanti, sono carichi di significato e rappresentano un modo tangibile per onorare e ricordare i cari defunti. Tuttavia, il 2023 ha portato alcune sfide per i produttori di crisantemi in Italia. Cambiamenti climatici e avversità meteorologiche, come l'alluvione in Emilia Romagna, le trombe d'aria in Lombardia e i temporali in molte aree di produzione di crisantemi, hanno determinato un leggero calo nella disponibilità di questi fiori. Nonostante ciò, la qualità dei crisantemi rimane sorprendentemente alta, il che è un punto positivo per i consumatori. "Il crisantemo è una delle produzioni storiche e tradizionali per il mercato italiano ed è ancora il fiore più venduto e utilizzato dal consumatore per ricordare e onorare i propri cari defunti", ha affermato Sergio Ferraro, Presidente di Asproflor Comuni Fioriti. La coltivazione dei crisantemi è una delle più lunghe e impegnative nel settore florovivaistico, ma rappresenta anche una parte significativa del fatturato annuo delle aziende italiane. Nonostante le sfide, i crisantemi rimangono popolari tra i consumatori italiani per Ognissanti. Cambiano, tuttavia, le preferenze riguardo alle varietà di crisantemi più vendute. Quest'anno, i crisantemi a fiore piccolo e multicolori o koreani hanno preso il posto di quelli decorativi con fiori grandi bianchi e gialli. La produzione nazionale di crisantemi in vaso per l'Ognissanti 2023 è stata di circa 9 milioni di vasi in diverse misure e circa 10 milioni di steli recisi multifiori, con una leggera diminuzione del 10% rispetto agli anni precedenti. Nonostante l'aumento dei costi di produzione, i prezzi per i consumatori non hanno subito grandi oscillazioni, rendendo i crisantemi accessibili a un'ampia fascia di persone. Il crisantemo è una parte fondamentale del comparto florovivaistico italiano, generando un volume d'affari di circa 250 milioni di euro. Le regioni produttrici principali sono Sicilia, Puglia, Campania e Lazio per i crisantemi recisi e Liguria, Toscana, Piemonte, Veneto e Lombardia per i crisantemi in vaso. Malgrado le sfide che il settore impone, Asproflor rimane fiduciosa riguardo al futuro dei crisantemi in Italia e alla loro importanza nella cultura italiana. Mentre i gusti dei consumatori possono cambiare, il significato emotivo di questi fiori rimane intatto, e la tradizione di onorare i defunti con i crisantemi continua a fiorire.
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Il Piemonte si accredita come punto di riferimento nel mondo delle erbe officinali durante un convegno che si è tenuto a Racconigi lo scorso 27 ottobre, promosso da Spices & Herbs Global Expo nell’ambito di Macfrut 2024. Il presidente della Federazione Italiana Produttori Piante Officinali, Andrea Primavera, ha detto che il mercato delle piante officinali, spezie e derivati botanici vale oggi 800 milioni di euro e anche se le importazioni superano ancora le esportazioni, l'innovazione tecnologica apre nuove opportunità di crescita.
Numeri importanti che potrebbero però ulteriormente crescere con il supporto dell’innovazione tecnologica. Questa, almeno, l’idea di Stefano Bona, professore associato del DAFNAE dell’Università degli Studi di Padova, che ha evidenziato come l’intelligenza artificiale, le ICT e i macchinari hi-tech possano affiancare gli agricoltori in tutte le fasi, dalla semina alla raccolta, controllando ad esempio la quantità di infestanti. Uno sguardo rivolto al futuro, insomma, che non potrà prescindere dal potenziale che le piante officinali esprimono nel marketing olfattivo, come ha illustrato la coordinatrice del Dipartimento Ainem di Neuromarketing Olfattivo, Claudia Sepertino, ricordando come l'olfatto sia l'unico dei sensi umani elaborato nella parte emotiva e non razionale del nostro cervello.
Si è svolta anche una tavola rotonda “La filiera officinale in Piemonte tra antiche tradizioni e nuove tendenze” incentrata sui progetti in corso di svolgimento, sugli elementi critici della filiera e sulle aspettative future, con la moderazione di Demetrio Benelli, direttore di ERBORISTERIA Domani e gli interventi di Sara Chialva (Azienda Agricola Chialva), Valerio Galeasso (Erbe Aromatiche Pancalieri), Renato Suria (Azienda Agricola Ca’ de Soria), Luca Fasano (Valverbe), Ezio Camisassa (Aulina) ed Elena Cerutti (Associazione Le Terre dei Savoia).
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Il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, critica la redazione del PNRR, sottolineando la mancanza di ascolto dei territori, corpi intermedi e amministratori. Lollobrigida sottolinea l'importanza della collaborazione e della semplificazione per lo sviluppo del Paese, con un focus sulla logistica e l'investimento nelle infrastrutture.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un tassello fondamentale per il futuro dell'Italia, ma il suo processo di redazione ha sollevato critiche da parte del ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Durante il suo intervento alla 40esima Assemblea annuale Anci a Genova, il ministro ha espresso preoccupazione per la mancanza di coinvolgimento dei territori, dei corpi intermedi e degli amministratori nel processo decisionale.
Lollobrigida ha sottolineato l'importanza dell'elemento di prossimità e sussidiarietà come pilastri fondamentali per lo sviluppo dello Stato italiano. Ha evidenziato che il progresso di una nazione si basa sul lavoro instancabile dei numerosi sindaci che rappresentano le comunità locali. Questo aspetto, secondo il ministro, dovrebbe essere centrale nella formulazione di politiche nazionali e strategie di ripresa.
Nel suo discorso, il ministro Lollobrigida ha enfatizzato la necessità di collaborazione e di un impegno congiunto per il bene comune. Ha invitato tutti a lavorare insieme all'interno di un quadro italiano in cui ogni attore si muove nella stessa direzione per creare sviluppo. Lollobrigida ha sottolineato che non si può concentrarsi solo sulle emergenze e sulle criticità, ma è essenziale sviluppare una visione strategica a lungo termine e una pianificazione accurata.
Un punto cruciale sollevato dal ministro riguarda la competitività delle imprese italiane. Ha sottolineato la necessità di una riforma del sistema logistico italiano e un investimento più massiccio nel PNRR. La frammentazione della logistica italiana rende le merci nazionali meno competitive a livello internazionale, e questo rappresenta una sfida che l'Italia deve affrontare per promuovere la crescita economica.
Infine, il ministro Lollobrigida ha fatto riferimento al commissariamento come una soluzione alla sconfitta del sistema normativo italiano, citando il Ponte Morandi di Genova. Ha sottolineato che la creazione di un sistema virtuoso di norme nazionali è fondamentale per consentire agli amministratori di realizzare in modo efficiente le opere pubbliche.
Nel corso della sua visita all'Assemblea annuale dell'Anci, il ministro ha partecipato a un workshop dedicato al PNRR e agli investimenti complementari per l'innovazione e la sostenibilità in agricoltura. Ha avuto l'opportunità di incontrare numerosi amministratori locali e illustrare le misure introdotte per sostenere le imprese agricole, confermando la sua dedizione a creare opportunità di crescita sostenibile per il settore.
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La 26ª edizione di Ecomondo, la manifestazione leader nel Mediterraneo per l'economia circolare, si svolgerà a Rimini dal 7 al 10 novembre 2023. 170 eventi previsti nelle quattro giornate di manifestazione, 70 dei quali dal taglio scientifico, economico, tecnico e di scenario con la regia del Comitato tecnico scientifico in collaborazione con i principali partner istituzionali e tecnici di Commissione europea, OCSE, FAO, UfM, EEA, ISWA.
Ecomondo 2023, l'appuntamento ecologico più importante dell'anno, è pronto a tornare a Rimini dal 7 al 10 novembre prossimi, con una dimensione mai vista prima. 1.500 espositori, che coprono una superficie espositiva di oltre 150 mila metri quadrati. Quest'anno, Ecomondo vedrà la partecipazione di oltre 300 buyer di alto profilo provenienti dall'estero e ospiterà circa 280 delegati in rappresentanza di associazioni industriali, enti governativi, e istituti di ricerca, provenienti da diverse parti del mondo.
Una Piattaforma Globale per la Sostenibilità
Ecomondo 2023 si apre con gli Stati Generali della Green Economy, un evento curato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile in collaborazione con il MASE, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e ICE Agenzia. Questi Stati Generali sono un momento di riflessione e discussione sulla green economy in Italia, e attingono dalla partecipazione di oltre 65 organizzazioni di imprese nel settore. La manifestazione rappresenta una piattaforma globale per l'innovazione, la sostenibilità e la circolarità, coinvolgendo importanti attori della comunità globale.
Le Aree Tematiche di Ecomondo
Ecomondo 2023 presenterà sei macroaree tematiche, tra cui "Waste as Resource", "Sites & Soil Restoration", "Circular & Regenerative Bio-economy", "Bio-Energy & Agroecology", "Water Cycle & Blue Economy", e "Environmental Monitoring & Control". Queste aree coprono una vasta gamma di argomenti, dalla gestione dei rifiuti alla rigenerazione dei suoli, dall'energia ottenuta dalle biomasse alla gestione integrata del ciclo idrico. Inoltre, l'evento dedicherà spazio al settore tessile, all'innovazione e alle start-up, promuovendo progetti innovativi che contribuiscono alla transizione ecologica.
Innovazione e Green Jobs
Ecomondo 2023 si conferma come un incubatore di progetti innovativi, con una particolare attenzione alle start-up. Saranno selezionate 20 start-up, offrendo loro una piattaforma per crescere e connettersi con investitori e imprese. Inoltre, la manifestazione offre uno spazio dedicato agli "E23 Green Jobs & Skills", un punto di incontro tra domanda e offerta nel settore della transizione ecologica.
Ecomondo e la Blue Economy
La blue economy, che include settori come la pesca, l'acquacoltura e la gestione sostenibile delle risorse marine, sarà un focus importante di Ecomondo 2023. La manifestazione esplorerà come la blue economy possa contribuire alla sostenibilità e alla circolarità in queste industrie, promuovendo la valorizzazione delle risorse marine italiane e del Mediterraneo.
Un Nuovo Modo di Fare Impresa
Ecomondo 2023 rappresenta non solo un'occasione per esplorare le più recenti tecnologie e soluzioni per la sostenibilità, ma anche per discutere il futuro dell'ambiente e delle nuove generazioni. La manifestazione promuove il dialogo tra millennials e Generazione Z, sensibili alla tutela dell'ambiente, e incoraggia l'innovazione e la sostenibilità nelle pratiche aziendali e nella comunicazione d'impresa.
Ecomondo 2023 è supportato da una vasta rete di partner istituzionali, tra cui la Commissione Europea, il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e molte altre organizzazioni di rilevanza internazionale.
Redazione