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In occasione dell'assemblea nazionale a Palazzo Rospigliosi a Roma, Dominga Cotarella è stata eletta presidente di Terranostra, l'associazione degli agriturismi italiani promossa da Coldiretti. La sua elezione segna un momento significativo per il turismo rurale e l'agricoltura sostenibile in Italia.

 

L'assemblea nazionale di Terranostra, tenutasi a Palazzo Rospigliosi, ha visto l'elezione di Dominga Cotarella come nuovo presidente. Figlia di Riccardo e Maria Teresa Cotarella e laureata in Scienze Agrarie all’Università della Tuscia, Dominga porta con sé una vasta esperienza e una visione innovativa per il settore dell'agriturismo italiano.

Nata a Orvieto, Dominga ha iniziato a lavorare nella sua azienda di famiglia, la "Famiglia Cotarella", sin dalla giovane età. Oggi, ricopre il ruolo di Amministratore Delegato in questa azienda leader nel settore vitivinicolo. Con le cugine Marta ed Enrica, ha contribuito alla fondazione di "Intrecci", un'accademia di alta formazione focalizzata sulla ristorazione e l'ospitalità di livello professionale.

Nel 2021, è stata lanciata la Fondazione Cotarella, dedicata alla promozione di uno stile di vita sano attraverso l'alimentazione e progetti a impatto sociale. Dominga Cotarella è stata anche insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2022 e, di recente, è diventata Presidente di Coldiretti Terni.

La Famiglia Cotarella gestisce anche la Fattoria Tellus, una fattoria didattica in Umbria che si concentra sull'educazione ambientale e sull'inclusività, offrendo esperienze uniche ai bambini, inclusi quelli con esigenze speciali.

Dominga Cotarella, nel suo nuovo ruolo in Terranostra, sottolinea l'importanza dell'agriturismo non solo come motore economico, ma anche come veicolo di diffusione della cultura del cibo e dell'arte culinaria italiana. Sottolinea l'impegno dell'Italia nell'agricoltura sostenibile e biologica, evidenziando il ruolo del Paese come leader europeo nel settore.

Insieme a Dominga, sono stati eletti due vicepresidenti, Diego Scaramuzza e Simone Ciferni, e un nuovo consiglio direttivo. Questa nuova leadership promette di portare avanti la missione di Terranostra per promuovere un turismo rurale sostenibile e culturalmente ricco in Italia.

 

Redazione

Nel primo semestre del 2023, l'export delle filere agroalimentari italiane ha superato i 13 miliardi di euro, registrando un aumento del 5,6%. Tuttavia, i distretti florovivaisti di Pistoia e Ponente Ligure hanno segnato un calo del -1,9% e -2,9% rispettivamente.

 

Nonostante il rallentamento dello scenario economico mondiale, le esportazioni dei distretti agro-alimentari italiani chiudono con un segno positivo anche il secondo trimestre del 2023 (+1,9% rispetto allo stesso periodo del 2022), in controtendenza rispetto agli altri distretti manifatturieri italiani, in leggera contrazione (-2,9% tendenziale). Questo risultato, sommato allo sprint del primo trimestre (+9,5% tendenziale) porta i 51 distretti agro-alimentari a superare quota 13 miliardi di euro di esportazioni, il 5,6% in più, a prezzi correnti, rispetto ai primi sei mesi del 2022 risultato mai raggiunto in un semestre dall’export distrettuale agroalimentare. Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: "La qualità del 'Made in Italy' è apprezzata a livello internazionale, e i risultati dell'export nel primo semestre lo confermano. Siamo a fianco di queste imprese con il credito, la consulenza e iniziative a supporto delle situazioni straordinarie legate all'emergenza climatica."

Questi dati sottolineano la necessità di comprendere le sfide specifiche del florovivaismo, che differiscono in modo significativo da quelle del settore agroalimentare. Il sostegno mirato e le strategie su misura saranno fondamentali per garantire la prosperità di entrambi i settori nel futuro. Questo importante traguardo, tuttavia, include anche un significativo effetto prezzo (+9% circa l’incremento dei prezzi all’export stimato sulla base della composizione settoriale e geografica dell’export dei distretti agro-alimentari) è il risultato di contributi differenti da parte delle diverse filiere. Nonostante questo aumento complessivo, è importante notare che i distretti florovivaisti di Pistoia e Ponente Ligure hanno segnato un calo nelle vendite. Pistoia ha registrato una contrazione a valore del -1,9%, mentre Ponente Ligure, sempre a valore, ha visto un calo del -2,9%.

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Questi dati mettono in evidenza le sfide con la concorrenza che il settore florovivaistico sta affrontando. È fondamentale notare che il florovivaismo, visto come dato aggregato, non rende una fotografia chiara del settore. Floricoltura e Vivaismo sono infatti caratterizzati da cicli produttivi, ecoambientali e commerciali completamente diversi tra loro. 

 

Redazione

Il Parlamento Europeo respinge la proposta di riduzione del 50% dell'uso di fitofarmaci, sostenendo la posizione di Confagricoltura per una maggiore sostenibilità ecoambientale senza compromettere la produzione agricola.

 

In una giornata, quella di ieri, che si rivela fondamentale per il futuro dell'agricoltura italiana, il Parlamento Europeo ha respinto la proposta avanzata dalla Commissione europea di ridurre del 50% l'utilizzo di fitofarmaci. Questa decisione è stata accolta con gratitudine da Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, l'organizzazione rappresentativa delle imprese agricole italiane.

"È una giornata decisamente positiva per le imprese agricole italiane", ha dichiarato Giansanti. "Ringraziamo i parlamentari europei italiani che hanno sostenuto la posizione espressa da Confagricoltura. Ora è possibile aprire una nuova pagina per rafforzare la sostenibilità ambientale del settore agricolo, senza mettere a rischio il potenziale produttivo del settore."

La proposta della Commissione europea aveva suscitato preoccupazione tra gli agricoltori italiani, che temevano che una riduzione così significativa nell'uso di fitofarmaci potesse compromettere la loro capacità di proteggere le colture dagli attacchi di parassiti e malattie. Il voto favorevole del Parlamento Europeo rappresenta una svolta importante per l'agricoltura italiana, consentendo alle imprese agricole di continuare a produrre in modo ecosostenibile.

Giansanti ha sottolineato l'importanza di questa decisione e ha espresso fiducia nell'azione del governo italiano per stringere alleanze necessarie in seno al Consiglio europeo. "Non è in discussione l'obiettivo di ridurre l'uso di prodotti chimici nei processi produttivi a vantaggio delle risorse naturali e della biodiversità", ha affermato Giansanti. "Ma vanno messe da parte le impostazioni ideologiche, lasciando la strada aperta alla ricerca, alle innovazioni e agli investimenti."

Ora, l'agricoltura italiana può guardare avanti con la speranza di promuovere una produzione agricola sostenibile e prospera, preservando al contempo la qualità e la sicurezza delle colture.

Confagricoltura e l'intero settore agricolo italiano attendono con interesse i prossimi sviluppi e collaboreranno attivamente per contribuire a plasmare il futuro dell'agricoltura europea.

 

Redazione

Il 21 novembre Legambiente ha celebrato la 28esima edizione della Festa dell’Albero. 180 eventi,145 scuole con più di 16mila studenti e la messa a dimora di oltre 5mila alberi in città. Qui la mappa delle prossime iniziative in tutta italia. Inoltre un focus dolente sulla scarsità d'applicazione della legge 10 del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”

 

Legambiente ha rinnovato il suo impegno nella lotta contro la crisi climatica con la celebrazione della Giornata Nazionale degli Alberi il 21 novembre. Un evento che ha contribuito agli obiettivi del progetto europeo Life Terra, finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea e di cui Legambiente è il referente italiano. Quest'anno, la Festa dell’Albero ha visto la partecipazione di oltre 180 eventi, coinvolgendo 145 scuole con più di 16mila studenti, e ha visto la messa a dimora di oltre 5mila alberi in città italiane.

Alcuni di questi eventi sono già partiti lo scorso weekend, mentre altri sono programmati per i prossimi giorni. È importante notare che molti di questi eventi sono aperti al pubblico (consulta la mappa degli eventi), garantendo un coinvolgimento diffuso nella causa ambientale.

La Giornata nazionale degli alberi compie dieci anni, ed è stata istituita con la legge numero 10 del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. Questa legge ha fissato alcuni obblighi per i Comuni italiani nel promuovere e tutelare il verde urbano. In occasione del suo decennale, Legambiente ha dedicato un focus esaminando i dati di “Ecosistema Urbano 2023”, raccolti tramite questionari inviati agli amministratori dei 108 capoluoghi di provincia. Nell'occasione Legambiente ha fatto un Focus sulla legge n.10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”: La legge n. 10/2013, oltre ad istituire la Giornata nazionale degli alberi il 21 novembre, ha stabilito che tutti i Comuni con più di 15mila abitanti debbano dotarsi di un catasto degli alberi, piantare un nuovo albero per ogni bambino nato o adottato, produrre una pianificazione e un regolamento del verde urbano e che ogni sindaco produca un bilancio del verde a fine mandato. Dalle risposte ai questionari inviati da “Ecosistema Urbano” di Legambiente ai capoluoghi di provincia nel 2023, emerge che la maggioranza delle amministrazioni si è dotata di un regolamento del verde urbano (più del 69%), ma è praticamente assente la pianificazione del verde in città (76,85%). La nota dolente è l'obbligo di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato, al quale la maggioranza dei Comuni non ha risposto. Emergono anche carenze riguardo al Piano annuale di monitoraggio e gestione del verde urbano, fondamentale per verificare lo stato di salute degli alberi ed evitare il rischio crolli, visto che più del 44% ha ammesso di esserne sprovvisto. Stessa situazione per quanto riguarda il piano di adattamento al clima (più del 51% ne è sprovvisto), mentre va meglio per quanto riguarda il censimento del verde (quasi l’80% ha a disposizione questo documento).

 

Redazione

Le schede prodotto per olio, vino, formaggi e prosciutti sono indispendabili a completare la documentazione per esportare in UK, Svizzera , Giappone, Canada, USA, Brasile, Paesi Arabi e Corea.

 

Il contesto internazionale dell'esportazione agroalimentare è in continua evoluzione, soprattutto in seguito ai cambiamenti portati dalla Brexit. In questo scenario, le aziende agricole e agroalimentari si trovano a dover rivedere le proprie strategie per l'accesso al mercato britannico. In aiuto a questo processo si inseriscono le nuove schede Prodotto/Paese, strumenti pensati per dotare gli operatori del settore di una bussola precisa per la valutazione delle opportunità e delle condizioni tecniche e operative indispensabili all'esportazione.

Frutto del lavoro congiunto tra l'Ismea e Si.Camera, le schede offrono un quadro informativo aggiornato e dettagliato. Vanno oltre la semplice elencazione di dati, fornendo un'analisi approfondita del posizionamento competitivo nei confronti dei concorrenti internazionali, delle caratteristiche specifiche del mercato del Regno Unito, nonché delle nuove regole in materia di dazi, documenti doganali, normative sanitarie ed etichettatura.

L'attenzione si focalizza sui prodotti con maggior potenziale di crescita sui mercati internazionali, con l'intenzione di rilasciare, nel corso dell'anno, ulteriori schede che seguiranno le tendenze e le opportunità emergenti. Questo sforzo informativo si configura come un contributo essenziale all'internazionalizzazione delle imprese italiane, un pilastro per la proiezione dell'eccellenza del Made in Italy nel mondo.

L'obiettivo è fornire alle aziende gli strumenti per una decisione informata e per un inserimento consapevole nei mercati esteri, supportando così l'espansione del settore agroalimentare italiano. L'adozione di queste schede potrebbe significare per molte aziende l'acquisizione di un vantaggio strategico nell'affrontare le sfide di un mercato globalizzato e, in particolare, di un mercato UK post-Brexit che continua ad avere un forte appetito per i prodotti italiani di qualità.

 

Redazione