Le linee guida per la canapa da estrazione di Agrinsieme e Federcanapa
Il documento è stato presentato l’11 maggio ed è il frutto di un lavoro interdisciplinare di esperti universitari e legali, di agricoltori e trasformatori di canapa da estrazione. L’intento è aiutare gli operatori a districarsi fra le norme poco chiare e anche dal punto di vista tecnico-agronomico per intercettare il trend in forte crescita dei prodotti a base di canapa non stupefacenti, che riguardano non solo il comparto farmaceutico ma anche la cosmesi e tanti altri comparti.
Supportare gli operatori nello sviluppo delle filiere innovative legate alla canapa «in un quadro legislativo ed amministrativo ancora poco chiaro, in cui non è ancora stato definito un confine netto tra infiorescenze di canapa a uso industriale ed infiorescenze di canapa a uso terapeutico o stupefacente».
Questo l’obiettivo delle Linee guida per la canapa da estrazione – dalla semina alla trasformazione presentate l’11 maggio scorso in un incontro online da Agrinsieme (coordinamento di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari) e Federcanapa (la Federazione italiana canapa). Un documento che è il frutto di un lavoro portato avanti da un gruppo interdisciplinare di esperti universitari e legali, di agricoltori e trasformatori della canapa da estrazione sulla base delle attuali conoscenze ed esperienze in materia. E che nasce nel momento in cui si registra a livello internazionale un trend di crescita dei prodotti a base di canapa (estratti a base di CBD, terpeni, flavonoidi e altri cannabinoidi non stupefacenti) in settori che vanno dall’alimentare al pet food, dalla farmaceutica alla cosmesi. Tutto ciò con la volontà di contribuire alla «promozione di filiere territoriali della canapa, in quanto coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, al miglioramento dei suoli e all’incremento del reddito agricolo».
«Cresce il numero delle aziende del settore della canapa industriale ed in particolare di quelle legate alla filiera dell’estrazione – dichiarano Agrinsieme e la Federazione italiana canapa -. Il mercato mondiale dell’olio di CBD cresce ogni anno di oltre il 30% (1,2 miliardi di dollari nel 2019) e un’accelerazione ancora più forte è prevista nei prossimi 5 anni per il mercato europeo degli estratti di canapa; questi prodotti, infatti, trovano un crescente interesse non solo nel settore farmaceutico, il principale, ma anche nella cosmesi, nell’alimentare, nel pet food e nei succedanei del tabacco. Tra le novità anche il fatto che la Francia (che rappresenta il 37% della coltivazione di canapa industriale in Europa) stia discutendo su una specifica norma sull'infiorescenza per estrazione».
In tale contesto Agrinsieme e Federcanapa hanno deciso di mettere a disposizione degli operatori interessati alla produzione e alla trasformazione della canapa per estrazione uno strumento utile per creare nuove opportunità di mercato e favorire l’occupazione. «A fronte della crescita e delle nuove opportunità che si profilano, - osservano i due organismi - le imprese italiane rischiano di non poter garantire la produzione richiesta dai mercati europei ed internazionali a causa di interpretazioni restrittive da parte delle amministrazioni competenti, a partire dai ministeri delle Politiche agricole e della Salute e per la mancanza di una visione strategica a livello politico che sappia far emergere fino in fondo le potenzialità della canapa industriale».
«Le Linee Guida – viene specificato - sono dedicate alla canapa delle varietà a basso THC (entro lo 0.2%) coltivate nel rispetto dei requisiti della normativa comunitaria e della L. n.242/2016, destinate alla produzione di semilavorati, quali estratti a base di CBD, terpeni, flavonoidi e altri cannabinoidi non stupefacenti, da impiegare in successive lavorazioni industriali e artigianali (come disciplinati dall’articolo 2, c. 2 della L. n. 242/2016)». L’intento è fornire un supporto sia sul piano normativo sia su quello tecnico-agronomico.
«Fortunatamente a livello europeo – osservano Agrinsieme e Federcanapa - le restrizioni verso l’estrazione di CBD e di altri princìpi attivi presenti nel fiore di canapa industriale, si stanno allentando, soprattutto dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea del novembre scorso che ha dichiarato testualmente che il CBD non è una droga e che ha imposto al Governo francese il dissequestro di una partita di sigarette elettroniche al CBD, commercializzate in Francia e legalmente prodotte in un altro Stato europeo».
«Dopo questa presentazione – annunciano le due organizzazioni - incalzeremo il Parlamento perché definisca una volta per tutte quelle regole che consentano, anche agli operatori italiani, di confrontarsi ad armi pari sul mercato internazionale». «La canapa –concludono - è una coltura che si coniuga pienamente con i nuovi concetti di bioeconomia circolare e di alto valore ambientale; è funzionale alla lotta al consumo di suolo ed alla perdita di biodiversità e offre all’agricoltore una valida alternativa produttiva, soprattutto in alcuni territori del nostro Paese».
LINEE GUIDA
Redazione