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La replica del presidente di Cia Pistoia al comunicato del sindaco di Pescia sul distretto floricolo
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"A questo punto c'è un solo modo per il sindaco di Pescia di riprendere il dialogo con noi di Cia sul distretto floricolo interprovinciale Lucca-Pistoia: ritirare la convenzione con Anve. Se così non sarà, chiederemo ufficialmente le dimissioni del presidente del comitato di distretto Marco Carmazzi e valuteremo se uscire dal comitato e lasciare temporaneamente anche gli altri tavoli di concertazione sull'agricoltura aperti dal sindaco Giurlani".
Questa la presa di posizione del presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini in seguito al comunicato stampa su distretto floricolo e concertazione in agricoltura di stamani del sindaco di Pescia Oreste Giurlani, pubblicato da alcuni giornali web fra cui Valdinievole Oggi e Floraviva"."Senza ripetere concetti già comunicati alla stampa nei giorni scorsi sulla vicenda della convenzione distretto-Anve, ritengo che la nuova versione della convenzione, che ho potuto leggere solo ieri insieme al verbale dell'ultima riunione del comitato di distretto, non è sufficiente a farci cambiare posizione, per ragioni di metodo e di sostanza, senza considerare forti perplessità esistenti anche sotto il profilo squisitamente giuridico".
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Il Sindaco Giurlani afferma di essere super partes e vuole raggiungere la completa sinergia tra le associazioni di categoria
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La replica di ieri di Cia Pistoia alle parole di Coldiretti sul distretto floricolo nell’articolo di ieri sulla pagina di Pescia del Tirreno. Sullo scontro nel distretto floricolo Lucca-Pistoia fra Cia e Confagricoltura da una parte e Coldiretti dall’altra dopo una convenzione con Anve, siglata senza averla fatta passare prima nel Comitato di distretto, il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini dice: «Coldiretti calpesta la collegialità del regolamento di distretto senza nemmeno giustificarsi ed è sconcertante quando liquida il “fatto che l’Anve è vicina a Coldiretti” come dettaglio trascurabile: peccato che sia proprio tale dettaglio a influire sui tesseramenti e a loro favore. Tanto più che la convenzione copre servizi già offerti da Cia e Confagricoltura». Orlandini insiste a suggerire a Carmazzi di dimettersi e gli chiede comunque di revocare la convenzione con Anve.
Prosegue lo scontro fra associazioni di categoria agricole intorno al distretto floricolo interprovinciale Lucca-Pistoia. Pubblichiamo qua sotto integralmente il comunicato stampa che Cia Pistoia ha inviato ieri in risposta all'articolo pubblicato sul Tirreno, pagina di Pescia, ieri in cartaceo e la sera prima online (vedi articolo del Tirreno).
«Coldiretti calpesta la collegialità prevista nel regolamento di distretto senza nemmeno giustificarsi ed è sconcertante quando liquida il “fatto che l’Anve è vicina a Coldiretti” come dettaglio trascurabile: peccato che sia proprio tale dettaglio a influire sui tesseramenti e a loro favore! Tanto più che la convenzione siglata senza passare prima per una riunione del Comitato del distretto floricolo con l’Associazione nazionale vivaisti esportatori, sulle cui capacità non possiamo esprimerci perché sono ancora tutte da dimostrare e le cui finalità associative sono quanto meno ambigue fra sostegno all’export dei vivaisti ornamentali e assistenza a 360 gradi a tutti i florovivaisti, copre moltissimi servizi già offerti da Cia e Confagricoltura, non solo magnifici e progressivi nuovi servizi informativi e pro export. Ad esempio, come recita la convenzione nell’unica versione che ci è stata mostrata, “assicurazione crediti, assicurazioni contro le calamità naturali, consulenza legale, fiscale e contabile, consulenza per l’efficienza energetica delle aziende, agevolazioni per l’accesso al credito, sviluppo di software gestionali, marketing e internazionalizzazione”. In pratica dismetteremmo diverse delle funzioni che noi di Cia e Confagricoltura (non so a questo punto se sia così anche per Coldiretti) già forniamo, e forse a costi minori, alle nostre imprese associate. Si tratta insomma di una vera e propria invasione di campo, sotto mentite spoglie, nella rappresentanza delle imprese florovivaistiche. Altro che battutine su bambini, pallone e arbitro! Chi sarebbe l’arbitro? Coldiretti? Il presidente del distretto Marco Carmazzi, noto esponente di Coldiretti? Per Coldiretti chi non obbedisce alle loro scelte di parte, imposte senza farcele nemmeno vedere prima e discutere, è un bambino? bella idea di democrazia! Pensano di avere ragione a prescindere? Non scherziamo, la convenzione così non va, perché esautorerebbe Cia, Confagricoltura in molte funzioni e probabilmente anche il comitato di distretto, il cui ruolo finirebbe per essere fortemente condizionato dall’esterno da un’associazione privata come Anve. No, così non va: non facciamo passare per buona politica di settore un’operazione tutt’altro che ingenua e innocente nel campo della rappresentanza florovivaistica».
Questa la replica di Sandro Orlandini, presidente di Cia Pistoia, alle parole di Coldiretti riportate oggi in un articolo pubblicato nella pagina su Pescia del Tirreno. Orlandini insiste pertanto a suggerire al presidente del distretto floricolo interprovinciale Lucca-Pistoia Marco Carmazzi (aderente a Coldiretti) di dimettersi, visto che ha dimostrato di non avere la necessaria «sensibilità istituzionale ed equidistanza fra le associazioni di categoria degli agricoltori». E se Carmazzi non intende dimettersi lo stesso, Orlandini gli chiede pubblicamente almeno di «revocare la convenzione con Anve, come già richiesto da Cia Toscana Nord e Confagricoltura Lucca con una lettera di diffida del 3 novembre scorso, perché è priva dei necessari requisiti di collegialità sanciti dall’articolo 2 del Regolamento di distretto (che gli avrebbe imposto di dirigere e coordinare l’attività del comitato di distretto «assicurando la collegiale responsabilità di decisione») ed è ingiustificata sul piano dei contenuti (molti dei servizi inclusi, come già detto, sono doppioni di quelli forniti dalle associazioni di categoria, e mancano clausole di monitoraggio e verifica dell’operato di Anve), nonché dannosa per il ruolo e il futuro del distretto floricolo (nel senso che lo depotenzierebbe condizionandolo dall’esterno e rendendolo meno imparziale)».
«Mi spiace portare avanti questa diatriba con Coldiretti e il suo esponente Marco Carmazzi alla guida del distretto floricolo Lucca-Pistoia e capisco che per Coldiretti le scelte di Coldiretti (in questo caso la convenzione con Anve) dovrebbero essere accettate da tutti fideisticamente come il bene assoluto. Ma in una democrazia plurale anche in campo economico le cose non funzionano così, anche perché non è vero che le scelte di Coldiretti siano sempre le migliori o disinteressate, come Coldiretti cerca di far credere. Ciò vale a maggior ragione in un organo di natura collegiale quale il distretto floricolo, entro il quale, prima di deliberare, bisogna informare e poi ascoltare quello che hanno da dire tutte le parti in causa, che possono avere visioni più o meno diverse, e magari a ragione, su quali siano le linee d’azione più efficaci per il florovivaismo del distretto e che garantiscono meglio il futuro della generalità delle aziende del settore. La nostra difesa di questi elementari principi di democrazia e di buon senso, prima ancora che della necessità di rispettare il regolamento del distretto, non può essere fatta passare, rigirando la frittata, come difesa di interessi di parte: non siamo stati noi di Cia e Confagricoltura a proporre, quasi alla chetichella, un accordo con associazioni private a noi vicine».
Redazione Floraviva
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Per il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini la posizione di Coldiretti a difesa dell’operato del presidente del Comitato del distretto floricolo Lucca-Pistoia è scontata, visto che Carmazzi è un esponente di spicco di Coldiretti. Orlandini insiste che se Carmazzi non ha la sensibilità di capire che farebbe meglio a dimettersi, almeno revochi la convenzione con Anve, come già richiesto da Cia e Confagricoltura, perché priva dei necessari requisiti di collegialità e ingiustificata sul piano dei contenuti, nonché dannosa per il futuro e il ruolo del comitato di distretto.
Procede il confronto sulle sorti del distretto floricolo interprovinciale Lucca-Pistoia tra Cia Pistoia capitanata da Sandro Orlandini e la Coldiretti di Lucca dietro al proprio esponente Marco Carmazzi, presidente del distretto.
Pubblichiamo qua sotto integralmente il comunicato inviato oggi da Cia Pistoia in risposta all’articolo pubblicato stamani da Report Pistoia (clicca per leggere l'articolo), basato su un comunicato di Coldiretti Lucca che anche Floraviva ha ricevuto e pubblicato integralmente (clicca per leggere l'articolo).
«Mi spiace portare avanti questa diatriba con Coldiretti e il suo esponente Marco Carmazzi alla guida del distretto floricolo Lucca-Pistoia e capisco che per Coldiretti le scelte di Coldiretti (in questo caso la convenzione con Anve) dovrebbero essere accettate da tutti fideisticamente come il bene assoluto. Ma in una democrazia plurale anche in campo economico le cose non funzionano così, anche perché non è vero che le scelte di Coldiretti siano sempre le migliori o disinteressate, come Coldiretti cerca di far credere. Ciò vale a maggior ragione in un organo di natura collegiale quale il distretto floricolo, entro il quale, prima di deliberare, bisogna informare e poi ascoltare quello che hanno da dire tutte le parti in causa, che possono avere visioni più o meno diverse, e magari a ragione, su quali siano le linee d’azione più efficaci per il florovivaismo del distretto e che garantiscono meglio il futuro della generalità delle aziende del settore. La nostra difesa di questi elementari principi di democrazia e di buon senso, prima ancora che della necessità di rispettare il regolamento del distretto, non può essere fatta passare, rigirando la frittata, come difesa di interessi di parte: non siamo stati noi di Cia e Confagricoltura a proporre, quasi alla chetichella, un accordo con associazioni private a noi vicine».
E’ quanto dichiara il presidente di Cia Pistoia, Sandro Orlandini, in risposta a un articolo uscito oggi su Report Pistoia attraverso il quale Coldiretti difende l’operato del presidente del Distretto floricolo interprovinciale Lucca-Pistoia, Marco Carmazzi, un floricoltore di spicco aderente alla Coldiretti, a cui Orlandini con un comunicato del 16 febbraio aveva suggerito di dimettersi e chiesto, in ogni caso, di revocare la convenzione siglata dal distretto con Anve senza avere fatto prima vedere il testo a tutti gli altri membri del comitato di distretto, come invece stabilisce l’articolo 2 del Regolamento del distretto che gli avrebbe imposto di dirigere e coordinare l’attività del comitato di distretto «assicurando la collegiale responsabilità di decisione».
«L’appoggio di Coldiretti a Carmazzi – continua Orlandini replicando all’articolo di Report Pistoia – non è una novità, visto che c’è stato sin dall’inizio di questa vicenda ed è stato ribadito con le votazioni del comitato di distretto. Del resto Carmazzi è un esponente di Coldiretti: come poteva essere diversamente? Insisto quindi a suggerirgli di dimettersi e comunque, se non ha la sensibilità per farlo, di revocare la convenzione con Anve, come è stato richiesto nella lettera di diffida del 3 novembre scorso di Coldiretti Toscana Nord e Confagricoltura Lucca».
«Forse Coldiretti – ha proseguito Orlandini - è stata fuorviata dall’estrema sintesi dell’articolo di Report Pistoia di ieri, che gli ha impedito di leggere alcuni passaggi chiave del mio ragionamento, contenuti nel comunicato stampa originale (e se Coldiretti vuole, glielo invierò), ma i punti sono i seguenti: a) il modo in cui si è arrivati alla convenzione senza la necessaria collegialità e nemmeno il rispetto del galateo istituzionale; b) la circostanza che non siano state discusse, per molti dei servizi compresi nella convenzione, le alternative esistenti rispetto ad Anve, sulle cui capacità non possiamo nemmeno esprimerci perché sono ancora tutte da dimostrare e le cui finalità associative sono quanto meno ambigue (fra sostegno all’export dei vivaisti ornamentali e assistenza a 360 gradi a tutti i florovivaisti); e, infine, c) il fatto che, se si delegassero ad Anve, come era previsto nella prima versione della convenzione (l’ultima non ci è ancora stata fatta vedere, alla faccia della trasparenza!), funzioni quali “assicurazione crediti, assicurazioni contro le calamità naturali, consulenza legale, fiscale e contabile, consulenza per l’efficienza energetica delle aziende, agevolazioni per l’accesso al credito, sviluppo di software gestionali, marketing e internazionalizzazione”, in pratica dismetteremmo diverse delle funzioni che noi di Cia e Confagricoltura (non so a questo punto se sia così anche per Coldiretti) già forniamo, e forse a costi minori, alle nostre imprese associate».
«Insomma – conclude Orlandini -, vista la vicinanza di fatto di Coldiretti e Anve, una vera e propria invasione di campo sotto mentite spoglie nel settore florovivaistico. Altro che pallone portato via ed arbitro! Chi sarebbe l’arbitro? Coldiretti? Carmazzi? Non scherziamo, la convenzione così non va, perché esautorerebbe Cia, Confagricoltura in molte funzioni e forse persino il comitato di distretto, il cui ruolo verrebbe fortemente condizionato dall’esterno da un’associazione privata come Anve. No, così non va: non facciamo passare per buona politica di settore un’operazione tutt’altro che innocente nel campo della rappresentanza florovivaistica».
Ufficio stampa Cia Pistoia
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Il ruolo del Distretto Floricolo è fare gli interessi delle imprese, non quello delle singole organizzazioni professionali, ne tanto meno delle singole persone come magari a qualcuno piacerebbe.
La convenzione con Anve (Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori), attorno al quale si è costruito un casus belli, andava e va esattamente in quella direzione. Con questa scelta Anve contribuirà a fornire al Distretto tutta una serie di informazioni ed eventuali servizi di cui potranno beneficiare le imprese del Distretto Floricolo, indistintamente dall’appartenenza, dal colore, dal partito, dalla bandiera e dalla religione. Coldiretti interviene in merito alle ultime vicende del Distretto Floricolo Interprovinciale Lucca – Pistoia sulla convenzione stipulata, poi congelata e nuovamente approvata dal Comitato con l’Anve al centro di una querelle diventata – purtroppo – un “dibattito di fazioni”. “Al centro dovrebbero esserci le imprese senza alcuna distinzione, perché noi siamo qui per fare il loro esclusivo interesse e per sostenerle nella loro crescita. Questo è il compito che si è dato il Distretto Floricolo di cui noi facciamo parte. Dispiace annotare una posizione a senso unico, senza ragione oggettiva, basata solo sulle illazioni, da parte dei rappresentanti delle altre organizzazioni agricole (leggi Cia e Confagricoltura). Si sono comportati come i bambini al campo da gioco quando si portano via il pallone perché non d’accordo con l’arbitro. Anteporre battaglie di partito, o peggio ancora di tesseramento adducendo al fatto che l’Anve è vicina a Coldiretti, non significa fare gli interessi per le imprese. La sostanza delle azioni e delle iniziative dovrebbe essere l’unico elemento di valutazione”.
Coldiretti si schiera con il Presidente del Distretto Floricolo Marco Carmazzi, non perché Carmazzi è un associato Coldiretti, ma perché condivide lo spirito di Coldiretti: “Lavoriamo per unire, e non per dividere nell’interesse delle aziende e del settore che rappresentiamo”.
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