Lettere

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La presa di posizione di Cia Pistoia sul progetto casa di Pinocchio al Mefit di Pescia, per bocca del presidente Sandro Orlandini, dopo che ieri l’incontro nella sede del Mercato dei fiori della Toscanacittà di Pescia fra sindaco di Pescia, vertici del Mefit, associazioni di categoria agricole e produttori non si è concluso con l’attesa fumata bianca. Cia confida in una prossima occasione per completare il confronto e siglare l’accordo che apre alla multifunzionalità, una volta chiariti alcuni dettagli tecnici sulle conseguenze del progetto Casa di Pinocchio, possibilmente con più produttori dei circa 15 presenti ieri.

 
«Siamo favorevoli al principio della multifunzionalità nell’impiego del mercato dei fiori di Pescia, purché nel rispetto della prevalenza per la floricoltura, e siamo del tutto pronti, in linea di principio, a firmare il protocollo d’intesa per ottenere l’autorizzazione della Regione Toscana alla sperimentazione dell’uso multifunzionale di una porzione della platea, con riferimento al progetto Casa di Pinocchio a cui il Comune di Pescia è interessato. Ma lo faremo solo dopo aver potuto presentare ai nostri produttori in cosa consisterà l’impatto di tale progetto sulle loro attività e dopo aver ricevuto il loro assenso, condizione che ieri non si è verificata».
Lo dichiara Sandro Orlandini, presidente della Confederazione italiana agricoltori della provincia di Pistoia, in seguito all’incontro organizzato ieri sera nella sede del Mercato dei fiori della Toscanacittà di Pescia (Mefit) dal sindaco di Pescia Oreste Giurlani e dai vertici di Mefit con le associazioni di categoria degli agricoltori e con i produttori iscritti al mercato dei fiori. Lo scopo dell’incontro era illustrare agli agricoltori le conseguenze sulle normali attività di commercio all’ingrosso e i vantaggi del progetto Casa di Pinocchio a cui punta l’amministrazione ed ottenere così il via libera al protocollo d’intesa con Cia, Coldiretti e Confagricoltura per «richiedere alla Regione Toscana – come è scritto nel testo dell’accordo - una integrazione all’autorizzazione temporanea all’uso del ‘Centro Comicent’ per permettere l’utilizzo parziale a fini diversi da quelli dello svolgimento del servizio pubblico di mercato all’ingrosso dei fiori, che rimane comunque sempre prevalente, in occasione del semestre di svolgimento di Expo 2015 che concentrerà sull’Italia l’attenzione internazionale».
Però, come osserva Sandro Orlandini, «i produttori venuti all’incontro erano davvero molto pochi, una quindicina ad occhio e croce. Inoltre il confronto sulle conseguenze tecniche del progetto di fatto non c’è stato, perché a un certo punto il sindaco se n’è dovuto andare via, proprio dopo che avevo finito il mio intervento dicendomi favorevole in linea di principio, ma chiedendo allo stesso tempo, prima di firmare, che venissero chiariti meglio, a noi rappresentanti di categoria e ancor più ai produttori stessi, alcuni dettagli tecnici del progetto».
«Confido – conclude Orlandini – in una prossima occasione per portare a termine il confronto e arrivare alla firma del protocollo, una volta ricevuto il via libera da parte dei produttori di Cia iscritti al Mefit».
 
Fonte Cia Pistoia

Ci sono voluti quasi due anni perché il Giudice del Lavoro del Tribunale di Pistoia, definisse, con ordinanza depositata oggi 24 aprile, il contenzioso avviato dai cinque dipendenti licenziati dal  Comicent nel marzo 2013.

Al termine di una vicenda processuale  così lunga (22 mesi per definire la sola prima fase del c.d. rito Fornero) e tormentatail Giudice del Lavoro ha mostrato di condividere la tesi dei ricorrenti, disponendone la reintegra presso l’Azienda Speciale Mefit nel frattempo costituita dal Comune di Pescia  per la gestione del servizio pubblico del mercato all’ingrosso dei fiori e condannando la medesima Azienda (stante l’improcedibilità della domanda nei confronti del Comicent) al pagamento delle mensilità di retribuzione e contributi medio tempore maturati.

A far propendere il Giudice del Lavoro per la tesi della prosecuzione del rapporto a dispetto della cessazione dell’attività del Comicent e della natura pubblicistica dei soggetti coinvolti e del servizio oggetto di privativa, pare essere stata la prosecuzione del rapporto di lavoro,  transitoriamente  autorizzata nella fase di start up dell’Azienda Speciale, in forza di apposito contratto di servizi, fase durata appena  tre mesi, per dar modo all’Amministrazione Comunale  di acquisire un parere della Corte di Conti, di fatto completamente disatteso dalla Giudice del Lavoro del nostro Tribunale.

Nessuna rilevanza ha ritenuto, invece, la GdL di poter attribuire né ai vincoli derivanti alle stesse aziende speciali dal patto di stabilità, né tanto meno al coinvolgimento di due dei ricorrenti in un processo penale per falso e  peculato per fatti avvenuti nel corso del rapporto di lavoro alle dipendenze del Comicent. Ciò in quanto tali fatti sarebbero emersi solo in epoca successiva alla risoluzione del rapporto di lavoro e dunque non l’avrebbero provocata.

La obiettiva controvertibilità della fattispecie, le pesanti ricadute della decisione di reintegra sull’A.S. Mefit, su tutti gli operatori del mercato e sulla stessa l’Amministrazione Comunale di Pescia, unitamente ai gravi fatti di reato ipotizzati a carico di taluni dei ricorrenti  non lasciano alternative  all’Amministrazione del Mefit  che si vede di fatto costretta a proporre opposizione avverso la decisione resa dal Giudice del Lavoro.

 

L’Amministratore Unico Mefit                                       Il Commissario Liquidatore Comicent

      Franco Baldaccini                                                                     Elena Lorenzi

orlandini sandro

Il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini si limita a precisare i punti chiave della controversia. Primo, l’accusa di mancato rispetto delle regole del gioco a Coldiretti non riguarda la votazione, avvenuta soltanto dopo la nostra diffida. Secondo, ci opponiamo ai contenuti di una convenzione che fa pubblicità ai servizi di Anve (vicina a Coldiretti) fra le imprese florovivaistiche del territorio, danneggiando i servizi di Cia e Confagricoltura.

«Come non detto: ci eravamo illusi sulla volontà di dialogo e collegialità di Coldiretti. Adesso spetta alla parte politica ristabilire le condizioni per una concertazione in agricoltura, pregiudicate quando è stato consentito a un’associazione di categoria, appunto Coldiretti, di usare il distretto floricolo a proprio vantaggio tramite la convenzione con Anve».
E’ quanto dichiara il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini in risposta all’ennesimo comunicato di Coldirettiuscito oggi in alcuni notiziari web - sulla vicenda della convenzione fra distretto floricolo interprovinciale LuccaPistoia e Anve (vicina a Coldiretti) a cui si oppongono Cia e Confagricoltura.
Orlandini, senza ripetere le spiegazioni della propria posizione fornite nei giorni scorsi, si limita a ribattere ad alcune affermazioni sbagliate contenute nel comunicato di Coldiretti.
«Primo, la contestazione di Cia e Confagricoltura di mancato rispetto del metodo collegiale imposto dal regolamento da parte del presidente del distretto floricolo Marco Carmazzi, diversamente da quanto vuol far credere Coldiretti, non riguarda la votazione a maggioranza, ma il fatto che la convenzione fu siglata nell’autunno scorso senza che ci fosse fatta vedere prima e senza previa discussione nel Comitato di distretto (altro che trasparenza!). Carmazzi è corso ai ripari, dopo la nostra diffida, soltanto a febbraio all’ultima riunione del Comitato di distretto».
«Secondo, altro discorso, per quanto collegato, è quello della nostra contrarietà alla convenzione, che dipende, sul piano dei contenuti, dal fatto che si tratta di pubblicità surrettizia ai servizi di Anve (tutta sbilanciata su Coldiretti) a scapito di quelli di Cia e Confagricoltura, e quindi di una forma di concorrenza nell’ambito della rappresentanza delle imprese florovivaistiche attuata sfruttando il ruolo del distretto».
«Terzo, alla parte politica, in primis (ma non solo) al sindaco di Pescia Oreste Giurlani, contestiamo che approvare una simile convenzione equivale ad abbandonare la terzietà richiesta dal suo ruolo. In tali condizioni il distretto, favorendo oggettivamente e concretamente un’associazione di categoria rispetto alle altre, smette di conformarsi infatti a quelle che sono le sue stesse ragioni di esistenza. Da qui la nostra posizione espressa nei comunicati stampa dei giorni scorsi: richiederemo le dimissioni di Carmazzi nel caso in cui fosse approvata la convenzione con Anve e valuteremo se e come abbandonare i tavoli di concertazione aperti nel territorio del distretto».

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marco carmazzi

Distretto Floricolo: Coldiretti va avanti. Nessuna marcia indietro e pieno sostegno al Presidente Marco Carmazzi. “Se Cia e Confagricoltura decideranno di abbandonare il tavolo ce ne faremo una ragione. Del restospiega Coldiretti – se il loro obiettivo è soverchiare o manipolare con minacce il ruolo e la funzione del Comitato di distretto, che per altro è un organo collegiale che decide in piena autonomia e seguendo un percorso trasparente e di maggioranza, sarà solamente una loro scelta. Le regole delgioco sono queste in un paese democratico dove si deve imparare anche ad accettare e rispettare le decisioni di una maggioranza”.

Sulla convenzione con Anve (Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori) diventata il “pretesto” per aprire una crisi all’interno del distretto, Coldiretti è chiara: “Dimissioni del Presidente? E’ una richiesta infondata. Non ce ne sono motivi”. Il prossimo incontro del comitato è previsto per martedì 2 marzo: “Coldiretti – fa sapere l’organizzazionesosterrà nuovamente i motivi che hanno portato ad approvare la convenzione. Se la delibera di approvazione della convenzione è stata momentaneamente sospesa è stato solo per rispetto nei confronti dei membri del comitato e per consentire a tutti di comprendere i termini dell’accordo”.

Coldiretti esprime infine solidarietà nei confronti del Sindaco di Pescia, Oreste Giurlani al centro, in queste settimane, di un fuoco incrociato da parte di Cia e Confagricoltura: “Il Sindaco, in qualità di membro del comitato, al pari di tutti gli altri componenti, ha condiviso il percorso di approvazione della convinzione nel pieno interesse delle imprese e con spirito costruttivo. Lo stesso spirito che ci saremo aspettati da Cia e Confagricoltura”.

Redazione Floraviva

sandro orlandini

Il presidente della Cia Pistoia Orlandini apprezza l’implicita marcia indietro del presidente del distretto Carmazzi con la nota, riferita dal Tirreno, in cui dice che la delibera sulla convenzione con Anve, nonostante l’approvazione, rimane sospesa fino all’incontro informale del 2 marzo. «Ma se all’incontro non sarà ritirata la convenzione – dichiara Orlandini – chiederemo ufficialmente le sue dimissioni. Tra l’altro nell’ultima versione tale convenzione è poco più di un’inutile pubblicità ai servizi di Anve, vicina a Coldiretti nel nostro territorio».

«Qualunque siano i motivi per cui ci è caduto, il sindaco Giurlani farebbe meglio a rimediare all’errore politico compiuto votando e, anzi, addirittura perorando la causa della convenzione distretto floricolo – Anve contro la volontà di Cia e Confagricoltura. In questo modo si è schierato di fatto con Coldiretti, visto che Anve nei nostri territori è sbilanciata pro Coldiretti, e quindi non è stato super partes. Non saranno certo battute infelici come quella presente nel comunicato di ieri l’altro, secondo cui “l’accordo, che è stato raggiunto, prevede che Anve fornisca una serie di informazioni e di servizi di cui potranno beneficiare tutte le imprese del Distretto floricolo”, a cambiare la realtà dei fatti e a confondere le idee a floricoltori e opinione pubblica. Ecco, il punto è proprio che tale convenzione, anche nell’ultima versione ridotta tanto da essere per certi versi indefinita, rappresenta comunque un assist ai servizi di un alleato di Coldiretti (Anve) e quindi una mossa a favore di una delle associazioni di rappresentanza dei florovivaisti a danno delle altre, Cia e Confagricoltura, che pure offrono molti servizi simili. Non è così che potrà ripartire la concertazione in agricoltura. Giurlani ritorni sui propri passi e noi di Cia Pistoia riapriremo volentieri il dialogo, avendo già in cantiere alcune proposte costruttive per il settore florovivaistico».    
Con queste parole in risposta all’articolo pubblicato sulla pagina di Pescia del Tirreno di ieri l'altro, Sandro Orlandini, presidente di Cia Pistoia, manda un messaggio chiaro al sindaco di Pescia Oreste Giurlani su quale sia la posizione della Confederazione italiana agricoltori di Pistoia sulle condizioni necessarie per ristabilire l’equidistanza del sindaco e riaprire la concertazione in agricoltura.
Sandro Orlandini risponde anche alla nota del presidente del comitato del distretto floricolo interprovinciale Lucca-Pistoia Marco Carmazzi, che, stando a quanto riportato dal Tirreno di ieri l'altro, ha garantito il congelamento della convenzione con Anve nella nuova versione (letta da Cia Pistoia venerdì scorso), per quanto già approvata all’ultima riunione del comitato di distretto (ma è necessario un ulteriore passaggio al prossimo comitato). Carmazzi ha annunciato infatti in tale nota di voler organizzare prima dello scongelamento un incontro con le organizzazioni di categoria “attraverso il quale auspico di poter far comprendere i motivi e le ragioni che ci hanno portato a fare questa scelta”. Orlandini, segnalando che tale incontro informale è stato fissato per il 2 marzo, dichiara di apprezzare quella che reputa «una implicita e ragionevole marcia indietro di Carmazzi, nel momento in cui dice esplicitamente che anche la nuova versione della convenzione è temporaneamente congelata». Tuttavia Orlandini ribadisce che «tale passo indietro non basta a sanare del tutto né la sua condotta precedente in spregio al regolamento del distretto che gli imponeva collegialità, né a eliminare le critiche sui contenuti e persino sul piano strettamente giuridico di tale convenzione pure nell’ultima versione. Per cui, se alla riunione informale del 2 marzo il presidente del distretto non capirà le ragioni per cui è banalmente necessario ritirare tale convenzione con Anve, sbilanciata verso Coldiretti, Cia Pistoia chiederà le sue dimissioni dalla presidenza del distretto».
Cosa c’è che non va nella convenzione (ci riferiamo all’ultima e modificata versione) tra distretto floricolo e Anve, l’Associazione nazionale vivaisti esportatori, secondo Cia Pistoia?
Ecco, in estrema sintesi, la posizione di Sandro Orlandini:
- Intanto, stando alla definizione stessa di Anve scritta nella convenzione, “ANVE è attualmente una Associazione rappresentativa del settore vivaistico a livello nazionale ed internazionale e […] si impegna a dar voce, sostegno e risposte concrete alle esigenze di tutti i vivaisti italiani, non soltanto a quelli interessati ai mercati esteri”. Quindi, osserva Orlandini - che pure sottolinea di rispettare e non aver «niente contro Anve in sé quando svolge le sue attività private» - ha oggettivamente «un elemento di ambiguità nella misura in cui si chiama in un modo (Associazione nazionale vivaisti esportatori) e poi dichiara delle funzioni che esulano dal suo nome andando a sovrapporsi a molte delle funzioni di consulenza svolte dalle associazioni di categoria in ambiti quali bandi europei, fiscalità, normative di ogni genere, ecc.»
- Secondariamente, ma ancor più significativamente, «Anve nel nostro territorio è di fatto assolutamente sbilanciata pro Coldiretti, a cominciare dal presidente di Anve Marco Cappellini, direttore generale della Giorgio Tesi Group, che aderisce, legittimamente, a Coldiretti. Per cui stabilire, come è scritto nel testo della convenzione, che “ANVE renderà disponibili per i membri del DISTRETTO, tramite newsletter, email, corrispondenza postale, tutte le comunicazioni e gli aggiornamenti di carattere normativo, fitosanitario, doganale, promozionale, fiscale, commerciale e viceversa” non è altro che fare pubblicità tra le imprese del distretto a una (la più sbilanciata verso Coldiretti) delle tante fonti di tali informazioni di servizio e aggiornamenti. Infatti tali informazioni le forniamo anche noi di Cia e Confagricoltura, si trovano nei siti web regionali e in tanti altri siti web. In realtà, il senso di tali informazioni sarebbe soltanto di pubblicizzare Anve a dispetto di altri soggetti, avvalendosi del peso e ruolo pubblico del distretto, anche perché ad ogni informazione inviata da Anve corrisponderebbe un servizio da essa fornito. Cosa è questa se non una forma di concorrenza surrettizia nel campo della rappresentanza florovivaistica? Sia Carmazzi che Giurlani devono rendersi conto che in ballo c’è la possibilità di favorire lo spostamento di aziende florovivaistiche dall’orbita di Cia e Confagricoltura verso Coldiretti».
- «Sono previsti infine nella convenzione – aggiunge Orlandini – la presenza o pubblicizzazione dell’attività del distretto nell’Annuario di Anve (in modalità non meglio specificate) e la possibilità per il distretto di essere ospitati agli stand Anve nelle fiere internazionali (non è precisato quali e ad esempio al recente importante Salon du Végétal di Angers in Francia non si è notato uno stand Anve)».
«Alla luce di tutto ciò – conclude Orlandini -, se posso capire le motivazioni del presidente Carmazzi a favore di tale convenzione visto che è un esponente di spicco di Coldiretti, non capisco per quali ragioni il sindaco di Pescia Oreste Giurlani, forse messo fuori strada da qualche collaboratore, voglia abbandonare l’equidistanza con le associazioni degli agricoltori e quindi far saltare la concertazione in agricoltura per una convenzione che è in gran parte vuota e inutile (molte delle informazioni che fornirà Anve si trovano infatti per tante altre vie sul web) e nella misura in cui non lo è rappresenta soltanto una pubblicità ad un’associazione privata vicina a Coldiretti a sfavore di Cia e Confagricoltura».

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