Ecco la 40^ Macfrut, fiera dell’ortofrutta sempre più internazionale

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Macfrut, fiera dell’ortofrutta sempre più internazionale

A Rimini dal 3 al 5 maggio alla 40esima Macfrut 1100 espositori, 30% di operatori esteri, 1500 buyer da tutto il mondo. L’ortofrutta italiana vale 15 miliardi.

 
Il Padiglione Sudamerica, gli stand nazionali dell’Arabia Saudita e dell’Egitto, il ritorno della Cina e la Calabria quale regione partner. 
Sono alcune delle novità della 40esima edizione di Macfrut, la fiera internazionale business-to-business dell’ortofrutta in programma dal 3 al 5 maggio 2023 al Rimini Expo Centre. Un’edizione con numeri record, fanno sapere gli organizzatori: 1100 espositori in rappresentanza dell’intera filiera (produzione, tecnologie, packaging, logistica e servizi), un’area espositiva aumentata del 35% (due padiglioni in più), 30% di operatori esteri con il raddoppio della presenza internazionale, 1500 top buyer internazionali. 
A tutto ciò vanno aggiunti i saloni tematici sui trend del momento (Biosolutions, International Blueberry Days, Spezie ed Erbe Officinali, Pomodoro, Vivaismo), un doppio campo prova con le novità tecniche e tecnologiche del settore, un centinaio di eventi ospitati nel corso della fiera. Insomma, tutto quello che serve alla crescita del comparto ortofrutticolo. 
Un comparto chiave dell’agroalimentare italiano, come ribadito dai dati Ismea diffusi in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2023 avvenuta a Roma il 13 aprile presso l’Agenzia Ice. L’ortofrutta rappresenta infatti un quarto della produzione agricola nazionale con 1,2 milioni di ettari coltivati a frutta e verdura, per 300 mila aziende coinvolte. Nel 2022 l’Italia ha prodotto circa 25 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli dato sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Il valore della produzione ortofrutticola alla fase agricola ammonta a circa 15 miliardi di euro, mentre le esportazioni nel 2022 hanno superato i 10 miliardi di euro (freschi e trasformati). Il saldo della bilancia commerciale è di +2.762 milioni di euro. Se consideriamo non solo la produzione ma tutta la filiera, come tecnologie, packaging e servizi collegati - e Macfrut è una fiera rappresentativa di tutti gli anelli che vanno dal campo alla tavola -, il valore complessivo del settore raddoppia. Sui consumi, nel 2022, l’acquisto procapite di ortofrutta è stato di 126 kg con una spesa di 313 euro. Gli acquisti al dettaglio hanno registrato una flessione del -2,7%.
 
Una fiera sempre più internazionale
A contraddistinguere l’edizione 2023 di Macfrut, sottolineano gli organizzatori, è la sua maggiore internazionalità. Ciò grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso l’Agenzia Ice, che si è concretizzato in 50 presentazioni internazionali di Macfrut nel mondo (20 in presenza, 30 in streaming) e in una promozione della fiera senza precedenti. 
Tra le novità in fiera dunque un Padiglione interamente dedicato al Sud America. In quest’area da segnalare new entry come il Messico (12 aziende) ed El Salvador (6 imprese), insieme a Perù, Cile, Venezuela, Costarica, Brasile, Cuba, Repubblica Dominicana e Colombia con una ventina di aziende. Mentre altri Paesi del Sud America (Honduras, Haiti, ecc.) saranno presenti nello stand istituzionale di IILA (Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana) e nel “Foro PYMES”, promosso dalla stessa IILA per consolidare i rapporti tra le piccole e medie imprese italiane e latino americane, dedicato alle filiere agroalimentari. Ad oggi sono già 120 le imprese di quest’area che hanno aderito.
Un altro Padiglione è dedicato all’Africa, da sempre ampiamente rappresentata a Macfrut. Sono 19 i Paesi presenti, alcuni dei quali con un nutrito numero di imprese al seguito come nel caso di Ghana (30 aziende), Egitto (22), Nigeria (10), Algeria (10). Un’altra novità è lo stand nazionale dell’Arabia Saudita, per la prima volta a Macfrut, area nella quale nel settembre scorso era stata presentata la 40esima edizione della fiera, mentre una presenza importante l’avrà anche la Turchia. Di rilievo è il ritorno della Cina, alla kermesse con 30 imprese. 
 
I saloni tematici
Macfrut è articolata in aree tematiche suddivise per contenuti, ognuna delle quali è coordinata da un esperto. 
A cominciare dall’International Blueberry Days che farà di Macfrut la capitale mondiale del mirtillo, frutto simbolo dell’edizione 2023 (vedi qua). Aperto da una giornata di studi all’Università Politecnica della Marche (Ancona), il Forum ospiterà il Simposio (3 maggio) con i più grandi studiosi e ricercatori del blueberry (Gran Bretagna, Australia, Turchia, Portogallo, Cina, Stati Uniti, Cile, Polonia e Italia), i top player del settore di tutto il mondo (Perù, Cile, Usa, Sud Africa, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Portogallo), visite in campo condotte da tecnici ed esperti. In fiera ci sarà anche un’esposizione dedicata al mirtillo che riproduce un moderno scaffale della Gdo con tipologie di prodotto, packaging, cartellini prezzi. Il salone è coordinato dal Prof. Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche insieme a Thomas Drahorad di NCX Drahorad. 
Il Salone internazionale del vivaismo e dell’innovazione varietale è una delle grandi novità, punto d’incontro internazionale e specializzato per vivaisti, breeder, produttori, tecnici e ricercatori in un settore strategico per lo sviluppo della moderna frutticoltura (vedi qua e qua). Nel corso dell’evento sono previsti workshop su cinque tipologie di prodotti (Actinidia, Uva da Tavola, Melo, Ciliegio, Fragola), e due “tavole calde” su temi d’attualità come la pirateria varietale e le nuove biotecnologie. In Fiera sarà presente un campo prova, una mostra pomologica sulla fragola e saranno presentati 50 programmi di miglioramento genetico da tutto il mondo. A coordinare il salone il Dott. Stefano Lugli di SL Fruit Service. 
In fermento anche Spice & Herbs Global Expo, il primo salone in Europa dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali ed aromatiche, che in fiera si presenta con una sessantina di aziende rappresentative di tutta la filiera, con una spiccata presenza oltreconfine (50%). Spices&Herbs si compone di tanti momenti: percorsi sensoriali, workshop tecnici con esperti di rilevanza internazionale, aperitivi aromatici, show cooking, esposizione di macchine professionali, un campo prova. L’area è coordinata da FIPPO, Erboristeria Domani e Cannamela.
Numeri decisamente in crescita per Biosolutions International Event, il salone dedicato ai prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante: raddoppiata l’area espositiva con la presenza di 51 di aziende. Tante le proposte in fiera: Biosolutions International Congress con i top player mondiali del kiwi per parlare di novità per la sostenibilità della coltura, tavoli tecnici, Biosolutions Innovation Award dedicato all’innovazione, Incontri one to one con gli esperti. A coordinare l’area è Agri2000 NET di Bologna. 
Dedicato alla filiera del pomodoro è il Pianeta Rosso, che farà incontrare gli attori del settore, dalle imprese sementiere ai responsabili della distribuzione moderna. Il Salone propone momenti di incontro tra operatori della filiera, un’area espositiva, e la presentazione di una ricerca di mercato. A coordinare il format è il Prof. Roberto Della Casa dell’Università di Bologna.
Infine, è una vera e propria vetrina dedicata all’innovazione l’area dinamica che raddoppia la proposta (2800 mq) e si articola per la prima volta su due padiglioni. Di scena le ultime novità in tema di risparmio idrico, vivaismo, sensori, tecniche di intervento in campo, ricerca, breeding e tanto altro. I settori coinvolti sono il Vivaismo (kiwi, ciliegio, uva da tavola, melo, fragola, e la new entry del castagno), Spezie, erbe aromatiche e officinali, Mirtillo, Pianeta Rosso. Posto di rilievo per Acquacampus, in collaborazione con ANBI e CER, dedicato alle innovazioni e alle nuove tecnologie irrigue. L’area è coordinata dal Dott. Luciano Trentini, esperto del settore. 
 
Calabria Regione partner
Il sistema ortofrutta è centrale in questa regione conosciuta per le tante produzioni d’eccellenza. Il settore in Calabria “pesa” 946 milioni di euro, pari a un terzo del comparto agricolo regionale. La Calabria, che vede oltre il 30% delle sue superfici agricole in regime biologico, è prima in Italia nella produzione di clementine (tra le quali il clementino Igp) e di recente si è affermata anche nella coltivazione dei kiwi, in particolare di quello a polpa gialla. Tipologie produttive strettamente connesse agli areali di pianura e costieri, con circa 35.000 ettari dedicati agli agrumi, altre decine di migliaia riservati a pesche e nettarine, 3.000 ai kiwi (e di questi poco più di 700 ai kiwi gialli). Seguono coltivazioni orticole di grande importanza, come il finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto, la patata della Sila e la principessa, dell’ortofrutta, la Cipolla rossa di Tropea, senza dimenticare il settore della trasformazione, dove spiccano succhi d’arancia di rara squisitezza e produzioni di nicchia come le bucce candite: il 95% di quelle che impreziosiscono i panettoni di matrice italiana provengono proprio dalla Calabria.
 
Redazione