Sì al Registro dei crediti di carbonio agroforestali presso il CREA

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Registro dei crediti di carbonio agroforestali - CREA - Commissione Agricoltura del Senato

Approvata in Senato la norma voluta da De Carlo per istituire al CREA il Registro pubblico dei crediti di carbonio su base volontaria del settore agroforestale.

 
«L’istituzione del Registro pubblico dei crediti di carbonio del settore agroforestale nazionale consentirà di calcolare in modo scientifico e ufficiale l’ammontare dei singoli crediti detenuti da ciascun titolare di attività forestale o agricola», così potranno «essere monetizzati e garantire ai territori più svantaggiati nuove risorse».
Lo ha dichiarato il presidente della Commissione Agricoltura del Senato Luca De Carlo il 13 aprile scorso a margine della conferenza stampa da lui organizzata in Senato sul tema “Tea e crediti di carbonio agroforestali, due esempi di agricoltura sostenibile”, a cui hanno partecipato anche il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e Stefano Vaccari, direttore generale del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria (CREA), presso il quale sarà istituito il Registro dei crediti di carbonio agroforestali.
«La definizione di uno standard nazionale per quantificare i crediti di carbonio derivanti dalle attività agroforestali è una priorità per l’agricoltura italiana – ha affermato il direttore del CREA Vaccari -. In un momento in cui le strategie europee verso il settore impongono scelte dure e non sempre condivisibili sotto il profilo della sostenibilità socioeconomica, la norma promossa dal presidente De Carlo e approvata dal Senato, che istituisce presso il CREA il Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale, è molto importante per consentire agli agricoltori italiani di creare un vero mercato di crediti di carbonio».
«Per il CREA – ha aggiunto Stefano Vaccari - si tratta di una grande sfida scientifica e operativa: costruire insieme al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste un sistema di qualità volontario che, in linea con gli schemi varati nel novembre scorso dalla Commissione europea, consenta alle imprese agricole di quantificare il loro apporto in termini di assorbimento aggiuntivo di Co2, registrare nel nuovo registro tali crediti e poter commercializzare gli stessi».
«La norma – ha concluso Stefano Vaccari - consente al settore agricolo di riappropriarsi di un pezzo importante delle politiche sulla gestione sostenibile dei suoli coltivati, in un momento in cui la Commissione europea ha dimostrato di voler ridurre il peso, non solo economico, della politica agricola comune».
Plauso di Confagricoltura, che il 14 aprile ha accolto con entusiasmo «l’approvazione dell’emendamento che prevede l’istituzione del Registro dei crediti di carbonio agroforestali presso il CREA». Una iniziativa che per Confagricoltura «valorizza la capacità delle imprese agroforestali di “imbrigliare” la CO2 attraverso i servizi ecosistemici svolti nella gestione del patrimonio agro-forestale nazionale», poiché «mira a definire il modo in cui le quantità di carbonio immagazzinato verranno certificate e trasformate in crediti da scambiare su un mercato unico e condiviso».
 

L.S.