Foto di Myplant al florovivaismo italiano 2021 per regioni e settori

Sul totale di 2,78 mld di euro nel 2021, il vivaismo a 1,5 mld (+4,9%), la floricoltura a 1,3 mld (+5,1%). Toscana n.1 trainata da 816 mln dei vivai. Ok export.

La Toscana si è confermata nel 2021 la regione leader del florovivaismo italiano per valore alla produzione, con una quota pari al 30% del totale nazionale di circa 2,784 miliardi di euro: di cui 1,487 miliardi imputabili al “vivaismo” e 1,294 miliardi alla “floricoltura”. A seguirla, a notevole distanza, la Liguria con una percentuale del 14%. E il primato toscano dipende in gran parte dal comparto “vivaismo”, che nella nostra regione ha totalizzato 815,79 milioni di euro. Mentre il secondo posto ligure è dovuto soprattutto al comparto “floricoltura”, che ha raggiunto in Liguria il valore di 385,89 milioni di euro. Parallelamente l’export florovivaistico italiano è salito dai 903 milioni di euro del 2020 a 1,143 miliardi di euro a fine 2021.
È quanto risulta dal comunicato di ieri l’altro di Myplant & Garden, la fiera internazionale leader della filiera del verde in Italia, che ha riassunto i dati definitivi del settore a fine 2021 elaborando i rilevamenti ufficiali di CREA e ISTAT. Numeri assoluti dai quali deriva che il valore alla produzione del florovivaismo italiano è cresciuto del 5% rispetto al 2021: +4,9% il vivaismo e +5,1% la floricoltura. E con un valore alla produzione di quasi 2,8 miliardi, viene sottolineato nella nota di Myplant & Garden, il settore florovivaistico arriva al 4,6% della produzione a prezzi di base dell’agricoltura italiana, «il dato più alto delle ultime annate prese in esame».

   Euro (mio) 2021   Euro (mio) 2020   Euro (mio) 2019   Euro (mio) 2018   Euro (mio) 2017   Euro (mio) 2021
 fiori e piante ornamentali  1.294,82  1.230,71 1.269,396   1.165,629 1.162,555  +5,2% 
 vivai 1.487,42  1.417,65  1.445,071  1.398,835  1.375,606   +4,9%
canne e vimini   2,109 2,020  2,093  2,150  2,260   
totale aggregato   2.784,35* 2.650,383  2.716,560   2.556,614 2.540,421  +5 








*2823 secondo l'Eurostat
Fonti: Elaborazioni Myplant su dati CREA e ISTAT

Riguardo alla ripartizione territoriale di questi dati produttivi nazionali del 2021, Myplant & Garden osserva che la floricoltura, vale a dire la produzione di fiori e piante in vaso, è stata generata per il 39% dalle regioni del Nord-Ovest e per il 35% da quelle del Sud e delle isole. La produzione vivaistica, invece, deriva per il 60% dalle regioni centrali d’Italia. «Le realtà produttive italiane – si legge nella nota di Myplant - sono concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta».

Dati regionali del vivaismo
Con 816 milioni di euro nel vivaismo, la Toscana ha mantenuto saldamente il primato delle produzioni vivaistiche nazionali, registrando un +4% di valore alla produzione sulla media 2019-2020.

 Regione (000 €) 2021 (000 €) 2020   % economica su produzione nazionale Classifica nazionale
TOSCANA 815.787 777.251 ca 55% produzione nazionale  1° classificato
LOMBARDIA 148.375 141.366 ca 10% produzione nazionale  2° classificato 
SICILIA 83.280 79.968 ca 5.5% produzione nazionale  3° classificato 





Fonti: Elaborazioni Myplant su dati Istituto CREA e ISTAT

A seguire, le altre regioni, nelle quali non si notano scostamenti particolari rispetto ai ritmi produttivi e di crescita degli anni passati, con l’eccezione della attività vivaistica del Friuli-Venezia Giulia, che ha scavalcato di misura il Piemonte:

Emilia-Romagna 62.906 ca 4,2% produzione nazionale 4° classificato
Puglia 60.220 ca 4,1% produzione nazionale  5° classificato 
Friuli-Venezia Giulia 58.831 ca 4% produzione nazionale 6° classificato 
Piemonte 58.878 ca 3,9% produzione nazionale 7° classificato 
Veneto 46.444 ca 3% produzione nazionale 8° classificato 
Lazio 43.741 ca 2,9% produzione nazionale 9° classificato 
Marche 26.682 ca 1,8% produzione nazionale 10° classificato 









Dati regionali della floricoltura
Invece la Liguria, con i suoi 386 milioni di euro per le produzioni floricole si è confermata al vertice della floricoltura made in Italy, segnando +4,6% sul biennio precedente. E più in generale, come si può vedere nella prossima tabella, nel comparto fiori e piante in vaso non si nota nessuno scostamento rispetto ai ritmi produttivi e di crescita degli anni passati.

 Regione (000 €) 2021 (000 €) 2020   % economica su produzione nazionale Classifica nazionale
LIGURIA 385.887 364.963 ca 30% produzione nazionale  1° classificato
SICILIA 183.083 173.000 ca 14% produzione nazionale  2° classificato 
CAMPANIA 149.869 145.534 ca 11.5% produzione nazionale  3° classificato 





Fonti: Elaborazioni Myplant su dati Istituto CREA e ISTAT

A seguire, le altre regioni:

Lazio
126.380 ca 9,7% produzione nazionale 4° classificato
Puglia 98.377 ca 7,6% produzione nazionale  5° classificato 
Lombardia 96.734 ca 7% produzione nazionale 6° classificato 
Emilia-Romagna 70.959 ca 5,5% produzione nazionale 7° classificato 
Veneto 67.444 ca 5% produzione nazionale 8° classificato 
Toscana 49.141 ca 3,8% produzione nazionale 9° classificato 
Piemonte 18.687 ca 1,4% produzione nazionale 10° classificato 








I dati regionali in generale
Grazie a queste performance, come anticipato, Toscana e Liguria guidano la classifica regionale delle produzioni italiane floricole e vivaistiche nel loro insieme, seguite nell’ordine da Sicilia e Lombardia. La classifica delle regioni con il più alto valore alla produzione florovivaistico è così composta:
- Toscana (30%)
- Liguria (14%)
- Sicilia (9,6%)
- Lombardia (8,9%)
- Lazio (6%)
- Puglia (5,7%)
- Emilia-Romagna (4,8%)
- Veneto (4%)
- Piemonte (2,75%)

Il record dell’export e la bilancia commerciale
«Registriamo con soddisfazione che l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha segnato un nuovo record storico, superando ampiamente il miliardo di euro». Così Myplant & Garden sul valore delle esportazioni del made in Italy florovivaistico nel 2021, che viene «considerato un vero e proprio prodotto di eccellenza dai mercati e i consumatori internazionali» e registra quindi una «continua crescita della domanda dall’estero».
Più nello specifico, l’Italia conferma il ruolo di esportatore netto del prodotto florovivaistico: anche nel 2021 il valore alla produzione dell’export ha raggiunto i 1.143 milioni di euro (903 nel 2020). E il saldo positivo della bilancia commerciale è stato di 550 milioni di euro (contro i 423 del 2020).
«I 28 Paesi dell’UE sono il principale mercato di sbocco dei prodotti italiani (ca 80%) – rende noto Myplant & Garden -. Secondo i dati Eurostat, nel 2021 il valore complessivo della produzione europea, compresi i bulbi e le piante da vivaio, è stato di circa 20 miliardi di euro, dei quali quasi 7 miliardi di euro prodotti nei Paesi Bassi. Il 70% dell’export italiano è venduto, nell’ordine, in Francia, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Svizzera». Riguardo alle importazioni, «Paesi Bassi (75%), Germania, Spagna e Belgio sono invece i principali mercati di approvvigionamento (import) per l’Italia».

Prime stime sul 2022 (+9% export ma +60% import)
Come è andato invece l’anno che si è appena concluso? «Da inizio 2022, dopo aver superato la profondissima crisi innescata dall’emergenza pandemica, il comparto produttivo tricolore è tornato a subire una fortissima pressione sistemica – si legge nella nota di Myplant & Garden -. Il quadro inflattivo, i costi energetici e le incertezze della cornice politica internazionale stanno colpendo duramente le imprese ostacolando le produzioni, alimentando l’aumento dei prezzi, impedendo la programmazione produttiva e frenando gli scambi internazionali».
«Secondo Coldiretti – continua il comunicato - nel primo semestre 2022 l’export del comparto ha segnato un +9% sul medesimo periodo del 2021, ma le importazioni del primo semestre 2022 hanno registrato un +60%, mettendo a serio rischio il saldo della bilancia commerciale di fine anno». E nelle stime di Assofloro, aggiunge Myplant & Garden: «l’aumento dei costi energetici diretti per il comparto è impressionante: quasi +100% estate 2022/estate 2021 per l’elettricità; il prezzo del gasolio ha registrato un +80% nella primavera 2022 rispetto a quella 2021; il costo del metano, a luglio 2022 ha superato il +1200% rispetto al medesimo mese del 2021».

Prospettive per l’edizione 2023 di Myplant e per il florovivaismo italiano
«Ciononostante – affermano con orgoglio gli organizzatori di Myplant & Garden riferendosi alla prossima edizione in programma a Fiera Milano dal 22 al 24 febbraio 2023 - i nostri padiglioni saranno gremiti grazie alla fiducia e allo sforzo delle imprese, che hanno eletto la nostra fiera come ‘il place to be’ per incontrarsi, realizzare business, intercettare nuovi trend, programmare il futuro. Un futuro che intendiamo tracciare tutti insieme: il florovivaismo è una industry in grado di contribuire favorevolmente alle problematiche climatiche e ambientali, dalla forestazione urbana ai benefici economici, salutistici ed estetici che ne derivano. Stiamo assistendo a una impennata di sensibilità e attenzione per il verde: dalla politica al sistema delle costruzioni, dalla valorizzazione degli spazi aperti ai temi della rigenerazione urbana, alla riforestazione delle città, passando per la consapevolezza di quanto le piante possano fare per combattere i cambiamenti climatici. Poi c’è l’esplosione della dimensione domestica del green living, i trend crescenti delle micro-coltivazioni, la cura dei propri spazi all’aperto (balconi, terrazzi, giardini), la coscienza del legame tra verde e bellezza, tra verde e salute, e così via. Ambiti tutti in cui il florovivaismo può assumere un ruolo da protagonista».

Redazione