Avi: la Xylella penalizza già tutto il vivaismo, lo diremo il 19 al ministro Bellanova

«Il 19 settembre sarò a Roma per partecipare alla riunione di coordinamento sulla Xylella con il neo ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova e in quella sede porterò la nostra posizione: basta temporeggiare e chiediamo una comunicazione importante da parte del Ministero sul fronte fitosanitario a livello internazionale, a sostegno dell’immagine della produzione vivaistica italiana che non ha problemi di Xylella nel proprio territorio ma viene penalizzata lo stesso a livello commerciale all’estero».
Lo ha reso noto a Floraviva venerdì 14 settembre al Pistoia Nursery Park, a margine del Memorial Vannucci Piante, il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Luca Magazzini. A tale riunione di coordinamento presso il ministero, convocata dal Dipartimento per le politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale alle ore 11, sono stati invitati, oltre alla Regione Puglia, l’Agea, il Crea, le associazioni nazionali di categoria agricole, i rappresentanti dei vivaisti, dei frantoiani e dei professionisti. L’obiettivo dell’incontro è «condividere le azioni da attuare per fronteggiare l’emergenza Xylella fastidiosa e definire le misure del Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia».
Il settore vivaistico italiano è attraversato da tensioni e polemiche dopo che il 5 settembre la Corte europea, al termine della prima fase della procedura d’infrazione della Commissione Ue contro l’Italia, ha parzialmente condannato il nostro Paese per gli inadempimenti sulle misure di contenimento, eradicazione e per i mancati monitoraggi. E dopo che, qualche giorno dopo, è uscita la notizia che sono stati individuati due olivi ornamentali contaminati dal batterio Xylella fastidiosa pauca ad Antibes e a Mentone, al confine con la Liguria. Con la divisione fra associazioni di categoria agricole liguri sul modo e i toni, più o meno allarmati, con cui reagire a tale notizia.
«Stop alle polemiche e alle parole – chiede Magazzini a nome dell’Associazione Vivaisti Italiani – e concentriamoci sui fatti portando a compimento le eradicazioni che restano da fare nei modi e tempi richiesti dalla Commissione europea. Poi anche la comunicazione a sostegno della nostra immagine sui mercati internazionali risulterà più facile».

L.S.