Il lato verde di Oscar Farinetti e Giancarlo Abete
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in Vis-à-vis
Il memorial Vannucci con il forum sulle grandi imprese familiari del 14 settembre presso il Pistoia Nursery Park, condotto da Luca Telese, è stato l’occasione per verificare vis-à-vis i sentimenti del fondatore di Eataly e dell’amministratore delegato del Gruppo Abete per il verde e i fiori. Farinetti: «nella mia azienda Fontanafredda il re Vittorio Emanuele II ci aveva piantato alberi bellissimi di tutte le parti del mondo e me li godo» e aderirò alla campagna “Un albero in più”. Abete, che acquista le piante direttamente nei vivai e i fiori recisi dai fiorai, dice: «il vivaismo è un fiore all’occhiello della realtà economica e ambientale italiana».
Una conferenza del 7 giugno 2012 presso l’Accademia dei Georgofili di Firenze fu l’occasione per scoprire l’amore per le piante e i fiori di un celebre esponente dell’imprenditoria familiare italiana, il compianto patron di Esselunga Bernardo Caprotti, allora quasi 87enne (vedi nostro servizio).
Ieri l’altro, il Memorial di Vannucci Piante presso il suo Pistoia Nursery Park prevedeva il 6° Forum sulle grandi imprese familiari italiane condotto dal giornalista Luca Telese e la premiazione, fra gli altri, di due importanti imprenditori quali il vice presidente del gruppo Rinascente Vittorio Radice e il fondatore della catena Eataly Oscar Farinetti, e del commissario tecnico della nazionale italiana di calcio Roberto Mancini, accompagnato dall’ex presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abete, amministratore delegato del Gruppo Abete, che è stato parlamentare per ben tre legislature dal 1979 al 1992.
Dopo un esordio non incoraggiante con Luca Telese che, camminando di fretta verso la nuova Biblioteca botanica intitolata a Franca Michelini Vannucci in cui doveva intervenire, ci ha confessato col volto ironico il suo «pollice nero», Floraviva è riuscita ad avvicinare due degli importanti imprenditori presenti all’evento e verificare, intervistandoli faccia a faccia in momenti separati, i loro sentimenti per il mondo delle piante e dei fiori.
Il primo è stato Oscar Farinetti, al quale abbiamo chiesto che rapporto ha con le piante: se le ama, le compra e dove. «Ho un rapporto obbligato – ha risposto - perché mia moglie non ha il pollice verde, ha tutte le mani verdi, è appassionata da matti. Quindi abbiamo diversi giardini in tutte le nostre case, dove lei compra piante, le mette, se ne occupa moltissimo. Le piacciono i fiori, le piacciono le piante. Quindi chiaramente mi ha contagiato. Io vivo in mezzo alle piante, perché ho avuto la fortuna di nascere in campagna…».
…e come canali quali sceglie per l’acquisto, oltre a Fico naturalmente, perché so che le vendete anche lì le piante. Però, diciamo, quali sono i canali, un po’ tutti oppure…
«… mia moglie va da tutti i vivaisti del territorio, ad Alba nelle Langhe, dove abitiamo, ma anche a Saint Tropez, dove abbiamo una casa. E quindi va a comprare dai vivaisti per fare il giardino. Poi abbiamo scoperto che tutti questi vivaisti comprano da Vannucci [con un sorriso dei suoi, ndr]. Adesso che abbiamo conosciuto Vannucci andremo direttamente da lui».
Senta, e i fiori, vi piacciono anche i fiori recisi?
«Ah sì! Mia moglie è appassionatissima di rose, che non siano rosse. Sempre tutte rosa e bianche. E rose gialle. E quindi lei è fortissima coi fiori».
Quindi insomma mi sembra che…
«… io li subisco un po’, ma nel frattempo mi sono piaciuti molto. Chissà, come dicevo prima, nessuno di noi decide dove nasce, e chi nasce al centro di una metropoli ha un rapporto diverso con le piante, deve andare nel parco ecc. Chi come me nasce in campagna ci vive sotto le piante. Io vivo nella mia azienda agricola dove abbiamo piante. E ho avuto la fortuna che la mia azienda agricola, Fontanafredda, l’ha fondata il re Vittorio Emanuele II, che tra il 1858 e il 1870 ci ha piantato i più begli alberi arrivati da tutto il mondo».
Però non avete produzioni vivaistiche…
«… lì abbiamo una sequoia. Avere una sequoia in langa è raro, è l’unica sequoia di tutta la langa, piantata nel 1870. Un faggio rosso incredibile. Un abete greco straordinario. Diciamo che ci sono 13 ettari di piante antiche e rare di tutto il mondo. E ho scoperto che una volta i ricchi facevano a gara nei loro giardini a chi aveva le piante più esotiche e più rare. E quindi me le godo ogni giorno quando vado là».
Quindi, entrando in una questione più politica del settore del verde immagino che sarà favorevole alla campagna per piantare più alberi e piante in città…
«Ma si figuri. Sa che cosa ho fatto io? Nel 1999 ho aperto l’Unieuro di Roma. Nel 2000 è stata distrutta da un incendio metà della pineta di Ostia. Io feci una grande campagna pubblicitaria in cui per gli elettrodomestici che venivano comprati ci impegnavamo a piantare un albero. Ne abbiamo piantati tantissimi. E stiamo parlando di 20 anni fa. Si figuri se non sono d’accordo».
… quindi è un antesignano…
«Adesso, ieri l’altro, ho visto su Repubblica è stata lanciata una grande campagna [“Un albero in più” delle comunità Laudato si’ ispirate all’enciclica di Papa Francesco, ndr] da Carlin Petrini di Slow Food, Stefano Mancuso che è uno scienziato delle piante e dal vescovo di Rieti in cui si invita ogni italiano a piantare un albero. Se ogni italiano pianta un albero, sono 60 milioni di piante. E quindi è una roba carina. Io sarò uno di questi».
Dopo è stata la volta di Giancarlo Abete, che poco prima dell’inizio del forum, ci ha confessato di amare le piante: «Mi piacciono molto. E’ una dimensione che mi piace: giardini ne ho, attenzione alle piante c’è. E naturalmente è uno dei settori fondamentali non solo da un punto di vista economico ma anche da un punto di vista di valorizzazione ambientale. Quindi è uno sforzo che va fatto. D’altro canto la realtà di Pistoia è una realtà nota, così come l’importanza di Vannino Vannucci in questo settore. E quindi è un fiore all’occhiello della realtà economica ed ambientale italiana».
Visto che ha anche giardini, quali…
«… e poi, guardi, non lo dovrei dire io (ridendo) ma io ho una connotazione nel cognome che in qualche modo determina..».
…eh, in effetti ha ragione, “Abete”…
«una dimensione di vicinanza che è fisiologica. Quindi, magari, anche se si è più collegati al Natale che ad altri periodi, e poi noi sappiamo che ce ne sono di tutti i tipi…».
…mi permetta un’altra domanda, visto anche il tipo di lettori che abbiamo, lei quali canali usa per comprare le piante: vari o solo alcuni, va direttamente dai vivaisti o presso i garden center…
«Sempre a livello di vivai. Perché se uno ha un rifornitore di fiducia, è tutto più facile. Poi bisogna vedere quale è la struttura di funzionamento dei vivai, che poi opera spesso attraverso grossisti, agenti ecc.».
E ama e compra anche i fiori recisi?
«Sì, certo. Nelle ricorrenze soprattutto».
E dove?
«Dal fioraio. Lì acquisto le rose e altri fiori per gli anniversari familiari».
Lorenzo Sandiford