Geotermia: la Toscana inaugura la centrale Bagnore 4

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Inaugurata ieri, lunedì 25 luglio, la centrale geotermoelettrica Bagnore 4 alla presenza del presidente Rossi e dell'assessore all'ambiente Federica Fratoni. Obiettivo: trasformare la geotermia da problema ambientale a motore di sviluppo del territorio. La centrale ha comportato un investimento di 130 milioni di euro e ha dato lavoro a 130 persone nei due anni di cantiere.

La Toscana, consapevole di non poter fare ameno dell'energia rinnovabile, prova a invertire la rotta sul geotermico e nel comune di Santa Fiora, sul Monte Amiata, inaugura una nuova centrale geotermica. Un'eccellenza in quanto si tratta di uno degli impianti geotermici più moderni al mondo, con due gruppi di 20 megawatt per una produzione annua di energia elettrica di circa 310 milioni di kilowattora. «Qualcosa Enel finora ha fatto, ma l'accordo di programma - ha precisato Rossi - servirà a verificare volta volta tempi e responsabilità messe in capo a l'uno o altro organismo perché ognuno faccia la sua parte e quello che deve. Dico anche che se non sarà mantenuto l'impegno della firma dell'accordo, noi terremo la penna alzata se ci fosse bisogno di dare altre autorizzazioni». Rossi, che ha fatto il punto della situazione geotermia con l'ad di Enel Francesco Venturini, ha ribadito l'importanza di questa risorsa alternativa e rinnovabile, come l'ha definita l'Europa, che deve diventare una locomotiva di sviluppo. «La Toscana - ha detto - è terra della ricerca non solo delle bellezze artistiche e paesaggistiche. Insieme a Venturini abbiamo convenuto che su questo territorio dell'Amiata le potenzialità per una crescita ci sono, ma si deve innanzitutto garantire una viabilità adeguata, come i sindaci hanno sempre chiesto. Perciò faremo una riunione prima della pausa estiva con Cosvig, Enel e i sindaci stessi per affrontare anche tale questione, che sta a cuore a tutti, senza la quale questa zona rimane un limbo, difficile per nuovi investimenti. Siccome parte delle risorse ci sono già, se insieme vediamo che ci sono tutte, possiamo deciderci a fare presto quello che dobbiamo fare».
Enel Green Power ha programmato anche altri investimenti nella geotermia toscana per 600 milioni di euro entro il 2022. Questo di Bagnore4 ha comportato un investimento di 130 milioni di euro, finanziato in parte dalla Bei, e ha dato lavoro a 130 persone nei due anni di cantiere.
Altro punto affrontato, quello dell'impatto ambientale. «Bisogna spingere su questo terreno - ha detto Rossi - sono pronti i dati degli studi fatti dall'Agenzia regionale di sanità e da Arpat che verranno pubblicati e illustrati a settembre rispondendo alla richiesta precisa dei cittadini e dei sindaci. Un fatto che reputiamo positivo, è l'incarico che Enel ha conferito per uno studio sul paesaggio: adesso vogliamo un piano concreto con interventi concreti perché il paesaggio sia tutelato e l'impatto delle centrali sia ridotto al massimo». Il presidente Rossi ha anche ricordato che «con Enel abbiamo stabilito la riduzione del 10% nella bolletta di energia elettrica per chi investe in queste aree. È un vantaggio competitivo non banale e per questo metteremo a disposizione un ufficio che dia informazioni precise e sostegno agli imprenditori che chiedono la riduzione in bolletta». Infine una nota anche sulle proteste che da sempre accompagnano il tema geotermia sull'Amiata. «La protesta fa parte della democrazia - ha osservato Rossi – e noi pensiamo che questa spinga, anche in positivo, sia le istituzioni sia Enel a fare sempre meglio. L'utilizzo della energia geotermica non è una scelta avventata, ma sta nei piani europei e deve stare anche nei nostri piani. Dobbiamo fare il meglio possibile, regolando e cercando soluzioni sempre più avanzate sotto il profilo ambientale e paesaggistico oltre che su quello occupazionale».
 
Redazione