Crisi comparto riso: per Cia servono azioni concrete di promozione e salvaguardia
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Cia-Agricoltori Italiani interviene sulla situazione di crisi del comparto risicolo nazionale: «Bene avvio percorso etichetta. Adesso azioni concrete su promozione, clausola di salvaguardia e in casi estremi blocco dell’import selvaggio». Per l’associazione servono politiche di lungo respiro per questo importante settore.
«Le problematiche connesse al mercato e alla commercializzazione del riso italiano non si superano con interventi precipitosi e spot, che sembrano di propaganda» esordisce Cia nel suo intervento sulla crisi del comparto riso.
Per l’associazione di categoria occorrono politiche di lungo respiro e interventi ponderati come una campagna promozionale sul “riso italiano”, una buona legge sul commercio interno, misure ad hoc sulle importazioni selvagge e maggiore attenzione nelle concessioni tra le aree di libero scambio per un prodotto considerato sensibile dalla stessa Commissione europea.
«In merito al tema dell’etichettatura -prosegue la Cia- riteniamo giusto avviare il percorso per approdare a un sistema chiaro, evitando soluzioni pasticciate che non portano benefici a produttori e consumatori. In particolari periodi di crisi del prodotto interno, sarebbe necessario regolarizzare meglio le dinamiche dell’import, prevedendo anche misure come il blocco momentaneo delle importazioni di riso dall’Asia.»
Il comparto del riso in Italia merita, secondo Cia, una politica di lungo respiro, capace di garantire sviluppo e sostenibilità. Oggi, conclude Cia, questo settore conta 250 mila ettari coltivati e un fatturato complessivo che si aggira sui 2 miliardi di euro per oltre 4.000 imprese coinvolte.
Redazione