Cia Pistoia lancia AgriAmbiente Servizi, la coop per i rifiuti agricoli

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AgriAmbiente Servizi S.c.a.r.l., inaugurata alla presenza dell’assessore all’ambiente Fratoni e del consigliere regionale Baldi, è una cooperativa nata da un progetto di Cia Pistoia e accoglie già 76 aziende agricole. Il suo servizio, avviato in aprile, consiste nel deposito temporaneo nella stazione ecologica di Case Nuove di Masiano dei rifiuti consegnati dalle imprese agricole socie e nel loro corretto smistamento in vista del ritiro. Significativi risparmi, fino al 70% per le piccole aziende, e notevoli semplificazioni burocratiche (fra cui l’esonero dal Mud). Benefici anche per l’ambiente e la collettività, perché viene agevolato uno smaltimento tracciato e rispettoso delle norme. AgriAmbiente Servizi è aperta a nuove adesioni di imprese agricole. Il presidente di Cia Pistoia Orlandini: «si realizza una sorta di filiera corta degli scarti agricoli».

 
Un modello di raccolta, deposito temporaneo, smistamento e avvio allo smaltimento dei rifiuti agricoli che fa leva sull’aggregazione cooperativa degli agricoltori, e sulle norme che la incentivano, per abbattere i costi di gestione dei rifiuti delle aziende agricole socie (fino al 70% se piccole) e per semplificare drasticamente gli adempimenti burocratici. Un modello, dunque, che fa bene all’ambiente e a tutta la collettività, perché rende molto più agevole per le imprese lo smaltimento a norma di legge e tracciato dei rifiuti agricoli, disincentivando così i comportamenti scorretti.
E’ il nuovo sistema di gestione dei rifiuti agricoli avviato questo aprile, su iniziativa di Cia Pistoia, con la creazione della cooperativa “AgriAmbiente Servizi S.c.a.r.l.”, che è stata inaugurata ufficialmente sabato 30 aprile alla presenza dell’assessore all’ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni, del consigliere regionale Massimo Baldi, del presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini e del presidente della cooperativa Antonio Lelli. AgriAmbiente Servizi, che ha già socie 76 aziende agricole, può contare su un punto di raccolta, o meglio una “stazione ecologica multiraccolta”, che si trova a Case Nuove di Masiano, nell’area di produzione terricci dell’Agraria Checchi, che ha concesso lo spazio alla cooperativa in comodato d’uso. In tale isola ecologica, che fungerà da deposito temporaneo di rifiuti, le aziende socie potranno conferire, per adesso ogni mercoledì mattina dalle 9 alle 12,30, i loro rifiuti agricoli (pericolosi e non) con mezzi propri. I rifiuti, che dovranno essere correttamente stoccati in azienda fino al conferimento alla stazione ecologica, verranno consegnati dagli agricoltori soci debitamente separati per categoria di rifiuto (contenitori vuoti di fitofarmaci, plastiche, tute e guanti contaminati, filtri, ecc.). Sarà poi un’azienda specializzata nel ritiro e trattamento di rifiuti, l’azienda quasi omonima AgriAmbiente Srl (che ha collaborato con Cia al progetto da cui è nata la cooperativa AgriAmbiente Servizi), a provvedere al ritiro tramite la sostituzione dell'intera stazione ecologica, una volta che questa si è riempita.
In cosa consistono l’elemento di novità e il vantaggio economico, soprattutto per le imprese agricole piccole, di questo sistema cooperativo di gestione dei rifiuti agricoli? Il fatto è che, agendo individualmente, le imprese agricole devono affidarsi a ditte esterne per il ritiro e smaltimento dei rifiuti, e pagare ogni anno, sia che producano 10 kg di rifiuti sia che ne producano 200 kg, un viaggio di camion che può costare da 150 a 200 euro. Spesa tanto più ingiustificata quanto minore è la quantità di rifiuti prodotta annualmente. E nella maggioranza dei casi le aziende agricole iscritte a Cia Pistoia producono meno di 50 kg di rifiuti all’anno da smaltire. Invece, agendo in una cooperativa come AgriAmbiente Servizi e nell’ambito quindi di un circuito organizzato di raccolta, grazie alle normative vigenti, e in particolare al Decreto Legislativo n. 152 del 2006 (Norme in materia ambientale) e alle semplificazioni del Decreto Legge n. 5 del 2012 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo), ci sono diversi vantaggi per le piccole aziende agricole
A cominciare dalla possibilità di portare da soli, senza ricorrere a camion di ditte esterne, i rifiuti alla stazione di raccolta comune, e abbattere così significativamente i costi. Infatti, a parte la quota simbolica di adesione di 30 euro, che si paga una volta sola, al momento di diventare socio, il costo di smaltimento per le aziende agricole socie di AgriAmbiente Servizi consiste in un importo variabile in proporzione alla quantità di materiale smaltito (da un minimo di 0,25 euro a un massimo di 1,75 euro al kg di materiale): assai meno della spesa per un camion che faccia il ritiro in azienda. Tali importi andranno all’azienda specializzata AgriAmbiente Srl (da non confondere con la cooperativa AgriAmbiente Servizi S.c.a.r.l.) che effettua il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti. Secondo le stime di Cia Pistoia un’azienda agricola medio-piccola socia, con questo sistema, non dovrebbe spendere più di 50 euro all’anno, salvo casi particolari.
Altri vantaggi sono le semplificazioni burocratiche, che peraltro possono comportare anche ulteriori riduzioni dei costi aziendali, legate alle normative sopra richiamate e/o all’aggregazione cooperativa. Ad esempio, non si avrà più l’obbligo di possedere e aggiornare il registro dei rifiuti e di presentare il Mud (Modello unico di dichiarazione ambientale) ogni anno. Ci sarà inoltre l’esonero dall’iscrizione all’Albo nazionale Gestori Ambientali degli imprenditori agricoli per certi tipi di trasporti dei rifiuti nell’ambito del circuito organizzato di raccolta. La tenuta dei registri di carico e scarico rifiuti sarà più semplice. 
AgriAmbiente Servizi è aperta a nuove adesioni di imprese agricole. Per diventare socie della cooperativa e poter conferire i propri rifiuti (ricordiamo che l’obbligo di legge prevede almeno 1 conferimento all’anno), le imprese interessate possono recarsi presso le sedi di Cia Pistoia.
«Sono orgoglioso di questo progetto – ha commentato Sandro Orlandini -. Il modello di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti è tutto sommato abbastanza semplice, una volta realizzato, ma alle spalle c’è stato uno studio da parte di Cia della fattibilità economica e normativa di esso, oltre alla verifica dell’interesse delle nostre aziende per questo servizio». «Lo smaltimento dei rifiuti che si producono in azienda è un tema molto sentito dalle imprese agricole – ha aggiunto Orlandini – e un ringraziamento va all’Agraria Checchi Silvano che ci ospita in questo ambiente spettacolare dal punto di vista della logistica e che ben si presta a operazioni di questo tipo. Piazzare i container dell’isola ecologica in un ambiente migliore di così non era possibile, perché è pulito e facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto. Qui si ha una situazione positiva da molti punti di vista. Si realizza una sorta di filiera corta degli scarti, perché questa possibilità di conferimento degli agricoltori nella stazione ecologica vale entro un raggio di 10 km. In sintesi, risparmio, minore inquinamento e una filiera di rifiuti o sottoprodotti molto più corta di prima».
«Questo progetto pilota è già oggetto di osservazione da parte delle altre provincie – ha dichiarato il presidente della cooperativa AgriAmbiente Servizi Antonio Lelli -. In questa ottica, possiamo dire che Cia Pistoia è promotrice e precursore di un modello che potrebbe essere presto replicato in altre località». «L’intento – ha ricordato Lelli - è di venire incontro alle esigenze delle piccole aziende, per le quali il costo dello smaltimento dei rifiuti fatto con il tradizionale ritiro a domicilio è molto più gravoso di quanto non sia sul bilancio di una grossa azienda. Poi nelle poche settimane di attività ci siamo accorti che anche aziende più grandi e più strutturate stanno usufruendo di questo servizio». «Il vantaggio – ha precisato Lelli -  è avere un presidio fisso a cui fare riferimento, dove gli agricoltori soci possono trasportare in proprio i propri rifiuti e scaricarli. Dopo di che l’unica incombenza che hanno è la conservazione per tre anni del documento che viene loro rilasciato e che sostituisce a tutti gli effetti il formulario di smaltimento. Questo perché la cooperativa si fa carico anche di quegli adempimenti amministrativi che altrimenti sarebbero di competenza di ogni singolo agricoltore. E questo vediamo che è particolarmente apprezzato proprio dai piccoli soggetti, piccole aziende dove magari l’imprenditore è la stessa persona che sta sul campo a coltivare. Il costo è minimo perché l’adesione alla cooperativa prevede una quota di 30 euro una tantum, che non è altro che il capitale sociale portato da ogni socio, che oltretutto se un giorno dovesse (speriamo di no) decidere di uscire dalla cooperativa, gli viene restituito. Quindi si può definire una sorta di cauzione. Il costo per lo smaltimento dei rifiuti è variabile in funzione della tipologia e delle quantità di rifiuti conferiti, ma vediamo che il costo medio delle fatture che rimettiamo a un piccolo-medio agricoltore è di 35/40 euro per un servizio che comprende non solo lo smaltimento dei rifiuti ma anche l’aggiornamento del registro e del Mud». 
«Agevolare in silenzio le iniziative che ci sembrano importanti per gli associati – ha detto il direttore di Cia Pistoia Alessandro Coppini - è sempre l’obiettivo mio e di Cia. Sono quasi meravigliato di quello che è stato costruito, di questo nuovo soggetto, che ha delle potenzialità molto significative. E poi è comunque un legame, anche se su un aspetto particolare, che si crea fra le aziende. Bisogna essere ottimisti sulle possibilità che ci sono di gestire insieme i servizi. E, per le realtà medio-piccole, è molto importante una gestione in comune dei servizi». «Ora – ha sottolineato Coppini -  si tratta di seguire questa cooperativa e di sostenerla il più possibile, di fare le parti amministrative e gli adempimenti necessari, perché per gli associati deve essere la cosa più semplice che si può immaginare: quando hanno il rifiuto, lo prendono e lo portano a questo deposito transitorio, da dove poi verrà ritirato e smaltito, niente di più».
Massimo Baldi, consigliere regionale della Toscana, ha usato tre parole per definire questa iniziativa di Cia Pistoia sul fronte dello smaltimento dei rifiuti agricoli: «prima parola: “intelligenza”. La qualità dell’agricoltura pistoiese – ha sostenuto - non dipende soltanto dalla qualità climatica, dalla qualità della terra, dalla qualità dell’ambiente», ma dipende anche dal fatto che «qui abbiamo un’eccellenza e una qualità che altrove non c’è», non solo «nell’ambito della produzione di piante in senso stretto, ma anche nell’ambito dei servizi che aiutano l’agricoltore a portare in fondo il suo lavoro». «Un luogo come questo – ha affermato Baldi - aggiunge un elemento di intelligenza in più, e cioè quello di facilitare le aziende in un compito necessario e che invece magari spesso è risolto in un modo più sbrigativo. Io sono convinto che quando si fanno dei servizi, e anche la politica lo dovrebbe imparare, non si fanno per costringere la gente a essere virtuosa mettendo lacci e lacciuoli, ma si fanno tendendogli una mano e dandogli la possibilità di essere virtuosa». «La seconda parola che mi viene in mente – ha continuato Baldi - è “cooperazione”, perché qui come altrove si dimostra che mettendo insieme le forze anche delle piccole e medie aziende, si riesce a costruire un servizio che diventa eccellente, di qualità e conveniente». Infine, «la terza parola è “ambiente”, perché, e in ambito agrario si dovrebbe essere pionieristici da questo punto di vista, dobbiamo iniziare quasi a dimenticarci della parola “rifiuto”. Il rifiuto non è un rifiuto, è qualcosa che viene prodotto accanto al prodotto e che può avere un’altra sorte: può diventare cippato, può diventare compost, può diventare, essendo ambiziosi e con dimensioni più elevate, energia, gas, metano». «Quindi complimenti per avere avuto questa idea – è stata la sua conclusione -. Spero che sarete sempre i primi, ma spero anche che qualcuno vi imiti, affinché queste buone pratiche si diffondano».
«Sono molto contenta di riprendere da assessore regionale un tema che come presidente della provincia ho vissuto in maniera piuttosto approfondita – ha dichiarato Federica Fratoni, assessore all’Ambiente della Regione Toscana -.  Purtroppo quell’operazione in quel momento non ebbe l’esito sperato, ma nel frattempo certamente la Cia, in collaborazione con l’Agraria Checchi, ha creato le condizioni perché quel progetto possa effettivamente arrivare a compimento. Sicuramente l’associazione ha svolto un ruolo fin qui formidabile di agevolazione alle aziende, e non solo sul piano del contenimento dei costi, ma anche della semplificazione amministrativa; e ha costruito la prima parte del ragionamento, cioè quella per cui un’azienda conferisce del materiale (anch’io voglio da qui in avanti smettere di chiamarlo rifiuto). Ma ora dobbiamo costruire l’altra parte del percorso, cioè quella per cui in una logica di prossimità – quindi con una lavorazione fatta in loco, perché anche questo è meno inquinante – si riesce a chiudere il ciclo». «Oggi – ha spiegato l’assessore - si parla tanto di economia circolare, anche l’Europa l’ha messa al centro delle prossime direttive che arriveranno nel 2017, ma dobbiamo acquisire un po’ questa concezione per cui l’economia circolare non si applica e non si costruisce tanto nel settore dei rifiuti urbani, sui quali ormai sappiamo tutto (sappiamo che fine devono fare, sappiamo come devono essere recuperati), ma la grande partita della circolarità si gioca sui rifiuti speciali e ogni distretto produttivo ha una sua tecnologia che permette di recuperare e di destinare a nuova vita quel tipo di sottoprodotto, perché […] quello che è l’output di un processo produttivo può tranquillamente diventare input di un altro processo produttivo che si collega in filiera con quello precedente. Anche il distretto vivaistico e quindi le aziende vivaistiche di Pistoia è giusto che si misurino con questa sfida e abbiano l’opportunità di chiudere il cerchio». 
 
Redazione