Aiuti regionali alla floricoltura: allargare ai produttori di piante in vaso

in Brevi
Marco Niccolai

Il consigliere regionale Marco Niccolai annuncia un’interrogazione in cui chiederà alla Giunta, «rispetto al bando sulla floricoltura, di ricomprendere anche altre aziende» e non solo i produttori di fiori recisi.   


«Voglio capire le motivazioni che hanno portato a questa esclusione, per fare in modo che nessuna componente del settore floricolo sia lasciata sola». 
E’ un passo della nota di ieri notte con cui il consigliere regionale Marco Niccolai ha annunciato che «nei prossimi giorni» presenterà «un’interrogazione in Consiglio Regionale per discutere due importanti tematiche legate al mondo della floricoltura e del vivaismo». In esso si allude al fatto che il sostegno deliberato dalla Giunta regionale della Toscana alla floricoltura per far fronte ai danni dell’emergenza Covid-19 si è per ora limitato ai floricoltori che producono fiori e fronde recisi (vedi nostro articolo). Lasciando a bocca asciutta altri due comparti del florovivaismo quali il rinomato vivaismo del distretto di Pistoia (produzione di piante da esterno) (vedi) e la floricoltura dei produttori di piante in vaso, ben rappresentata ad esempio in Valdinievole ma anche in altre zone della Regione.
Riguardo a questo secondo comparto, nella nota di Niccolai il problema viene così descritto: «l’esclusione delle aziende floricole che coltivano fiori in vaso (codice ateco 01.30.00) e che sono state penalizzate ugualmente a causa del lockdown e che sono state escluse dalla possibilità di accedere al bando di 2,6 milioni previsto per il settore che avevamo stanziato in Consiglio Regionale» (vedi).
«Nell’interrogazione – conclude il consigliere regionale - chiederò alla Giunta a che punto siamo rispetto a questo lavoro, per dare velocemente le risposte invocate da tutto il settore florovivaistico».

L.S.