Agrinsieme: SOS florovivaismo, rischio di perdite fino al 100%
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Il Coronavirus ha bloccato il mercato florovivaistico ed è in gioco la sopravvivenza della filiera, con alcune imprese che potrebbero vedere cancellata l’intera produzione annuale, se non ci saranno aiuti immediati.
A lanciare il grido d’allarme è stato il 13 marzo Agrinsieme - che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane e il 60% del valore della produzione agricola nazionale - in una lettera rivolta al ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova per chiedere interventi urgenti a sostegno del florovivaismo.
«Il protrarsi dell’attuale situazione emergenziale legata alla pandemia del COVID-19, o Coronavirus – dichiara Agrinsieme - sta mettendo a serio rischio la tenuta del florovivaismo italiano, a causa del mercato fermo, del completo azzeramento degli eventi, della chiusura dei mercati ambulanti rionali, ma anche e soprattutto per le numerose disdette provenienti dal mercato estero, legate alla disinformazione e a fenomeni di opportunismo e concorrenza sleale».
«Perdere la stagione primaverile – precisa Agrinsieme - significherebbe dire addio al 60% circa dei ricavi annuali dell’intero sistema florovivaistico, con perdite che potrebbero arrivare addirittura al 100% per i produttori che si dedicano a produzioni esclusivamente primaverili» e «il florovivaismo italiano, con una superficie coltivata di 29mila ettari, 27mila aziende produttrici e 100mila persone impiegate, produce un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro l’anno, per un valore che rappresenta oltre il 5% della produzione agricola totale».
«Siamo consapevoli del fatto che i fiori e le piante in questo momento non sono beni di prima necessità – continua il comunicato - ma lo sono per i produttori, che hanno già investito per produrre e mettere a disposizione del mercato un prodotto di prima qualità». Pertanto, conclude Agrinsieme, «è fondamentale lavorare per consentire che il comparto possa beneficiare di moratorie su mutui, finanziamenti e pagamenti per le aziende, cassa integrazione per i lavoratori in deroga alle attuali regole, rinvio del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte, sostegno al reddito per i soci produttori delle cooperative; è inoltre fondamentale garantire lo sblocco dei pagamenti dei contributi per le aziende in graduatoria di PIF e PSR che hanno già sostenuto gli investimenti e, al termine del periodo di emergenza, portare avanti un’ampia campagna di sensibilizzazione della popolazione».
Redazione