Ter Laak Orchids: il Grande Fratello delle Phalaenopsis
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Michael Blom (reparto vendite): «produciamo le piante in tempi un po’ più lunghi di altri, ma facciamo piante di qualità migliore». Peter Vijverberg, operatore commerciale di Dames Plants, dice: «la Phalaenopsis è una delle piante più rilevanti dell’export olandese», qui a Ter Laak «tutto il ciclo produttivo è automatizzato, a partire dalle foto da più angoli visuali di ciascuna pianta coltivata per la selezione in prima, seconda o altra scelta. Ma rimane sempre molto lavoro da fare a mano».
Come funziona un’azienda floricola olandese di prima classe? Un’idea ce la siamo fatta nella rapida visita di martedì 24 giugno a Ter Laak Orchids di Wateringen, sempre nelle Westlands. E l’emblema di questa idea è il sofisticato apparecchio, posizionato in un punto del nastro trasportatore, che fotografa una per una, da tre angoli visuali, tutte le Phalaenopsis in produzione per classificarle in prima o seconda scelta o altre categorie.
A guidarci nel sopralluogo presso la sede principale di questo produttore specializzato in orchidee, Peter Vijverberg, esperto operatore dell’azienda commerciale Dames Plants, cliente di Ter Laak, che parla un buon italiano. La sede principale di Ter Laak consiste in 8 ettari di serre high-tech, con 120 dipendenti, che sfornano 80 mila piante di Phalaenopsis in vasi da 12 cm a settimana, che su base annuale diventano 4 milioni. Nell’altra sede, di circa 4 ettari e mezzo, si producono altre specie di piante in vaso.
«Siamo una compagnia sempre alle prese con l’alta qualità, con l’obiettivo di offrire al cliente la qualità migliore sul mercato – afferma (in inglese, ndr) Michael Blom, del reparto vendite di Teer Laak -. Produciamo le piante non in un anno ma in un anno e mezzo, quindi in tempi un po’ più lunghi di altre aziende florovivaistiche, ma facciamo piante più forti e più robuste, con più foglie». Concetto confermato da Vijverberg, che dice: «noi lavoriamo per Ter Laak esportando le loro piante in Italia. Noi compriamo molto da questo produttore, perché, a nostro parere, loro cercano sempre di migliorare sia l’assortimento che i colori, e perché la Phalaenopsis è una pianta assai importante sul mercato: è cresciuta molto negli ultimi anni ed è una delle più “pesanti” nell’export di piante olandesi».
Ma quali sono i segreti produttivi di Ter Laak Orchids? «Qui la produzione – risponde Vijverberg – è tutta automatizzata: si parte con la foto da 3 o 4 angoli visuali di tutte le piante, una per una, (che scorrono in fila su un nastro trasportatore, ndr), in modo da poterle dividere in prima scelta, seconda scelta, terza, ecc. Poi alla fine c’è sempre un controllo umano nell’ultima fase di selezione». «Dunque è tutto molto automatizzato – continua Vijverberg – e per esempio i pancali sono tutti seguiti dai computer: da quando la pianta è giovane fino a quando è fiorita».
E al cronista che osserva l’alto numero di dipendenti, 120 nonostante l’automazione, Vijverberg spiega: «sì, rimane sempre molto lavoro da fare a mano: piantare, mettere i bastoncini sulle piantine, “imbustare” ecc. ecc.».
E come stanno andando le vendite quest’anno?
«Quest’anno il mercato è molto buono – risponde Blom – meglio dell’anno scorso. Ma ora siamo entrati in bassa stagione, in una fase dell’anno in cui c’è poco lavoro perché le persone vanno in vacanza e non comprano le piante. La bassa stagione dura per quasi due mesi, poi il mercato riparte a pieno ritmo da metà agosto in poi».
L. S.