Nessuna prospettiva per il Padule dopo 25 anni di grande attività
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Sabato 2 luglio al Centro Visite della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio si è fatto il punto sul lavoro del Centro, a più di venticinque anni dalla sua costituzione, e sulle attività dell'associazione Onlus. Ancora nessuna certezza per il futuro di una realtà che meriterebbe più risorse e attenzione poiché è riuscita a mantenere aperture straordinarie e ha portato ben 70.000 studenti nell'area, con 5.000 visitatori nel 2014, e altrettanti nel 2015, al Centro (inaugurato ad ottobre 2013). Ferretti ricorda che il futuro del Centro è già scritto nel Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia. Vanni lamenta un mancato intervento della Regione, non presente infatti alla giornata, e vede un possibile futuro del Centro all'interno del brand "Da Leonardo a Pinocchio" per non perdere la visione d'insieme a causa delle incertezze politiche.
Questo focus sui venticinque anni di attività si è necessario per prendere coscienza dell'importanza e del lavoro che il Centro ha svolto in questi anni per la tutela, la conservazione e la conoscenza dell'area umida del Padule. Il sindaco di Larciano, Lisa Amidei, ha aperto gli interventi, assieme al saluto del presidente dell'associazione Intrecci, Alessandro Geloso. Aldo Morelli, già presidente della Provincia di Pistoia, ha parlato dell'esperienza del Centro R.D.P. Quale tavolo di confronto fra le parti e strumento di conoscenza, programmazione e gestione. Il Centro, ricorda Morelli, è nato da una presa di coscienza negli anni '80 delle condizioni drammatiche in cui versava il Padule, che rischiava di vedere la sua fine. Una forte coscienza territoriale portò alla costruzione della Onlus quale strumento di tutela e gestione ambientale che riuniva persone con interessi diversi, ma accomunate da un unico scopo: la salvaguardia di un'area davvero preziosa. E da qui di strada ne è stata fatta tanta, con molte difficoltà, ma con un grande entusiasmo e una forte passione, come hanno ricordato i due dipendenti del Centro, Alessio Bartolini (che ha illustrato gli interventi di ripristino ambientale e la gestione della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio) e Enrico Zarri (intervenuto sulle attività di fruizione e promozione del Padule di Fucecchio e del territorio: natura, storia e attività tradizionali). Tutti gli interventi messi in atto, fin dall'inizio, si sono fondati su un'ampia gamma di saperi e hanno sempre riscontrato esiti ben al di sopra delle aspettative. Questi interventi, ricorda Bartolini, rappresentano un'eredità importantissima perché oggi non sarebbero più possibili, data la mancanza di risorse. Oltre ad una gestione straordinaria di interventi, come quelli di ridefinizione dell'assetto idraulico dell'area, è stata fatta una gestione ordinaria e partecipata quotidianamente grazie all'impegno anche di molti volontari per un ampio spettro di attività sviluppate sempre con rigore tecnico-scientifico. Da poche centinaia di individui il Padule adesso vanta decine di specie. Zarri ha poi evidenziato come le attività del Centro abbiano sempre rispettato lo Statuto, in vigore dal 2003, che prevede la valorizzazione delle qualità storiche, ambientali e naturalistiche del Padule di Fucecchio e del lago di Sibolla, come aree umide di interesse territoriale e non solo. In qualità di più grande padule italiana interna, quest'area vanta una flora antica e una fauna sorprendente con specie scomparse da anni che hanno fatto ritorno. Il fascino della storia attraversa tutta la zona, a cui anche l'antica tradizione della raccolta e lavorazione delle erbe palustri è profondamente legata. Circa 70.000 studenti hanno avuto modo di conoscere tutta questa ricchezza grazie alle visite guidate, attive dal 1992, con guide ambientali ed escursionistiche ai sensi della L.R. 14/2005. Uno dei prossimi progetti, annunciato sabato da Zarri, è poi quello del servizio cartografico interattivo sul Padule e il territorio per scoprire in modo autonomo e interattivo anche tutta la Valdinievole (entro settembre ne sarà fatta una presentazione). Anche il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno ha manifestato il suo sostegno al Centro e ha chiesto che la struttura possa continuare a vivere per la salvaguardia dell'ambiente e del nostro futuro. Anna Mensuali della Scuola Superiore S. Anna di Pisa ha parlato de“I progetti di ricerca e conservazione ex situ delle piante acquatiche del Padule di Fucecchio”, attività di collaborazione iniziata nel 2010 (anno della biodiversità) con il Centro per sviluppare una forma di conservazione ex situ delle specie idrofite del Padule maggiormente minacciate. Renato Ferretti, Dirigente Area Governance Territoriale della Provincia di Pistoia, ha parlato della tutela e della valorizzazione del Padule di Fucecchio nella pianificazione territoriale, con particolare riferimento al documento del 2009: “Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia”. Di questo si è attuato forse il 5%, lamenta Ferretti, e si dovrebbe invece sfruttarlo per tutti i settori che coinvolge: piano faunistico-venatorio, piano provinciale delle aree protette e programma di sviluppo sociale ed economico, programmi di sviluppo rurale, piano provinciale delle piste ciclabili e piano ittico. Da sviluppare sicuramente la forte identità turistica della zona, secondo Ferretti, in un'ottica di sostenibilità e di collegamento fra il territorio e il Padule. «Ad oggi forse solo un triatleta potrebbe percorrere autonomamente il percorso di arrivo in Padule. Di tutti gli arrivi turistici a Montecatini, una parte dovrebbe essere confluita qui con un percorso ciclabile ad hoc, e non dispersa fuori dal nostro territorio.» Anche il sindaco di Cerreto Guidi, Simona Rossetti, ha ribadito la necessità di lavorare per garantire un futuro al Centro e la speranza che la Regione possa guardare dall'alto il territorio e salvaguardare il Padule. Anche Luigi Turini, che è stato per oltre vent'anni presidente del Centro di ricerca e documentazione, lamenta il forte ostacolo interposto al futuro del Centro da parte dei gruppi di potere che hanno interesse a non far confluire qui risorse economiche. Rinaldo Vanni, attuale presidente del Centro R.D.P., conclude la mattinata con una riflessione su una mancata comunicazione da parte del Centro, negli anni precedenti, riguardo al suo ruolo e alla sua importanza e dunque l'elemento economico è stato usato per demolirlo a favore di interessi privati di proprietari e cacciatori. Il Padule è rappresentato da i due punti, sia quello di Ponte Buggianese che quello del Centro, che è ad oggi l'unico progetto concreto di conservazione. «Non credo alla Regione: dal primo gennaio ha avuto le competenze ma non le ha attuate. La Regione penserebbe di espropriare l'esercizio delle Istituzioni e delle Associazioni di una funzione che è loro. Sembra che non si parli del Padule, ma di mettere da parte chi dà fastidio. Si deve ripensare il futuro del Centro, forse all'interno del brand “Da Leonardo a Pinocchio” perché ormai i Comuni da soli non possono andare da nessuna parte. L'incertezza politica non può far perdere la visione d'insieme.»
Anna Lazzerini