Il nuovo corso del Mefit si apre senza l’aumento delle tariffe
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Nell’incontro del 16 dicembre al mercato dei fiori di Pescia, Giurlani ha comunicato di aver firmato con il presidente della Regione l’accordo di programma definitivo e ha sollecitato gli operatori a esternare ora idee e richieste per il piano di sviluppo. I vertici del Mefit hanno anticipato un «riequilibrio» ma non un aumento complessivo delle tariffe, un servizio di vigilanza notturna contro i furti e che il mercato non sarà più solo piattaforma logistica grazie ad eventi per attirare gli acquirenti. Orlandini (Cia) ha chiesto una cabina di regia plurale per rappresentare le varie istanze e un supporto manageriale esterno. Nieri (Coldiretti) si è impegnata a coinvolgere i produttori della sua associazione. Per l’assessore Della Felice l’ex Comicent ha potenzialità enormi che, se sfruttate anche solo al 50%, soddisferebbero le esigenze economiche del settore e del territorio.
Un nuovo appello ai produttori e commercianti del Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia (Mefit), presenti e assenti, a partecipare avanzando le loro richieste sia in relazione ai lavori di messa in sicurezza della struttura che inizieranno nei prossimi mesi, sia soprattutto in vista del piano di sviluppo delle attività di commercio all’ingrosso di piante e fiori che dovrà essere elaborato in circa 8 mesi per potenziare la filiera floricola. E a muoversi ora, perché ci sono tante cose da fare e velocemente.
Lo ha lanciato ieri il sindaco di Pescia Oreste Giurlani nel primo incontro con gli operatori iscritti al Mefit dopo il passaggio di proprietà dell’immobile ex Comicent dalla Regione Toscana al Comune di Pescia. Trasferimento che proprio due giorni fa, ha spiegato Giurlani, è giunto a compimento con la firma da parte sua e del presidente della Regione Enrico Rossi dell’accordo di programma che stabilisce tutti i passaggi per attuare gli impegni reciproci fra i due enti in merito all’erogazione dei finanziamenti, all’esecuzione dei lavori di adeguamento strutturale (3 milioni di euro della Regione, più 500 mila del Comune) e all’elaborazione del piano di sviluppo del mercato dei fiori, che dovrà mettere al centro la floricoltura ma in un contesto di multifunzionalità.
«Si costituirà una cabina di regia con firmatari Comune e Regione Toscana – ha detto Giurlani – che dovrà presentare il progetto di sviluppo e, come scritto nel protocollo, per la prima volta dopo tanto tempo c’è un impegno esplicito della Regione a sostenere e mettere azioni in campo per la floricoltura. Ma per fare un buon progetto abbiamo bisogno della partecipazione e delle idee degli operatori, che dovranno contribuire alle attività di marketing necessarie a rilanciare il mercato. Per investire nella floricoltura bisogna che diciate quali sono le cose che si vogliono fare. Abbiamo bisogno di indicazioni precise, altrimenti non si va da nessuna parte». «Adesso – ha aggiunto il sindaco di Pescia – non c’è più la precarietà e la provvisorietà, ora la struttura è nostra, per cui dal 1° gennaio 2017 gli operatori potranno fare contratti d’iscrizione al Mefit anche pluriennali. Questo consentirà un risparmio di costi burocratici relativi alle iscrizioni che prima si dovevano fare ogni anno, ma soprattutto darà quella certezza necessaria per investire, che so, in un frigo in più o una luce e via dicendo, perché è garantito che l’investimento ha una durata».
I vertici del Mefit, Antonio Grassotti, amministratore unico, e Fabrizio Salvadorini, direttore, hanno anticipato che le tariffe saranno modificate e riequilibrate, senza però un aumento complessivo. In particolare hanno per ora segnalato a Floraviva, a margine dell’incontro, l’abbassamento delle tariffe giornaliere per la consegna in magazzino da parte dei produttori agricoli (a parte quella più bassa) e la riduzione del numero di tariffe da 3 a 2 (con l’eliminazione della più alta) per quelle dei commercianti acquirenti. Come ha detto Antonio Grassotti durante l’incontro, «l’anno scorso c’è stato un leggero aumento delle tariffe, che non è stato accolto benissimo a fronte di un servizio che non poteva migliorare molto, per cui abbiamo ragionato per riequilibrare quest’anno le tariffe. Alcuni risparmieranno, altri spenderanno un pochino di più, ma in maniera più equilibrata e senza disparità di trattamento. L’obiettivo è migliorare il servizio e garantire lo sviluppo dell’azienda». In particolare, ha detto Grassotti, «per favorire l’arrivo di più commercianti, ci saranno delle giornate di ingresso gratis combinate con eventi attrattivi e ci vorrà un percorso di condivisione con gli operatori degli eventi che si faranno, in modo che il Mefit non sia più solo una piattaforma logistica ma qualcosa di più ambìto dal punto di vista del mercato». Il direttore Salvadorini si è soffermato sulla questione dei 5 furti avvenuti nell’ultimo mese e, dopo aver annunciato che verso la metà dell’anno prossimo ci sarà «un sistema di videosorveglianza almeno a livello perimetrale», ha informato che ha già fatto alcune verifiche sul territorio fra le ditte di vigilanza sui costi di una ronda notturna dalle 21 alle 3 del mattino (da 87 a 130 euro a notte) e che una decina di operatori sembrerebbe disponibile a farsene carico, almeno fino all’introduzione della videosorveglianza. Inoltre Salvadorini ha fatto sapere che il consorzio Cosea ha concesso un mezzo speciale per lo svuotamento dei bidoni dei rifiuti che consentirà di ridurre i costi della raccolta dei rifiuti del Mefit.
Sandro Orlandini, presidente della Confederazione italiana agricoltori di Pistoia, ha messo in evidenza che alla riunione del gie (gruppo di interesse economico) floricolo di Cia di due giorni prima ha registrato fra i florovivaisti di Cia iscritti al Mefit diverse differenze di vedute e «litigiosità» in relazione alla situazione del mercato dei fiori. Pertanto ha suggerito, per portare avanti nel miglior modo possibile i progetti di rilancio, che nella cabina di regia che dovrà dare regole ed eliminare l’attuale anarchia si prevedano almeno 2 o 3 membri per associazione di categoria, in modo da rappresentare le esigenze di tutti. Orlandini, dopo aver ribadito la necessità della multifunzionalità per il buon esito del rilancio del Mefit, ha detto che alla luce anche dell’andamento meno soddisfacente di questo Christmas Flower Trends rispetto alla prima edizione, «c’è bisogno forse del contributo di persone che sappiano affrontare gli sbocchi di mercato e non solo occuparsi di gestire l’amministrazione ordinaria» delle attività del Mefit. Orlandini ha comunque affermato che Cia continua coerentemente a portare avanti la linea del sindaco, perché anche se ciò comporterà molto impegno da parte degli associati, c’è una disponibilità dell’amministrazione comunale ad ascoltare le esigenze dei produttori e un rapporto sereno fra le associazioni di categoria agricole.
«Un anno fa, il 30 dicembre 2015, - ha detto Michela Nieri, presidente di Coldiretti Pistoia – eravamo qua e c’era da scongiurare la chiusura immediata del mercato» (vedi nostro servizio "Dall'arena del Mefit un grido alla Regione: basta sottovalutare la filiera floricola!"). «Abbiamo fatto una bella battaglia – ha aggiunto la presidente di Coldiretti Pistoia –. Il nostro impegno come associazione sarà di coinvolgere gli operatori del settore, perché è un’occasione importante per poter far ripartire la floricoltura. Gli operatori devono darci e darsi una mano».
Infine, l’assessore all’agricoltura del Comune di Pescia Marco Della Felice, ha prima sostenuto di essere convinto che il settore pubblico debba svolgere il ruolo di punto di riferimento per le imprese, ma che poi spetta all’imprenditore fare l’imprenditore. «Questa struttura ha una prospettiva davanti ed è strategica per una comunità più ampia del Comune di Pescia – ha detto Della Felice -. E’ stata sottoutilizzata, ma può diventare una risorsa per il territorio, purché ci sia anche l’impegno delle imprese». Il mercato, ha proseguito l’assessore all’agricoltura, deve essere percepito anche dagli imprenditori iscritti al Mefit come la propria casa, o meglio il proprio «condominio», una sorta di condominio produttivo. Della Felice ha detto di non essere preoccupato dalle non moltissime presenze di operatori all’incontro di ieri: «l’importante è che chi non è qui ora dimostri la sua disponibilità sul campo quando andremo a fare le cose». «Siamo di fronte a un cambiamento – ha concluso Della Felice - e questo non piace a nessuno, ma se non si cambia, non si va da nessuna parte. Questo è un mercato con grandi potenzialità economiche e se lo sapremo sfruttare anche solo al 50%» ci saranno soddisfazioni per le imprese del settore e per tutto il territorio.
Lorenzo Sandiford