Comicent: Salvadori chiede tavolo di confronto Mefit-sindacati
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Il punto sulla vicenda Comicent con i protagonisti: dal sindaco di Pescia Roberta Marchi e il neo direttore dell’azienda speciale Mefit Fabrizio Salvadorini all’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori. Il 4 aprile Marchi e Salvadorini, ribadita la posizione sui 5 dipendenti, hanno ricordato le novità introdotte nel servizio di mercato all’ingrosso. Per l’assessore regionale, sentito da Floraviva oggi, il “confronto immediato” dovrebbe essere “tra sindacato e azienda speciale, che ormai ha assunto un direttore ed è quindi in grado di prendere decisioni”.
A che punto siamo con la vicenda Comicent di Pescia e l’iter di trasferimento del mercato dei fiori dalla Regione al Comune, che sta registrando un'impasse a causa del licenziamento dei 5 dipendenti e del loro rifiuto di contratti sostitutivi di altra natura e comunque assai peggiorativi? E soprattutto è possibile riavviare positivamente il cammino e in quale modo?
Alla luce delle risposte a Floraviva dell’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, sentito oggi, sembra di sì. Basta che l’azienda speciale Mefit apra velocemente un tavolo di confronto con i sindacati per la riassunzione dei 5 dipendenti: se ciò comporterà la soluzione di problematiche di competenza regionale, la Regione “è disponibile a svolgere positivamente il proprio ruolo”.
Ma procediamo con ordine. Nell’ultimo servizio di Floraviva dedicato al Comicent di Pescia, un’intervista al sindaco Roberta Marchi dell’11 gennaio 2013 [vedi: “Comicent: iniziati i colloqui per la selezione del direttore”], lo stato dell’arte riferitoci dall’amministrazione comunale era così sintetizzabile.
A capo della nuova azienda speciale Mercato dei Fiori della Toscana (Mefit), che da inizio anno aveva preso in gestione il servizio di mercato all’ingrosso di fiori e piante, c’era, in qualità di amministratore unico (non remunerato) fino al 30 giugno 2013, Elena Lorenzi, che restava pure liquidatore del Consorzio Comicent fino al 31 luglio 2013. L’amministratore Lorenzi aveva già iniziato i colloqui per la selezione del direttore tecnico di Mefit e nel manipolo di persone che avevano fatto domanda c’era anche il direttore del mercato dei fiori di Sanremo.
Il sindaco Marchi aveva chiarito che l’assenza nello statuto di Mefit di un riferimento alla multifunzionalità del progetto di valorizzazione del Comicent collegato al passaggio di proprietà della struttura dalla Regione al Comune di Pescia era dovuto al fatto che l’azienda speciale si sarebbe occupata soltanto del mercato all’ingrosso. Delle altre funzioni si sarebbe fatto carico il Comune creando “una gestione distinta” secondo modalità ancora da definire. Marchi aveva inoltre sottolineato il problema dei 5 dipendenti, che era impossibile far transitare direttamente dal Comicent in Mefit.
Dal momento di quella intervista fino a metà marzo, quando il problema dei dipendenti con il loro licenziamento si è trasformato in caso sulle pagine della stampa locale, non si è saputo più molto di quanto stesse succedendo al Comicent. Con l’eccezione di un comunicato che verso fine febbraio annunciava e illustrava una delibera della Giunta comunale di Pescia del 21 febbraio sulla “contribuzione degli operatori” del mercato dei fiori. Delibera che prevedeva orari e tariffe più flessibili: un modo per rispondere alla crisi che ha significato nel 2012 per il mercato un -2,6% in valore del giro d’affari, stimato a circa 102 milioni di euro.
All’amministrazione comunale di Pescia, e in particolare al sindaco Roberta Marchi, Floraviva ha chiesto lo scorso 4 aprile di completare un po’ il quadro informativo e di ricapitolare le ragioni delle scelte compiute. A cominciare dall’esito della procedura di selezione del nuovo direttore di Mefit. Ebbene, come ci hanno confermato il sindaco e lo stesso neo direttore, ad essere selezionato è stato Fabrizio Salvadorini, il funzionario comunale con compiti dirigenziali che ha sempre seguito il progetto Comicent, che, ci ha spiegato Roberta Marchi, ha avuto come principale sfidante il direttore del mercato dei fiori di Sanremo, il quale però era “senza la laurea”. “Abbiamo preso un dipendente del Comune di Pescia – ha detto il sindaco – che aveva uno stipendio equiparato a quello di un dirigente e che guadagnerà circa 2500 euro netti al mese, molto meno dei 120 mila euro annuali vociferati; e non si tratta di un costo in più per il Comune, perché non c’è stato bisogno di assumere qualcuno al suo posto”. “Salvadorini è in aspettativa e se si dovesse chiudere Mefit – ha aggiunto – avrebbe diritto a tornare in Comune come funzionario”. Come precisato da Salvadorini, per il suo incarico di direttore, ricevuto il 16 gennaio 2013, si è scelto come termine il marzo 2014, “a fine mandato del sindaco”, e il suo stipendio si è un pochino ridotto rispetto a quello che aveva nella sua attività dirigenziale per il Comune.
Sospendendo ancora per un attimo la questione dei dipendenti, cosa ha fatto Mefit da inizio anno ad oggi? “Abbiamo aperto una nuova pagina” ci ha detto Roberta Marchi elencando fra le novità il fatto che “non vengono più fatti contratti con gli operatori che non hanno pagato il dovuto” e la presenza di “una persona fissa che controlla tutto” (il direttore), mentre tra gli obiettivi “la razionalizzazione dei costi”, a cominciare dalle “spese per la Tarsu”. Fabrizio Salvadorini, sentito sempre il 4 aprile ma separatamente dal sindaco, ha aggiunto che per ottenere un buon rating del mercato dei fiori “l’azienda speciale ha dovuto reimpostare i rapporti con gli operatori” chiedendo loro alcune notizie in più (ovviamente nel rispetto della privacy statistica). Ad esempio, ai produttori è stato chiesto che cosa coltivano, in che quantità e su quanto terreno. E a tutti è stato chiesto il volume di affari medio dell’ultimo triennio e la stima di quest’anno e idem per il numero dei dipendenti. Ciò contribuirà ad avere una stima più precisa, e magari un po’ diversa dall’attuale, sul volume di affari annuale? Salvadorini non si è sbilanciato, ma pensa che sia possibile. Insomma, ha concluso il direttore di Mefit, “il mercato è vivo e lavora”, anche se l’attuale assetto è “provvisorio”.
E con questa provvisorietà si entra nel delicato capitolo oggetto di divergenze istituzionali e politiche di questi giorni riportate dalla stampa, in particolare dalle edizioni locali del Tirreno e della Nazione. Sì perché da martedì 2 aprile, in seguito al licenziamento dei 5 dipendenti (con funzioni amministrative e logistiche) del Comicent che non hanno accettato le soluzioni (peggiorative dei loro livelli di stipendio) proposte dall’amministrazione comunale, il mercato dei fiori è potuto andare avanti solo grazie a un “contratto temporaneo” (di 1 mese) al Consorzio Leonardo, che già gestisce altri servizi presso il Comicent, come hanno spiegato Marchi e Salvadorini. Ma questo non può bastare, ha detto lo stesso Salvadorini, “l’azienda speciale deve avere un supporto logistico e amministrativo”.
Riguardo, poi, alle ragioni dello scontro con il sindacato intervenuto in difesa dei 5 dipendenti del Comicent e della mancata adesione alla richiesta dell’assessore Salvadori di ritiro delle lettere di licenziamento con conseguente apertura di un tavolo di contrattazione (ed eventuale contemporanea proroga della scadenza dell’attività liquidatoria), nessuna novità il 4 aprile rispetto a quanto riportato in due articoli del Tirreno del 20 e 22 marzo [Vedi: “Il Comicent licenzia i 5 impiegati rimasti” e “Licenziamenti all’ex Comicent? E’ la legge”]. Roberta Marchi ha affermato che i 5 dipendenti Comicent, secondo quanto indicato dalla Corte dei Conti, non sono trasferibili a Mefit perché a suo tempo assunti per chiamata diretta e con “un contratto agricolo speciale che adesso non è più possibile”. Marchi restava ferma alle due soluzioni già proposte: “contratto a termine di Mefit subito e poi partecipazione a una procedura di selezione” ad hoc oppure assunzione da parte del Consorzio che gestisce in appalto alcuni servizi del mercato (entrambe peggiorative delle precedenti condizioni contrattuali). E confermava quanto dichiarato da Elena Lorenzi nell’audizione in Commissione agricoltura del Consiglio regionale del 3 aprile [Vedi comunicato del Consiglio regionale “Agricoltura: Comicent, ascoltata la liquidatrice Lorenzi”]: “non è stato possibile ritirare il provvedimento di licenziamento in quanto, se così si facesse, vorrebbe dire che vengono automaticamente meno le ragioni della cessazione delle attività del Comicent…”. Su domanda di chi scrive, la Marchi ha risposto poi che la successiva frase di Elena Lorenzi riportata dal comunicato, “nei giorni scorsi avrei piuttosto voluto avviare un confronto ufficiale con i sindacati in modo da individuare le migliori soluzioni possibili, ma ciò non è stato possibile” non era assolutamente riferita a lei ma eventualmente all’indisponibilità dei sindacati.
Questi ultimi, e più precisamente la Flai Cgil Pistoia per bocca del segretario generale Giampietro Lodico - dopo che nella seduta del Consiglio comunale di Pescia del 5 aprile la Marchi aveva risposto a un'interpellanza dell'opposizione sul Comicent ribadendo l'impossibilità legale di offrire altre vie d'uscita contrattuali agli ex dipendenti - hanno sostenuto in un comunicato del 6 aprile che "qualsiasi trattativa atta a tutelare i posti di lavoro dei dipendenti del consorzio Comicent non avrebbe mai potuto essere messa in atto con i licenziamenti già effettivi, pendenti sulla testa dei lavoratori. Quello che questa Organizzazione ha sempre chiesto, a partire dal 2009, con richieste sempre cadute nel vuoto, è stato un tavolo di confronto che portasse ad una soluzione che preservasse l'occupazione. Nessuno può affermare che non siamo stati disponibili al dialogo e, soprattutto, è falso ed inaccettabile, come qualcuno ha voluto fare intendere, che abbiamo assunto un atteggiamento ricattatorio verso chi che sia". Comunque, ha concluso Lodico, "siamo disponibili al dialogo ma con condizioni che non siano quelle ad oggi indicate o proposte. Le trattative si fanno anche in 1 giorno se c'è la buona volontà da parte di tutti, soprattutto se è reale l'intenzione di salvaguardare i posti di lavoro".
Sempre il 6 aprile sull'argomento è intervenuto anche il neo deputato Edoardo Fanucci, che ha chiesto una "risposta urgente" alla questione Comicent. "La Regione, attraverso l'Assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori - ha detto Fanucci - ha dato il via libera alla proroga della gestione Commissariale, al fine di consentire il ritiro dei licenziamenti e l'apertura di un tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali. La scelta del Commissario liquidatore Elena Lorenzi, nonostante la disponibilità mostrata dalla Giunta Regionale, di non ritirare le lettere di licenziamento risulta perciò del tutto incomprensibile e ingiustificata". "Mi auguro - ha aggiunto - che questa posizione possa essere rivista: la priorità è garantire gli attuali livelli di occupazione - sia diretti che indiretti - e offrire al più presto risposte concrete ai lavoratori e alle loro famiglie sul futuro dell’azienda”.
Cosa pensa l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori?
Come riportato in un comunicato del Consiglio regionale (vedi “Comicent Pescia: situazione e prospettive di rilancio”), il 10 aprile Salvadori ha risposto in aula a una interrogazione dei consiglieri Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri sulla situazione e sulle prospettive di rilancio del Comicent, risposta che ha soddisfatto Antonio Gambetta Vianna, che ha parlato di “forzature” da parte del Commissario liquidatore.
L’assessore Salvadori ha così ribadito oggi a Floraviva quanto sostenuto in aula: “l’intento della Regione Toscana sulla questione Comicent è stato, da sempre, quello di garantire il servizio pubblico di commercializzazione a favore della floricoltura toscana tutelando al contempo i livelli occupazionali. A conferma di tutto questo vi sono gli atti formali che l’amministrazione regionale ha assunto negli anni allo scopo. Da ultimo, nel dicembre scorso, vorrei ricordare la concessione al Comune di Pescia degli immobili del mercato fino al 30 giugno 2013, in attesa del trasferimento della proprietà al Comune medesimo”.
“Poiché la presidente dell’azienda speciale è la stessa che ha il ruolo di liquidatore – ha poi osservato Salvadori -, saggezza e buon senso avrebbero voluto che la Dott.ssa Lorenzi avesse contattato prima il sindacato per organizzare insieme il trasferimento”. La Lorenzi aveva a suo tempo detto, aggiunge l’assessore, che “per ritirare i licenziamenti aveva bisogno dell’allungamento del periodo di liquidazione, io mi sono reso disponibile, dopo di che si è resa conto che tecnicamente non si può fare”.
Ad ogni modo, dice l’assessore, “la cosa indispensabile è che adesso nell’azienda speciale si trovi lo spazio per la riassunzione dei 5 dipendenti”. “In merito alle modalità mediante le quali conseguire i due obiettivi del servizio di mercato e dell’occupazione – continua Salvadori - la strada maestra non può essere che quella di un confronto aperto fra tutte le parti per ricercare ogni soluzione possibile, ognuno per le rispettive competenze. E’ per questo motivo che, per quanto riguarda la Regione, nei giorni scorsi ho dato una disponibilità di massima ad una eventuale proroga della gestione commissariale se questo può contribuire alla soluzione”.
Si apra dunque “un confronto immediato tra sindacato e azienda speciale, che ormai ha assunto un direttore generale ed è quindi in grado di prendere decisioni” autonomamente, aggiunge l’assessore regionale, “se durante la trattativa emergesse la necessità di capire aspetti ulteriori rispetto al futuro del Comicent che possono riguardare anche la Regione, la Regione è disponibile a svolgere positivamente il proprio ruolo”.
“Una cosa è certa – afferma infine Salvadori - e l'ho ribadita anche in Consiglio regionale: non si può concludere questo percorso con 5 disoccupati. Per parte nostra noi come Regione ne chiediamo la riassunzione”.
Lorenzo Sandiford