Anve: Ena ha approvato un documento che frena le speculazioni sulla Xylella
-
in Servizi
A Myplant & Garden l’Anve ha presentato l’annuario 2018 con i suoi oltre 50 soci di 1° grado e le centinaia di soci sostenitori da tutti i distretti vivaistici italiani. Il presidente di Anve Cappellini: il documento dell’Ena è frutto anche della nostra richiesta; la problematica fitosanitaria è al primo posto fra le nostre attività. L’export del distretto pistoiese è tra 250 e 300 milioni, il 40/45% di quello italiano.
«Le attuali prove scientifiche e la normativa non giustificano un divieto di movimento delle piante da un intero Paese, o da alcune regioni di un Paese, soltanto perché tale Paese contiene zone demarcate o zone infettate da Xylella».
E’ uno dei punti del documento approvato nell’ultima assemblea generale dell’European Nurserystock Association (Ena), l’associazione di riferimento dei vivaisti a livello europeo (non solo comunitario), e inviato il 21 febbraio dall’Ena a tutti i suoi membri e i vivaisti d’Europa. A renderlo noto è stata ieri, nell’ambito del salone internazionale del florovivaismo di Milano Myplant & Garden, l’Associazione nazionale dei vivaisti esportatori (Anve) durante la presentazione dell’ultimo annuario e delle sue attività. Un punto che, come ha spiegato il presidente di Anve Marco Cappellini, è frutto dell’intervento della sua associazione, che ha chiesto al presidente di Ena, l’inglese Tim Edwards, e agli altri membri di Ena di mettere un freno alle speculazioni basate su allarmismo immotivato relativo alla Xylella fastidiosa, ai danni in particolare del vivaismo italiano, che si sono verificate nei mesi scorsi in alcuni Paesi dell’Europa, fra i quali il Regno Unito.
Il documento approvato dall’Ena, articolato in 7 punti fra cui quello citato sopra e caldeggiato da Anve, è frutto di un esame della situazione della Xylella in Europa e degli effettivi rischi creati da questo batterio sulla base dell’evidenza scientifica e mette in chiaro in maniera ordinata i principali aspetti del fenomeno di cui i vivai devono tenere conto. Fra questi anche i seguenti: tutti i Paesi dell’Ue sono obbligati a monitorare continuamente le aree non infestate dai parassiti secondo gli standard ufficiali; tutti gli operatori devono comprendere le norme e i rischi relativi alle “piante ospiti” (specie che sono state trovate infettate dalla Xylella) e alle “piante specificate” (specie che sono state trovate infette nel resto del mondo); tutti i vivai devono essere messi a conoscenza dell’obbligo di campionare e testare le piante in produzione delle seguenti specie prima della commercializzazione: Coffea, Lavandula dentata, Nerium oleander, Olea europaea, Polygala myrtifolia, Prunus dulcis; la tracciabilità deve essere assicurata e tutti i vivai, grossisti e rivenditori al dettaglio devono essere consapevoli dell’obbligo di mantenere un registro, per almeno 3 anni, di ogni lotto di piante delle specie sopra elencate che arrivano e partono dalle loro aziende.
Come ha sottolineato il presidente Cappellini, «il vero problema del vivaismo in questo momento è la questione fitosanitaria, che ogni anno si va a complicare». Per questo Anve la mette al primo posto, senza ovviamente limitarsi ad essa e dedicandosi a un’attività a 360 gradi a sostegno dei vivaisti, grazie a una vasta rete di soci di servizi che offrono assistenza legale, assicurativa, prestazioni di interpretariato, servizi bancari ecc. L’associazione ha al momento oltre 50 soci di 1° grado o effettivi e circa 800 soci sostenitori (non paganti) considerando tutte le aziende che fanno parte di consorzi e altri soggetti collettivi. I soci sono vivaisti provenienti da tutti i maggiori distretti vivaistici d’Italia, con una prevalenza del Centro Sud e in particolare di Puglia, Sicilia e Toscana.
Fra le altre attività di Anve richiamate in materia fitosanitaria, si possono ricordare l’adesione al “Comitato degli Stakeholders” dei due progetti internazionali XF-ACTORS e PONTE, che sviluppano metodologie di controllo e prevenzione di gravi fitopatologie quali appunto la Xylella o la Phytophtora spp.; e la partecipazione al progetto LIFE ASAP per la formazione e comunicazione del Regolamento Ue 1143/2014 che mira a ridurre il tasso di introduzione di specie aliene invasive (Ias, Invasive Aliene Species) e a contenerne l’impatto nel territorio europeo. Fra gli altri contributi sulle normative fitosanitarie e in particolare sul tema Xylella segnalati da Anve, una proposta inviata ad aprile del 2017 alla Commissione Europea, al Ministero delle politiche agricole e alla Regione Puglia su nuovi e più praticabili requisiti e una differente metodologia nei campionamenti e nelle analisi di laboratorio. Questa proposta e altre proposte, oggetto di riflessione e confronto tra le rappresentanze dei vivaisti e le autorità di controllo, sono in parte confluiti nella nuova legge europea sulla Xylella, la decisione di esecuzione della Commissione europea 2017/2352 del 14 dicembre 2017, che consentirà alle aziende di garantire la salute delle piante con metodi diagnostici moderni ma a costi minori e senza eccessivi impegni burocratici.
Cappellini ha colto l’occasione dell’incontro per precisare a Floraviva alcuni dati sul distretto vivaistico pistoiese, a cominciare da quello dell’export, che riguarda in primo luogo Anve: si aggira fra 250 e 300 milioni di euro ed è pari a circa il 40/45% dell’export del vivaismo italiano. Inoltre il giro d’affari totale del distretto pistoiese è di circa 600 milioni.
Lorenzo Sandiford