Adottata la nuova strategia forestale Ue per il 2030. Critiche dagli agricoltori

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La Commissione europea ha adottato la nuova “Strategia forestale dell’Unione europea per il 2030”. Timmermans: «le foreste europee sono a rischio, vogliamo proteggerle e ripristinarle, migliorare la loro gestione e sostenere i silvicoltori». Ma gli agricoltori (Copa-Cogeca) e i proprietari di foreste (CEPF e ELO) non ci stanno: con questa strategia «non si raggiunge un equilibrio tra le varie funzioni e tra rischi e opportunità, inoltre mancano azioni concrete per sostenere il settore forestale».


«Le foreste ospitano la maggior parte della biodiversità della Terra. Per avere acqua pulita e suoli ricchi abbiamo bisogno di foreste sane; ma le foreste europee sono oggi a rischio. Per questo intendiamo adoperarci per proteggerle e ripristinarle, migliorare la loro gestione e sostenere i silvicoltori e chi se ne prende cura. In fin dei conti, siamo noi stessi parte della natura e lottare contro i cambiamenti climatici e la crisi della biodiversità significa lottare per la nostra salute e per il nostro futuro».
E’ quanto dichiarato il 16 luglio, in occasione dell’adozione da parte della Commissione europea (Ce) della nuova strategia per la protezione e ricostituzione delle foreste dell’Unione europea (Ue) per il 2030, da Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Ce responsabile per il Green Deal. Ma lo stesso giorno, a stretto giro di posta, è arrivata una critica congiunta di Copa-Cogeca, la rappresentanza unita degli agricoltori e delle cooperative agricole europei, e dei proprietari di foreste europei sotto le sigle CEPF (Confederation of European Forest Owners) ed ELO (European Landowners’ Organization): «la strategia mette a rischio l'impegno dei proprietari forestali europei, in quanto non raggiunge un equilibrio tra le varie funzioni delle foreste, tra rischi e opportunità. Inoltre, mancano azioni concrete e globali a sostegno del settore forestale».
Cominciamo col richiamare i punti principali di questa iniziativa fondamentale del Green Deal europeo che rientra nel pacchetto di misure proposto al fine di conseguire una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e la neutralità climatica nell'UE per il 2050. E che aiuta l’Unione Europea a rispettare l'impegno ad aumentare l'assorbimento del carbonio previsto dalla normativa sul clima e, affrontando contemporaneamente aspetti sociali, economici e ambientali, intende garantire la multifunzionalità delle foreste dell'Ue e sottolineare il ruolo centrale svolto dai silvicoltori. Tutto ciò a partire dalla premessa che «le foreste – come recita il comunicato stampa della Ce - sono un nostro alleato essenziale nella lotta ai cambiamenti climatici: hanno infatti la funzione di pozzi di assorbimento del carbonio e ci aiutano ad attutire gli effetti negativi di tali cambiamenti, ad esempio raffreddando le città, proteggendoci dalla violenza delle inondazioni e riducendo l'impatto della siccità. In Europa, però, esse sono purtroppo oggetto di un gran numero di pressioni diverse, tra cui quelle che derivano proprio dai cambiamenti climatici stessi».

Protezione, ricostituzione e gestione sostenibile delle foreste
La strategia per le foreste stabilisce una prospettiva e azioni concrete per aumentare la quantità e qualità delle foreste nell'Ue e rafforzare la loro protezione, la loro ricostituzione e la loro resilienza. Le azioni proposte aumenteranno il sequestro del carbonio incrementando i pozzi di assorbimento e gli stock di carbonio e in tal modo contribuiranno a mitigare i cambiamenti climatici. La strategia ci impegna a proteggere rigorosamente le foreste primarie ed antiche, a ricostituire quelle in stato di degrado e a garantire una loro gestione sostenibile così da preservare i servizi ecosistemici essenziali che esse ci forniscono e da cui dipende la nostra società.
La strategia promuove le migliori pratiche di gestione delle foreste quanto al rispetto del clima e della biodiversità, sottolinea la necessità di mantenere l'uso della biomassa legnosa entro limiti di sostenibilità e incoraggia un uso efficiente del legno in quanto risorsa, in linea con il principio di utilizzo a cascata.

Garantire la multifunzionalità delle foreste dell'Ue
La strategia prevede anche lo sviluppo di programmi di pagamento ai proprietari e ai gestori di foreste per la fornitura di servizi ecosistemici alternativi, ad esempio nel caso in cui essi decidano di mantenerne intatte alcune parti. Anche la nuova Politica agricola comune (Pac) offrirà l'opportunità di fornire un sostegno più mirato ai nostri silvicoltori e allo sviluppo sostenibile delle foreste. La nuova struttura di governance per le foreste creerà uno spazio più inclusivo affinché gli Stati membri, i proprietari e i gestori di foreste, l'industria, il mondo accademico e la società civile possano discutere del futuro di questo bene prezioso dell'Ue e contribuire a preservarlo per le generazioni future.

Intensificazione del monitoraggio forestale in Ue
La strategia annuncia infine una proposta legislativa mirante ad intensificare nell'Ue il monitoraggio, la rendicontazione e la raccolta di dati sulle foreste. Una raccolta di dati armonizzata a livello dell'Ue, combinata a una pianificazione strategica a livello degli Stati membri, fornirà un quadro completo dello stato, dell'evoluzione e degli sviluppi previsti in futuro per le foreste europee e ciò sarà fondamentale per garantire che le foreste possano svolgere le loro molteplici funzioni per il clima, la biodiversità e l'economia.

Tabella di marcia e obiettivi
La strategia è accompagnata da una tabella di marcia per l'impianto di 3 miliardi di alberi in più in Europa entro il 2030, nel pieno rispetto dei principi ecologici: l'albero giusto al posto giusto e per lo scopo giusto.

Le critiche di agricoltori e proprietari di foreste
I proprietari forestali europei e gli agricoltori, pur riconoscendo qualche miglioramento nel testo adottato dalla Ce e pur apprezzando le affermazioni positive in essa sul ruolo dei proprietari forestali, tuttavia ritengono che la strategia pubblicata dalla Ce non sia equilibrata e ostacoli la multifunzionalità delle foreste dell'Ue e metta in discussione l’attuale gestione forestale sostenibile e di successo dell’Ue.
«La maggior parte delle foreste dell'Ue è di proprietà privata – si legge nel comunicato congiunto di CEPF, ELO e Copa-Cogeca -  Pertanto, questa strategia e i suoi obiettivi possono essere attuati solo riconoscendo davvero e rispettando coloro che custodiscono le foreste da generazioni e il loro diritto di proprietà. I proprietari di foreste scelgono l'opzione di gestione forestale più appropriata per i propri terreni, entro i limiti già fissati dalla legislazione nazionale e seguendo principi di sostenibilità e lungimiranza. Come espresso da diversi proprietari diforeste  nella campagna "Welcome to my forest" (Benvenuti nella mia foresta), il cambiamento climatico è la sfida più grande che le foreste e i proprietari di foreste devono affrontare e l'unica cosa certa è l'incertezza. Ciò di cui hanno bisogno i proprietari forestali è sostegno politico, sociale ed economico per il loro lavoro e i loro sforzi, non di una strategia che crei ancora più incertezza».
«Un chiaro esempio che illustra il gap tra la strategia e le necessità dei proprietari di foreste – dice il comunicato - è il fatto che non esiste un capitolo specifico sull'adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, né un capitolo sui finanziamenti al di là dei servizi ambientali. Inoltre, le azioni proposte vertono principalmente su un solo aspetto della sostenibilità: quello ambientale». «Alle diversità delle foreste dell'Ue, della loro storia, gestione e proprietà, e alla sfida principale del cambiamento climatico – continua il comunicato - la strategia risponde con un approccio unico e prescrittivo. Prevede un ulteriore sistema di certificazione più vicino alla natura, la promozione del logo Natura 2000 per i prodotti non legnosi, raccomandazioni di evitare pratiche specifiche, un approccio ristretto alla bioeconomia: nessuno di questi principi risponde alle richieste del settore. Al contrario, possono mettere a rischio la gestione sostenibile delle foreste, minare i molteplici servizi per l'ambiente e la società e il contributo delle foreste alla mitigazione dei cambiamenti climatici, con maggiori oneri normativi e minori fonti di reddito nel quadro della gestione forestale».
«Inoltre,  - aggiungono agricoltori e proprietari di foreste - aprendo la porta a nuovi indicatori e soglie di gestione forestale dell'Ue, la strategia mette in gioco il processo paneuropeo Forest Europe al quale partecipa l'Ue. Collegato a ciò, la nuova proposta legislativa sull’osservazione, la rendicontazione e la raccolta dei dati delle foreste dell'UE, annunciata nella strategia, non solo sfida la competenza degli Stati membri in materia di silvicoltura, ma solleva anche molti interrogativi da parte dei proprietari di foreste in merito all'obiettivo politico finale e l'attuazione di tale iniziativa».
Pertanto le organizzazioni agricole e dei proprietari forestali «attendono di leggere le reazioni alla nuova strategia del Consiglio europeo e del Parlamento europeo» e dichiarano di essere «fortemente impegnate a svolgere il proprio ruolo nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, a condizione che si instauri una cornice politica appropriata».

L.S.