Manutentori del verde: la filiera insiste per lo sblocco delle attività
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Ieri nuova lettera a ministri e regioni per lo sblocco delle attività dei manutentori del verde da Confagricoltura, Assoverde, Aigp e AmiaVerona Spa: primo destinatario il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli. Chiesto provvedimento urgente del Governo che sblocchi le attività codice Ateco 81.30 spazzando via i dubbi interpretativi legati alle (parziali) aperture di Lombardia e Veneto. Intanto anche Aipv si è espressa sulla necessità di eliminare a livello nazionale il divieto di manutenzione del verde pubblico e privato, nel contesto di una serie di istanze di parte della filiera florovivaistica, fra cui l’allungamento da 6 a 15 anni dei tempi di rientro dei finanziamenti del Decreto liquidità.
I manutentori del verde italiani insistono a chiedere lo sblocco delle attività codice Ateco 81.30 (Cura e manutenzione del paesaggio) ribadendo l’assenza di rischio di contagio da Coronavirus nelle modalità di svolgimento del loro lavoro e la necessità di manutenzione del patrimonio verde pubblico e privato anche al fine di garantire l’incolumità dei cittadini. Confagricoltura, Assoverde, Associazione italiana giardinieri professionisti (Aigp) e AmiaVerona SpA hanno inviato ieri in forma congiunta una lettera in cui sono tornate a chiedere, dopo la petizione del 3 aprile (vedi) e altre missive precedenti, di «sbloccare urgentemente, con un provvedimento del Governo, le attività 81.30 su tutto il territorio nazionale» e di «fare chiarezza su tutte le difficoltà interpretative che emergono dagli attuali provvedimenti, rispetto alle concrete possibilità e alle modalità di intervento, sia nei lavori pubblici che negli interventi privati di manutenzione del verde» (il riferimento è in particolare ad alcune ordinanze delle regioni Lombardia e Veneto in rapporto anche agli ultimi decreti del presidente del consiglio contenenti le misure restrittive per l’emergenza Covid-19).
Lorenzo Sandiford