Al via Prato Urban Jungle, «oltre la forestazione urbana»
- Andrea Vitali
 
	Come annunciato dal sindaco Biffoni e dall’assessore a urbanistica e ambiente Barberis, il progetto di rinverdimento della città di Prato sarà presentato il 28 febbraio in un evento al Centro per l’Arte Contemporanea Pecci da due dei suoi protagonisti: il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso e l’architetto Stefano Boeri, autore della prima foresta verticale a Milano. Magazzini, presidente dell’Associazione vivaisti italiani (Avi), che fornisce le piante per il lancio: «sempre più spesso ci chiedono delle funzioni benefiche delle piante e non solo di quelle estetiche. Ci piace l’approccio del Comune di Prato centrato su una precisa progettazione preliminare e auspichiamo che la nuova legge quadro del florovivaismo inserisca i contratti di coltivazione».
Un progetto che «integra innovazioni radicali che non sono mai state testate prima a livello di città» e che mira ad andare «oltre il tradizionale concetto di forestazione urbana», perché nell’approccio delle giungle urbane «invece di ricostruire le aree dense della città, la vegetazione può colonizzare gli obiettivi “posizionando” il verde sul maggior numero possibile di superfici/spazi, il più vicino possibile al luogo in cui vengono rilevate le criticità (isole di calore, inquinamento o necessità di creare spazi socialmente utili e utilizzabili)».
 
 L.S.