Secondo le stimediCiaPistoiadomandainterna in lievecalonel 2015 e unariduzionedelleesportazionientrol’Uetrail 5% e il 10%, anche se alcuneaziendehannomantenuto i livelli del 2014 nell’export verso Germania, Francia e Turchia. In ToscanaNord male ilfiorerecisonel I semestre, ma èandatameglionelsecondo. Il presidentediCiaToscanaBrunellisu un eventuale piano unicoregionale del florovivaismo: «tutti i progettichemirano a un piano diinsiemeciinteressano, ma la convivenzadeveconsentire a tutti di fare un passo in più».
«Non è un settore in crisi. Nelsensoche non sidevescivolarenell’atteggiamentonegativo, peròsicuramente i datichearrivanosonoabbastanzacomplessi. E sicuramenteincidonoalcunifenomeni: la chiusuradella Russia, la Xylellafastidiosache ha bloccatoalcuni tipi dimercati e chesoprattutto ha resol’Italiapsicologicamentepiùdebole».
Sono parole del presidentediCiaPistoia Luca Brunelli, durante la presentazionedioggi del “Report 2015 – Annataagraria in Toscana” (vediarticolo), a proposito del florovivaismo e piùnellospecifico del vivaismopistoiese, damoltianniunadellebandieredell’agricolturatoscana.
La diagnosisulvivaismocomunicataallaCiaregionaledaCiaPistoia, presiedutadaSandroOrlandini, dice infattiche «per ilvivaismopistoiese le aspettativediiniziomesemarzo, in merito a unapossibileripresadellecontrattazionisulmercatointerno, sono state delusedallageneralestazionarietà, se non addiritturaflessione, delladomanda, giàsperimentataneiprimi due mesi, che per alcuneaziendemonitorateèrisultataanche in lievecalorispettoallostessoperiodo del 2014. Alcunioperatorihannoinoltreassistito ad un calogeneraledelleesportazioniall’estero, soprattutto verso i paesiUediOlanda, Belgio, Spagna, Germania e Francia, con diminuzionidifatturatoquantificatetrail -5% edil -10%, mentrealtririferiscono un livellodivendite stabile suimercatidiFrancia, Germania e Turchia».
«Tra i prodottivivaistici – vieneprecisatonel Report - sicita in leggeroaumento la venditadiconifere, arbusti, piantedasiepe e piante a forma, mentresono in diminuzione le rose e le palme per problemilegatiallalorocoltivazione e resistenzaallepatologie. La speranzavieneoraripostanelperiodochecominciaadesso e chedovrebbeconcentrarebuonapartedegliordinatividaorafino a marzoinoltrato a cuiseguiranno le venditevere e propriedellepiante».
QuestidatisulvivaismovengonoconfermatidaArezzo, che ha vissuto un po’dicrisinelcompartodeglialberidiNatale, e da Pisa, che ha registratounavariazionenegativa del settorevivaistico in generale, nonostantel’eccezionepositiva (+5%) dellebarbatelle.
Riguardoinveceallafloricoltura, siparladi «produzionefloricolainvariatarispetto ad un anno fa a Grosseto» e diprezzistabili. Mentre «nell’areaToscanaNord (Lucca e MassaCarrara) ilfiorerecisoèstatopenalizzatonella prima partedell'anno, ma sièripresonellasecondapartedell’anno».
A fronteanchediquestidaticontenutinel report diCiaToscanasul 2015, Brunelliaffermache «ilsettore del florovivaismovariportato al centrodell’attenzione e glivaridato lo smaltodiunavolta. Probabilmente la competizionedioggi non èquelladiieri. Occorresempredipiùinvestire in ricerca e in innovazione, perchéanche se questo vale per tutti i settori, questoèunodeisettoriche ne risentedipiù, ancheperchéè un settorechepiùdeglialtrisiconfronta con un mercatoaperto, con un mercatocompetitivo e durodaaffrontare. E poi ilvivaismoè un nostrofioreall’occhiello, che ha un peso economicomoltorilevante e dàvaloreaggiunto, quindidobbiamosostenerlo in manieraancorapiù forte diquantoabbiamofattosino ad oggi».
E, sollecitatosullaquestionediunaprogrammazioneunicaregionale del florovivaismo (inteso come comprensivodivivaismo e floricoltura) richiestadaalcunisoggettiinteressati al settore, fracuiilsindacodiPesciaOresteGiurlani,questaè la suarisposta: «noidiCiaabbiamo due gruppiseparaticheparlanodivivaismo e difloricoltura ma checonvergono, sicuramenteabbiamobisognodiconfrontarciancorasuquestetematiche, peròl’indirizzogenerale, l’interesseprimariodellaconfederazioneèquellodiavereunaconvergenzadiazioni e unaunivocitàdiintentimassimapossibile. Quindi tutti i progettichemirano a un piano diinsiemecicoinvolgono, ciinteressano e vogliamoessercitra i protagonisti. Questoèsicuro. E’ chiarocheognunoall’internodiquestopercorsodeve fare la propriaparte. Vistochecisonorealtàchehanno in mano i mercati e cisonorealtàchefannopiùpartedellaproduzione e suquestocideveessereunaconvivenzacheconsenta a tutti di fare quelpasso in piùdicuiabbiamobisogno».