Salvadori, in Toscana: contributi a fondo perduto per recinti stalle sistemi d'allarme

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Fra le richieste più urgenti e da lungo tempo segnalate degli allevatori c'erano anche i cosidetti "cimiteri aziendali". Anche questi sono stati previsti ed è comunque mantenuto anche il contributo regionale o per coprire i costi di stoccaggio, trasporto e smaltimento delle carcasse.

 
Per coloro i quali hanno già sottoscritto le polizze viene mantenuta la copertura assicurativa. Sono previsti inoltre contributi, a fondo perduto, per le iniziative di difesa attiva e passiva degli allevamenti (recinzioni, stalle, sistemi di allarme e videosorveglianza, cani da guardiania addestrati) oltre una specifica assistenza tecnica per quanto riguarda la loro scelta e applicazione nelle varie realtà aziendali. L'erogazione dei fondi per le opere di prevenzione e difesa avverrà tramite gli Enti locali, che provvedono alle istruttorie. La Regione ha già fatto il decreto di prima assegnazione, entro il 31 ottobre gli Enti delegati dovranno inviare alla Regione il fabbisogno ed entro la fine dell'anno sarà redatto il decreto di liquidazione ai vari Enti.
 
Il "piano" prevede inoltre un sistema di monitoraggio, anche genetico, della presenza del lupo e degli ibridi e degli eventi di predazione sul territorio regionale, in modo da avere un quadro aggiornato e preciso sul numero di cani vaganti, ibridi e lupi.. La Regione si impegna inoltre in raccordo con il Ministero dell'Ambiente e ISPRA (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per il superamento dei limiti del sistema normativo riguardante gli ibridi cane-lupo, in modo da consentire certezza del diritto nelle operazioni di riconoscimento, cattura e gestione degli ibridi. In programma ci sono infine, ma sono previste per il prossimo anno, misure di sostegno del pascolo gestito per incentivare buone modalità di conduzione dell'attività di pascolamento.
 
 
"Questo piano – conclude l'assessore Salvadorirappresenta un intervento organico, che la Regione ha varato grazie anche alla collaborazione scientifica del Centro interuniversitario CIRSe MAF, e con l'accordo di tutte le associazioni agricole. Abbiamo messo in campo un forte impegno, il massimo che potevamo, nell'ottica di dare risposte concrete ad un problema molto sentito, delicato e importante.
 
Redazione Floraviva