Rossi sulla riorganizzazione delle province: "A Regione competenze dirette su formazione, agricoltura e ambiente"
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La Regione ha già pronta la sua legge, che andrà lunedì prossimo all'approvazione della giunta per un riassetto di competenze unico a livello nazionale. Regione Toscana si impegnerà direttamente nel governo del territorio. Tre le grandi aree di competenze, oggi gestite dalle Province, che ritorneranno in capo alla Regione: quella riguardante la formazione e il lavoro, quella sull'agricoltura, la caccia e la pesca e la terza sull'ambiente.
"La nuova legge – ha spiegato il presidente Rossi – è basata su tre principi cardine: sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, ovvero non sovrapposizione delle competenze. In base al principio di sussidiarietà – ha continuato – deve essere fatto a livello locale ciò che più è utile e conveniente, ma in base al principio di adeguatezza non tutto va fatto a livello locale, per evitare il rischio di localismi. In base al principio di differenziazione – ha aggiunto – si eviteranno duplicati e sovrapposizioni." Saranno dunque tre le grandi aree di competenze, oggi gestite dalle Province, che ritorneranno in capo alla Regione. "La prima – ha spiegato Rossi – è quella che attiene alla formazione a cui si ricollega anche il lavoro. La formazione che oggi è svolta al 50% dalle Province e al 50% dalla Regione, sarà tutta regionale, mentre per quanto riguarda i centri per l'impiego – ha aggiunto – noi pensiamo ad una agenzia nazionale con declinazioni regionali." "La seconda area di competenze riguarda l'agricoltura, la caccia e la pesca – ha spiegato ancora il presidente – mentre la terza riguarda l'ambiente. Questo significa che avremo un Genio Civile regionale, che sarà presente sui territori, e che sarà competente per la progettazione, la manutenzione, la polizia idraulica." Per completare il riassetto organizzativo Rossi ha aggiunto che è in itinere un accordo con il Comune di Firenze per la ripartizione dei compiti con la città metropolitana. La questione che tocca il personale delle province seguirà l'approvazione del riassetto organizzativo: "Dopo l'approvazione in Consiglio regionale – ha detto Rossi - comincerà la discussione, che comprenderà le forze sociali e sindacali, per riassorbire parte del personale delle province dichiarato in esubero dal Governo con la legge di stabilità. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è quello di non lasciare nessuno per strada, per questo chiederemo anche agli Enti Locali e agli organi dello Stato di farsi carico della questione." Dopo l'approvazione della nuova legge il percorso di riassorbimento del personale, che in base alla legge Del Rio non dovrà comportare aumenti di spesa, si concluderà in 3 mesi. Fino ad allora gli stipendi del personale delle province saranno garantiti in quanto la Regione continuerà a trasferire i fondi relativi alle materie delegate. Il personale conta ad oggi circa 4 mila 400 dipendenti in carico alle province, di cui circa il 50% è stato dichiarato "esubero" da parte dello Stato. Saranno pensionati circa 250 dipendenti secondo l'applicazione delle norme antecedenti alla Fornero. Analogamente si sta procedendo con le Asl: "Andremo avanti in questa direzione anche per il personale delle province che ne abbia i requisiti e in questo senso sono stati invitati a lavorare già da oggi anche i presidenti delle province stesse." Infine sul tema, Rossi pone un interrogativo al governo: "La Regione con le Asl e il sistema degli enti locali si stanno riorganizzando, come mai nella riorganizzazione non vengono coinvolti anche gli apparati periferici dello Stato? Siamo sicuri che a livello di apparati periferici dello Stato non ci sia nulla dove sia necessario intervenire per razionalizzare e risparmiare sulla spesa pubblica?"
Redazione Floraviva