Pescia: delegazione del Kuwait in visita al Mercato dei Fiori
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L’associazione Italia – Kuwait e l’Uncem Toscana hanno invitato oggi a Pescia la rappresentanza del Kuwait presso la Fao per una rapida visita alla realtà florovivaistica locale. Dopo un sopralluogo all’hesperidarium di Oscar Tintori, incontro al Mercato dei Fiori della Toscana con Roberta Marchi, Oreste Giurlani, Pierandrea Vanni, i vertici di Mefit e vari esponenti del settore.
Il Kuwait ha capito che il petrolio non basta e nel nuovo piano di sviluppo punta anche sull’agricoltura. Ed è interessato fra l’altro al florovivaismo: dai fiori alle piante di ogni genere, agrumi e olivi compresi. Questa, in sintesi, la ragione della visita di una delegazione della rappresentanza del Kuwait presso la Fao di Roma svoltasi oggi a Pescia, successivamente alla tappa in mattinata al vivaio Vannucci di Pistoia, grazie all’impegno dell’associazione Italia – Kuwait presieduta da Pierandrea Vanni e dell’Uncem Toscana presieduta da Oreste Giurlani. La delegazione, dopo un sopralluogo all’hesperidarium di Oscar Tintori, dove ha potuto ammirare la vastissima gamma di agrumi del vivaio pesciatino sotto la guida di Sergio Tintori, è stata ospite di Mefit, l’azienda speciale Mercato dei Fiori della Toscana – Città di Pescia. Qui, a fare gli onori di casa, c’erano l’amministratore unico di Mefit Franco Baldaccini, il direttore Fabrizio Salvadorini e l’azionista, il sindaco di Pescia Roberta Marchi. Con loro un gruppo di esponenti del mondo florovivaistico della Valdinievole e di rappresentanti della associazioni di categoria agricole locali, nonché commercianti che operano presso il mercato dei fiori di via Salvo D’Acquisto.
“Io ho colto bene il senso di questa iniziativa - ha detto il sindaco di Pescia Roberta Marchi – anche perché Pescia non è nuova a iniziative del genere. Abbiamo già ricevuto tempo addietro una delegazione cinese (interessata in particolare all’olivicoltura) perché il nostro territorio è ricco di eccellenze nel settore agricolo. Oggi noi siamo qui perché il mercato dei fiori - che è il mercato dei fiori della Toscana, ma anche dell’Italia centrale, in quanto unico polo dedicato al commercio dei prodotti florovivaistici che abbia una superficie di 10 mila metri quadrati e centinaia di operatori – da cinque anni ha avviato il rilancio di questa attività fatta di produttori floricoli, che non sono più tanti come una volta ma sempre più specializzati, e di commercianti che fanno affari con Paesi di tutto il mondo. Abbiamo deciso con l’azienda speciale Mefit di puntare sulla sinergia fra tutti questi differenti operatori della filiera florovivaistica e di fare sistema. Noi crediamo infatti che questo settore sia ancora vitale, come dimostrano le centinaia di operatori che si vedono qui ogni mattina. Quindi siamo felici di potervi mostrare i nostri cataloghi illustrativi di questa attività affinché voi possiate trovare spunti interessanti”.
“Grazie per averci invitato – ha risposto il rappresentante del Kuwait presso la Fao Yousef Jhail – per noi è molto importante fare tesoro dell’esperienza e delle competenze che voi avete in questo settore. Siamo molto interessati alle innovazioni e alle tecnologie che voi utilizzate per trasferirle in Kuwait. Non solo. Noi importiamo molti prodotti e fra questi vi sono anche le piante e i fiori. Importiamo già piante da mettere ai lati delle strade, delle autostrade e così via. E ci sono molti altri tipi di piante che possiamo essere interessati a portare in Kuwait, anche per aumentare la varietà disponibile nel nostro territorio. Vorremmo tornare un’altra volta, ma questa volta di mattina presto per vedere come funziona il mercato quando è aperto”.
“Questa rappresentanza del Kuwait presso la Fao a Roma – ha spiegato Oreste Giurlani dopo l’incontro - ha instaurato l’anno scorso un rapporto con l’Uncem e la Regione Toscana per la diffusione delle eccellenze toscane in Kuwait e in altri Paesi limitrofi. Avevamo avuto un primo incontro ufficiale durante l’Expo Rurale 2013 a Firenze e in quell’occasione avevano manifestato interesse per l’acquacoltura e il florovivaismo. Per cui oggi, grazie all’associazione Italia – Kuwait, abbiamo organizzato una visita stamani presso il vivaio Vannucci a Pistoia e poi qui a Pescia da Oscar Tintori e, infine, un incontro qui al Mercato dei fiori ospiti di Mefit, alla presenza di vari operatori del settore. E’ stato importante per far conoscere loro dal vivo questa zona e far loro capire quali sono i nostri prodotti e quindi lo scopo, come presidente di Uncem Toscana, è quello di attivare nuovi sbocchi commerciali e abbiamo già firmato un protocollo in tal senso. Perciò ci auguriamo che questa visita possa avere un seguito con momenti di vendita in Kuwait, perché abbiamo bisogno di entrare in nuovi Paesi”.
“Credo che sia stato molto interessante e anche importante – ha affermato Pierandrea Vanni, presidente dell’associazione Italia – Kuwait – perché ha consentito alla delegazione della rappresentanza del Kuwait presso la Fao di conoscere la realtà di Pistoia e di Pescia che conoscevano soltanto di nome. E quindi di rendersi conto meglio del know how che c’è in queste zone, perché il loro interesse principale è vedere se è possibile trasferire queste competenze, almeno in parte, in Kuwait, dove è stato adottato negli ultimi anni un piano di sviluppo che prevede per la prima volta anche di incrementare le attività agricole”.
“Noi già da Firenze avevamo avuto un primo rapporto con questi operatori – ha detto Giuliano Incerpi, portavoce di Coripro, il consorzio dei vivaisti dell’olivo di Pescia – e avevamo notato che c’è un interesse particolare per la produzione delle piante di ulivo, per la ragione che poi intendono sviluppare una produzione di olio, come già stanno facendo in molti paesi del golfo persico. Il nostro impegno è dare un prodotto che sia qualitativamente superiore a quello di qualsiasi altro prodotto del Mediterraneo, perché Pescia da almeno 200 anni produce olivi che sono il massimo per qualità in ambito europeo”.
“Un’occasione per rafforzare i rapporti tra Italia e Kuwait in merito alle produzioni nostre: al florovivaismo, al vivaismo pistoiese e un po’ a tutte le tradizioni culturali e agronomiche delle nostre zone – ha commentato infine Stefano Fedi, vicepresidente di Cia Pistoia -. Un’opportunità quindi per allargare un po’ il sistema di vendita e la conoscenza dei nostri prodotti al di fuori dell’Europa ”.
Redazione Floraviva