PAC 2014-2020: CIA Pistoia annuncia -la new entry del Florovivaismo- vantaggi e iniquità

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pac 2014 2020

Maggiori i finanziamenti  per gli under quaranta e per coloro che praticano il greening. Inseriti aiuti di base per vigneti ed orto-fruttaPremi per i seminativi virtuosi da accoppiare mentre aumenta la franchigia ad ettaro e viene inserito l’obbligo d’iscrizione all’INPS per meritare i contributi. Penalizzata le coltivazioni del Ruscus coltivazione leader nazionale in ValdinievolePerso anche il premio aggiuntivo all’olivicoltura che invece viene confermato a Puglia e Calabria. Cia introduce per i suoi assistiti un sistema di -screening e calcolo previsionale- dei contribuiti che l’agricoltore può prendere in proiezione dal 2015 al 2020.

Gianluca Fioravanti, CIA Pistoia, ci ha fornito una chiara e semplice presentazione della nuova Politica Agricola Comunitaria in rapporto al territorio della ValdinievoleAnche se è ancora presto per esprimere un’opinione definitiva, in quanto il decreto legislativo non è ancora stato reso ufficiale, Fioravanti ricorda l’importante aiuto che CIA fornirà ai suoi agricoltori con consulenze sulle contabilità e anticipazione dei pagamenti che potranno ricevere. Molte le novità introdotte dalla PAC 2015-2020 accolte positivamente dal mondo degli agricoltori rappresentato da CIA: innanzitutto gli aiuti ai giovani under 40, che riceveranno una maggiorazione del 25% sul valore medio dei pagamenti per i primi cinque anni di attività. La grande novità per il territorio pistoiese è poi rappresentata dal fatto che nei terreni che possono ambire al contributo PAC rientreranno anche quelli destinati al florovivaismo. Altrettanto importante è la possibilità di accedere ai contributi base per i vigneti e il settore ortofrutticolo, che prima non potevano invece beneficiare dei fondi PAC. Ovviamente ci sono delle  regole che non rendono automatico il contributo, come superficie minima, dimostrazione di essere agricoltore  attivo, a seconda che si tratti di coltivatori o di aziende con partita Iva. Per accedere alle risorse PAC gli agricoltori che hanno un premio aziendale superiore ai 1250 euro dovranno dimostrare di essere agricoltori attivi, ovvero in possesso di un’azienda iscritta all’INPS e condotta da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali (Iap) con partita iva. Anche tutti coloro che nell’anno precedente hanno ricevuto pagamenti diretti non superiori ai 5000 euro saranno considerati attivi. Per chi non si trovasse in possesso di uno dei titoli precedenti, CIA fornirà assistenza con costi ridotti per la contabilità per riuscire ad ottenere la PAC semplificata o compilare la domanda normale del 15 maggio: nel primo caso gli agricoltori non potranno però vendere o affittare i propri titoli e trasmetterli solo per successione, mentre nel secondo caso si. Per tutti i suoi agricoltori CIA valuterà in anticipo quanto potranno ricevere dai contributi PAC  da qui al 2020, valutando l’eventualità di accedere, oltre al pagamento base, anche al greening o pagamento ecologico, al pagamento per i giovani e al pagamento accoppiato per la specifica produzione. La simulazione realizzata in questo modo da CIA terrà conto delle oscillazioni a cui saranno sottoposti i pagamenti provenienti dalla PAC, non più costanti, ma diretti verso il raggiungimento di un valore medio nazionale. Interessante per CIA il contributo ecologico per seminativi a cui si può accedere rispettando le seguenti condizioni: per chi possiede una superficie agricola utilizzabile (SAU) che va dai dieci ai trenta ettari è previsto l’obbligo di diversificare almeno due colture, non valgono quelle a rotazione; chi supera invece i trenta ettari dovrà diversificare con almeno tre colture. In generale, chi possiede oltre quindici ettari di SAU, dovrà destinarne almeno il 5% ad aree di interesse ecologico, e in questo caso CIA consiglia di destinarle a colture azotofissatrici. Molto apprezzata anche la novità del premio supplementare (contributo accoppiato) per alcuni seminativi che in Toscana, rientrando fra le regioni del centro Italia, saranno i girasoli, la colza, le leguminose da granella, il frumento duro, gli erbai e le sole leguminose: i semi di tutti questi inoltre non dovranno più essere  certificati e questo comporta una netta riduzione dei costi per gli agricoltori. Rispetto all’estensione di molti diritti, la franchigia per gli agricoltori aumenterà notevolmente, raggiungendo i 250 euro a ettaro, a fronte dei precedenti 100 euro previsti negli scorsi anni, e questo significa che molte aziende non riusciranno a fronteggiare tali spese. Altro criterio negativo per CIA è l’eliminazione del premio per il ruscus: soprattutto in zone come quella pesciatina, dove la floricoltura rappresenta un settore molto attivo, si trattava di un piccolo aiuto che andava mantenuto. Infine CIA si trova in disaccordo con la mancata ricezione per la Toscana del premio aggiuntivo olivicoltura, ottenuto invece da regioni come Puglia e Calabria in quanto in possesso di oliveti in pianura, presenti però anche in Toscana.

Redazione Floraviva