Mercato dei fiori a Pescia pre “Morti”: prodotto toscano sold out, prezzi su
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Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro fa sapere, dal punto di osservazione del Mercato dei fiori di Pescia, che a una settimana dalla commemorazione dei morti sono già tutte vendute le produzioni toscane, calate del 20%, e sono diminuite del 10% le importazioni per il caro gasolio. Saliti del 15% i prezzi dei fiori recisi, crisantemi su tutti, stabili quelli dei fiori in vaso.
«Ad una settimana dalla commemorazione dei defunti sono già andate esaurite le produzioni toscane di fiori recisi e in vaso. Una produzione che, rispetto al periodo pre-Covid, ha subito una flessione del 20 per cento, considerando le aziende florovivaistiche che hanno cessato l’attività e la minore produzione dovuta ai timori ed incertezze di mercato, visto che le semine si sono svolte nel mese di giugno. Sono diminuite (-10%) anche le importazioni, sempre per le incertezze legate al momento Covid, ma anche per i costi di produzione di trasporti dovuti al caro-gasolio. Crescono i prezzi dei fiori recisi (+15%) – su tutti i crisantemi a mazzo -, stabili i fiori in vaso».
E’ questa in sintesi l’analisi della Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro in un comunicato stampa del 26 ottobre, a pochi giorni dal 2 Novembre, uno dei periodi più importanti per il mercato floricolo toscano. «La Cia Toscana Centro nella zona di Pescia – continua il comunicato - conta circa 130 aziende agricole impegnate nella produzione dei fiori, che conferiscono al Mercato dei fiori della Toscana (Mefit) di Pescia. Il mercato di riferimento per i crisantemi pesciatini è perlopiù quello locale toscano e di alcune regioni del Nord Italia, quasi assente l’export».
«Così come in estate, grazie alla ripartenza delle cerimonie, come matrimoni o battesimi – sottolinea il presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini – anche in autunno, periodo decisivo per tante nostre aziende che conferiscono al Mercato dei fiori di Pescia o che fanno vendita diretta, il momento è decisamente positivo. L’offerta è, in questo momento, però minore della domanda, anche a causa dei maggiori costi di produzione che le aziende sono costrette a sostenere, in primis l’aumento del prezzo del gasolio».
I prezzi al produttore sono in aumento: la crisantemina, ad esempio, costava 10 euro a pacco (nel pre-Covid) ora 12 euro, la gipsofila costava 12 euro al kg (2019) adesso 17 euro (2021). I fiori prodotti in Toscana sono quindi già terminati, da due settimane circa sono stati distribuiti ai commercianti. Mediamente stabili i prezzi dei fiori in vaso, in particolare per i vasi di piccole dimensioni non ci sono stati aumenti.
«Mercato in salute – aggiunge Francesco Bini, di Cia Toscana Centro – ma che è alla ricerca di un ricambio generazionale. Il settore deve rinnovarsi in persone, ma anche in strutture e tecnologie, perché il lavoro e le prospettive ci sono, senza dubbio, anche per una maggiore attenzione al verde della popolazione aumentata con il periodo Covid».
«In Toscana – conclude la nota di Cia Toscana Centro - si coltivano fiori e piante in 6.500 ettari di superficie (lo 0,90% della Sau regionale), ma il settore vale un terzo del fatturato (900 milioni di euro) dell’agricoltura toscana. Con oltre 3.300 imprese florovivaistiche (di cui 2.060 vivaistiche e 1.900 floricole, molte lo sono entrambi), con una grande incidenza su occupazione ed economia indotta, oltre ad una forte vocazione, in tempi normali, all’export».
Redazione