Mefit incassa l'ok del Distretto sul Pif dal Titolo "Orto-florovivaismo: come innovare e vendere meglio"
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Marco Carmazzi comunica che nel Comitato di distretto del 22 maggio a Pescia è stata presentata l’idea progettuale di pif con capofila Mefit a cura di Diade. Apprezzata la «visione d’insieme di tutta la filiera», si chiede di tener conto nella progettazione dello studio di Lucense sulla logistica nel distretto floricolo versiliese-pesciatino. L’amministratore di Mefit Baldaccini: «già incassate disponibilità dal mondo universitario e da quello bancario». Nella seduta del Distretto si è stabilito che i risultati dei 5 progetti di ricerca avviati due anni fa saranno presentati all’Expo Rurale 2014.
«Era doverosa, a fronte di una richiesta di AsMefit (l’azienda speciale Mercato Fiori Piante Toscana – Città di Pescia) di una nostra valutazione sulla proposta progettuale commissionata a Diade, di discuterne nel Comitato di distretto. E questo ci ha fatto piacere, anche per il ruolo istituzionale di diffusione, cassa di risonanza e “animazione culturale” che spetta al Distretto floricolo. Per cui questo progetto è stato presentato ufficialmente nella seduta odierna».
E’ quanto dichiarato da Marco Carmazzi, presidente del Distretto floricolo interprovinciale Lucca Pistoia, il 22 maggio mattina a Pescia, nella sede del mercato dei fiori di via Salvo D’Acquisto, al termine del Comitato di distretto in cui si è preso visione dell’idea progettuale di pif “La filiera ortoflorovivaistica: come innovare e vendere meglio”, elaborata da Diade di Pescia su incarico di Mefit: lo schema di partenza di un progetto di pif (programma integrato di filiera) in grado di accedere ai bandi del prossimo autunno riservati all’agricoltura, e in particolare alla floricoltura, che veda coinvolti diversi attori del distretto floricolo interprovinciale, fra cui in primis gli iscritti al mercato dei fiori pesciatino.
«E’ ovvio che, trattandosi solo di una prima infarinatura, - prosegue Marco Carmazzi - ci prenderemo il tempo per un esame dei punti di forza e delle debolezze o problematiche che possiamo valutare insieme. Come distretto noi ci auguriamo che poi vengano fuori altre proposte di pif in modo da convergere tutti nella stessa direzione del rilancio della floricoltura. La cosa importante che ho voluto sottolineare è che queste idee progettuali e proposte di pif non possono non tenere conto del lavoro svolto per il Comitato di distretto da Lucense, che - con lo studio “Logistica e trasporti nel distretto floricolo viareggino-pesciatino” (29 novembre 2012) - ha già fatto una fotografia della nostra realtà distrettuale in cui sono uscite fuori delle cose interessanti dal punto di vista produttivo, della logistica, del marketing, ecc. ecc. Questo per non sperperare i denari pubblici, ma anche per partire “non da zero ma da tre”, come diceva qualcuno».
«Questa riunione del comitato di distretto – spiega Carmazzi - è stata un po’ la continuazione del percorso tracciato nella precedente seduta del 12 marzo alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, in cui, per il rilancio del nostro florovivaismo distrettuale e anche dell’attività del Distretto stesso, si era stabilito di partorire delle idee progettuali in relazione anche agli strumenti di finanziamento dei pif, che sono gli strumenti numero uno in cui transitano le risorse pubbliche per l’agricoltura. Con la promessa da parte sua di distribuire eventualmente delle risorse appropriate anche per il florovivaismo, cosa che non era successa nei passati bandi dei pif. E di conseguenza con l’impegno nostro di fare un’operazione di, diciamo, animazione e cultura d’impresa sul territorio, non solo per spiegare i pif alle imprese, ma anche proprio per fare una riflessione insieme alle aziende e aiutarle in quel cambio culturale che è necessario per affrontare gli scenari futuri del nostro settore».
L’aspetto più positivo dello schema progettuale di Diade per Mefit, mette in evidenza Carmazzi, è che ci sia stata «una visione d’insieme di tutta la filiera: oggi come oggi non si può pensare più alla produzione senza commercializzazione, o viceversa, oppure pensare al marketing senza pensare alla ricerca. Diciamo che bisogna muoverci come un corpo umano che deve andare avanti in modo equilibrato. Quindi quello che sottolineo è che è stata una proposta progettuale che abbraccia tutta la filiera: dal fattore produttivo, alla ricerca, alla commercializzazione e anche alla comunicazione».
All’ordine del giorno della seduta del Comitato di distretto, c’era anche la presentazione dei progetti di ricerca deliberati dal distretto due anni fa, che sono giunti al termine: «5 progetti per un valore di 100 mila euro, che sono stati concretizzati e che saranno presentati in occasione dell’Expo Rurale di settembre a Firenze, non solo all’opinione pubblica, ma soprattutto alle aziende, affinché questo risultato raggiunto serva veramente alle aziende stesse. A riprova che in questi due anni qualcosa il Distretto lo ha fatto».
«Ritengo – ha dichiarato Franco Baldaccini, amministratore unico di Mefit – che sia stato apprezzato anche dai componenti del distretto il fatto di esserci mossi, come soggetto pubblico e quindi titolato a proporsi come capofila di un pif, direi rapidamente, in circa due mesi, per sviluppare un’idea progettuale che tenesse conto delle esigenze espresse al distretto stesso da Salvadori, confermate dal sindaco di Essen nella sua recente visita in Toscana, e ribadite da rappresentanti del mondo bancario nazionale che nel frattempo sono stati incontrati. Idea progettuale seguita per Mefit dal direttore, che ha già incassato delle disponibilità dal mondo delle università e da quello bancario».
Ufficio Stampa