Lupo declassato: da “strettamente protetto” a “protetto”
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Un voto cruciale del Comitato permanente della Convenzione di Berna ha sancito un cambiamento nello status di protezione del lupo: da “strettamente protetto” a “protetto”. Una decisione significativa, accolta con favore da Confagricoltura, che la definisce un passo importante per contenere l’espansione incontrollata di questo predatore nei territori italiani, in particolare nelle aree montane.
Negli ultimi anni, la popolazione di lupi è aumentata sensibilmente, parallelamente a un incremento degli attacchi alle greggi e agli allevamenti, anche a bassa quota. Questa situazione ha messo in difficoltà molte aziende agricole, causando danni economici rilevanti e sollevando preoccupazioni per la sicurezza delle comunità rurali. Confagricoltura, portavoce delle istanze degli imprenditori agricoli, ha evidenziato la necessità di un intervento per tutelare le attività del settore primario e gli alpeggi, che rappresentano una risorsa economica cruciale e un presidio per il territorio. La decisione della Convenzione di Berna apre la strada a una maggiore flessibilità nella gestione delle popolazioni locali di lupi, garantendo al contempo la conservazione della specie. A partire dal 7 marzo 2025, quando la delibera entrerà in vigore, l’Unione Europea potrà modificare gli allegati della Direttiva Habitat, permettendo agli Stati membri di applicare politiche di gestione più adeguate alle esigenze dei propri territori.. Secondo Confagricoltura, questa misura rappresenta un necessario equilibrio tra la tutela ambientale e la salvaguardia delle attività agricole. Gli imprenditori agricoli attendono ora con fiducia l'adozione delle modifiche legislative da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, auspicando che i nuovi strumenti normativi possano tradursi in una gestione più sostenibile e sicura del lupo, nell'interesse delle comunità rurali e della biodiversità complessiva.
Redazione