La Regione dà 25 milioni in più all’agricoltura bio. Cia e Anabio soddisfatte
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L’assessore Remaschi è riuscito a far aumentare alla Giunta regionale la dotazione finanziaria della misura 11 (agricoltura biologica) del Psr di 5 milioni all’anno. Cia e Anabio ringraziano perché le 97 aziende che rischiavano l’estromissione riceveranno sostegno e tutte le 2059 aziende ammesse in graduatoria saranno finanziate.
La Regione Toscana dà sempre più spazio all’agricoltura biologica e accoglie la richiesta di finanziare tutte le aziende agricole che avevano fatto domanda che è stata avanzata venerdì 15 aprile dal presidente di Cia Toscana Luca Brunelli al termine dell’assemblea regionale della Confederazione italiana agricoltori (vedi nostro articolo). L’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi è stato di parola ed è riuscito a convincere la Giunta regionale a mettere sul piatto quei 5 milioni all’anno che mancavano a colmare il gap tra la dotazione finanziaria stabilita in un primo tempo e le risorse necessarie per accontentare le richieste delle 2059 aziende ammesse in graduatoria nel bando del 2015 della misura 11 (per l'introduzione e il mantenimento dell'agricoltura biologica) del Programma di sviluppo rurale: lo stanziamento iniziale era di 17 milioni di euro, mentre le domande pari a 23 milioni. Nell’ultima seduta della Giunta regionale è stato deciso di aumentare di 5 milioni all’anno per i prossimi cinque anni il finanziamento all’agricoltura biologica, per un totale di 25 milioni di euro.
«Una decisione assunta in considerazione del fatto che la valorizzazione dell'agricoltura biologica – ha affermato ieri l'assessore Remaschi - ha un ruolo fondamentale per favorire e incentivare un processo di cambiamento delle pratiche agricole, puntando come obiettivo sulla conservazione della biodiversità a livello di agroecosistema, sulla conservazione dei paesaggi, sulla riduzione dell'inquinamento delle risorse idriche, sul contenimento dell'erosione e della perdita di fertilità dei suoli, contribuendo anche alla riduzione dell'emissione dei gas serra». «In Toscana – ha aggiunto Remaschi - sono circa 4.500 le aziende biologiche che fanno parte del sistema agricolo regionale e che contribuiscono quindi all'immagine della regione quale territorio attento al vivere sano, alla cultura e alla tutela del paesaggio. Di qui l'impegno della Regione a incentivarle e sostenerle, in quanto valore aggiunto del settore».
Oggi è subito arrivata la risposta soddisfatta dei vertici toscani di Cia e di Anabio, l’associazione che si occupa di biologico creata da Cia. «La Regione Toscana ci ha dato ascolto – ha commentato Luca Brunelli - la decisione sul biologico è un successo dell’iniziativa della Cia». È così finita l’incertezza per le 97 aziende impegnate da un anno a coltivare col metodo biologico migliaia di ettari, che rischiavano di restare escluse dal sostegno del Psr. Mentre il coordinatore regionale di Anabio, Piero Tartagni, ha detto: «l’agricoltura biologica è parte essenziale del futuro dell’agricoltura, positiva la scelta della Regione».
«La decisione di aumentare le risorse per l’agricoltura biologica – ha aggiunto Brunelli - rappresenta un risultato importante che rafforza la strategia della valorizzazione della qualità e sostenibilità dell’agricoltura toscana». Piero Tartagni ha sottolineato che «la delibera adottata ieri dalla Giunta regionale avrà un impatto significativo, con migliaia di ettari in più coltivati secondo il metodo biologico in Toscana; un valore aggiunto per la nostra agricoltura, per l’ambiente, per il contrasto al cambiamento climatico».
Redazione