Il contributo di Generali Arredamenti al marchio Qualità & Benessere dell’Apsp di Borgo Valsugana

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Anna Corradini, direttore dell’Azienda pubblica di servizi alla persona trentina, illustra l’importanza di una progettazione degli ambienti per anziani non autosufficienti all’avanguardia grazie ad arredi protesici e multisensoriali. Gli esempi della struttura residenziale di Borgo Valsugana e del Centro Diurno di Scurelle realizzati dall’azienda Generali Arredamenti di Pistoia.

L’Azienda pubblica di servizi alla persona (Apsp) di Borgo Valsugana, in provincia di Trento, è stata premiata nel 2014 e nel 2015 con una valutazione d’eccellenza dai certificatori del marchio Qualità & Benessere: il frutto dello sforzo dell’azienda diretta da Anna Corradini di uscire da una logica ospedaliera per garantire maggiore comfort e, in ultima analisi, migliore qualità di vita alle persone anziane non più autonome, o con gravi problematiche fisiche o deterioramento cognitivo, ospitate o assistite nelle proprie strutture.
Un contributo significativo a tale livello di eccellenza garantita, come spiega la stessa Corradini, è da attribuire a Generali Arredamenti, l’azienda di Pistoia specializzata nella progettazione e allestimento di ambienti protesici e spazi multisensoriali per terapie non farmacologiche dell’Alzheimer e di altre forme di demenza e malattie degli anziani, nonché per la gestione ordinaria di simili categorie di pazienti. Infatti nel metodo di misurazione del livello di qualità e del benessere degli anziani nelle varie strutture residenziali usato per il marchio Qualità & Benessere sono previsti 104 indicatori strutturati in 12 fattori corrispondenti a 12 dimensioni rilevanti, fra cui il comfort e la vivibilità. Ed è proprio su questi due parametri, giudicati eccellenti nell’Apsp di Borgo Valsugana, che si è fatto sentire l’apporto di Generali Arredamenti, a cui si devono sia la realizzazione del Centro Diurno per anziani di Scurelle, progettato come centro Alzheimer secondo la metodologia gentle care ma oggi destinato anche a persone non affette da tale patologia, sia le migliorie e la rivisitazione estetica e funzionale della struttura di Borgo Valsugana, sede dei servizi residenziali di Rsa e di casa soggiorno.
Per entrambe le sedi Generali Arredamenti, avvalendosi anche della collaborazione ed esperienza di personale medico e infermieristico, ha saputo coniugare al meglio nei propri arredi protesici la qualità dei materiali e del design: al tempo stesso funzionali e all’avanguardia per la gamma di soluzioni offerte alla non autosufficienza anziana, ma anche accattivante nei colori e nelle forme. Del resto, spiega Anna Corradini soffermandosi su quest’ultimo aspetto dei parametri percettivi ed estetici, «studi specifici concordano nello stabilire che siamo fortemente condizionati dall’ambiente che ci circonda; il colore sbagliato in un ristorante può ridurre l’appetito, il colore sbagliato in un’ala di un carcere aumenta l’aggressività, il colore sbagliato in una struttura per anziani può accrescere la depressione». Per questo i servizi della sua Apsp vengono erogati «in ambienti dove nulla è stato lasciato al caso: dalle disposizioni lungo i diversi percorsi che si snodano all’interno della struttura, alle caratteristiche tecniche di arredi e suppellettili, dai colori utilizzati nei vari ambienti al verde del giardino, dai luoghi di socializzazione interni a quelli esterni, dagli spazi collettivi agli angoli più riservati».

La struttura residenziale di Borgo Valsugana
Generali Arredamenti ha recentemente rivisto e riqualificato sia gli spazi comuni che alcune camere da letto. «Particolarmente innovativo e accattivante – spiega Anna Corradini - il piano terra: le pareti, arricchite da gigantografie e foto aeree (realizzate dall’architetto Arena) a grandezza quasi naturale ritraggono scorci dell’abitato di Borgo Valsugana e dei dintorni, con l’obiettivo di far tornare alla memoria dei residenti luoghi e situazioni del loro vissuto. Completano l’effetto scenografico arredi inusuali per l’entrata di una Rsa, che richiamano in una sezione eleganti salotti di casa, nell’altra ricreano spazi urbani, grazie a soluzioni nelle quali la panchina da esterni si abbina a lampioni vintage e a vezzosi arredi in ferro battuto, dando così vita ad una sorta di giardino d'inverno». Interessante anche la riqualificazione di un’ala per clienti autosufficienti, «con la realizzazione di stanze volutamente diverse l’una dall’altra, nelle quali il legno e uno stile “agée” riportano a ricordi di vita vissuta». Mentre è «di tutt’altro tenore la sala attività: funzionale, moderna e allegra, pensata e realizzata sulle esigenze e bisogni di svago del cliente finale».
«Dunque – conclude il direttore - uso del colore e soluzioni d’arredo sono pensati non solo per ottenere un gradevole effetto cromatico, ma anche e soprattutto per consentire una personalizzazione e maggiore riconoscibilità degli spazi dei residenti. Si favorisce così il senso dell'orientamento come strumento essenziale in strutture quali Rsa, centri diurni, case di riposo e centri Alzheimer».

Il Centro Diurno di Scurelle
Il Centro di Scurelle, nato come Centro Alzheimer ed oggi destinato anche ad ospiti che non soffrono di questa patologia, è stato pensato come ambiente protesico, cioè come uno spazio modulato ed arredato per rispondere alle esigenze non solo degli affetti da demenze, ma di tutti gli anziani.
«Gli spazi – illustra Anna Corradini - sono stati caratterizzati mediante l’utilizzo di colori e materiali diversi a pavimento e sulle pareti, fondamentali per guidare l’ospite del centro attraverso i diversi ambiti, rendendone riconoscibili i tratti e quindi semplificandone la fruizione. Le finiture e le tinte sono state accuratamente scelte per dare sensazioni diverse nei vari ambienti: sono caratterizzate da toni caldi e stimolanti nella zona giorno e più rilassanti nella zona riposo, il tutto per dare percezioni diverse a seconda degli ambienti in cui ci si trova».
«La finalità prima – continua - è stata sicuramente quella di dare agli spazi un’atmosfera sempre casalinga e rassicurante. I mobili integrati in questo ambiente sono stati realizzati con linee adatte a richiamare il calore e gli affetti antichi dei mobili domestici delle nostre case. Gli spazi richiamano costumi ed usi del territorio (vedi locale stube e stufa nel soggiorno, piattaie, comò), il tutto per ricreare un’atmosfera calda e domestica dei tempi andati. Alcuni elementi da esterno, come panchine e finestre, evidenziano la volontà di creare percorsi in cui la limitazione di spazi interni scompare e ogni angolo diviene un punto di riferimento preciso, conosciuto, familiare. Tutto questo nell’assunto che la progettazione mirata dell’ambiente, per i soggetti affetti da demenza e disorientamento, possiede la stessa dignità scientifica della terapia farmacologica».

Redazione Floraviva