FIPE: la crisi costa più di sei miliardi a Bar e Ristoranti

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lino stoppani

Ancora bilancio in rosso con un calo dei consumi reali dell’1,7% (in cifre 1,2 miliardi di euro), a cui va aggiunta la mancata crescita, dal 2005 al 2014, pari a 4,8 miliardi di euro. Così la crisi colpisce profondamente i pubblici esercizi italiani, i quali hanno passato un periodo burrascoso fra pochi clienti e nuovi impianti legislativi. Per il Presidente Fipe, Lino Stoppani: “Servirebbe una normativa semplice che valorizzi la qualità e promuova le specificità locali. Inoltre a livello centrale si deve investire nel turismo per stimolare l’incoming, facendo fruttare le potenzialità dell’Italia”.
Secondo l’analisi dell’ufficio degli studi Fipe, la perdita è stata di circa 80 euro con la flessione dai 1214 euro del 2007, il picco raggiunto, ai 1143 dello scorso anno. Nel 2014 la spesa delle famiglie ha visto un aumento in termini reali dello 0,7% e quest’anno dovrebbe aumentare ancora dello 0,8%. Dunque si dovrebbe registrare un leggero miglioramento, grazie alla stagione estiva e al clima di fiducia delle imprese e dei consumatori, come spiega Stoppani. Si spera fortemente in una stabilizzazione di questa ripresa, soprattutto a fronte dei profondi cambiamenti che il settore dei pubblici esercizi ha dovuto subire “a partire dalle lenzuolate di Bersani, con il bar che si improvvisa ristorante ma impiegando un gran numero di prodotti pre-confezionati”, continua Stoppani. Il mercato italiano si mostra fragile, specialmente a causa della competizione dovuta al grande numero di pubblici esercizi: sono infatti attivi 149mila bar e circa 168mila ristoranti con poco più di 680mila dipendenti. La situazione è stata poi peggiorata dal calo, tra il 2007 e il 2014, della spesa media delle famiglie, pari al -11%. Sono ormai cambiate anche le abitudini fuori casa: più apericena e meno happy hour e poche portate al ristorante. I clienti scelgono sempre di più i locali meno costosi, cercando più la pizzeria che il ristorante. Gli esercenti si adattano a un cambio dell’offerta che cambia nel corso della giornata, puntando sulla specializzazione o sull’all you can eat. La ripresa potrebbe essere più sicura, secondo il Presidente Fipe, con una valorizzazione della qualità e delle specificità locali, cercando di investire di più nel turismo quale grande risorsa per l’Italia.

Redazione Floraviva