Dal direttivo di Cia proposte al Governo per un’agricoltura più forte

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Lollobrigida è stato ospite del Consiglio direttivo di Cia–Agricoltori Italiani. Il presidente Cristiano Fini: «facciamo squadra per un’agricoltura più forte».


«Elaborare insieme un piano strategico nazionale per l’agricoltura, che non rincorra più le emergenze ma anticipi i problemi e metta sul tavolo le soluzioni, partendo da temi chiave come il clima, le filiere produttive e la cura del territorio».
Questo l’invito rivolto dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Cristiano Fini al ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, intervenuto il 20 dicembre al Consiglio direttivo della Confederazione a Roma all’Auditorium Giuseppe Avolio.  
«Apprezziamo tanto il lavoro fatto dal Governo in questi giorni, il modo in cui si vuole approcciare ai temi, con il confronto e l’ascolto - ha detto Cristiano Fini -. Nella manovra sono già state recepite molte nostre richieste importanti, dal credito d’imposta al gasolio agricolo al bonus lavoro. Riconosciamo anche lo sforzo in campo sulla misura Parco Agrisolare, con il superamento del limite dell’autoconsumo, e sulla riduzione dell’Iva sul pellet».
Però, al di là della legge di Bilancio, «il settore primario ha bisogno di programmazione e nuovi fondi, all’interno di un modello agricolo degno di questo nome - ha aggiunto il presidente di Cia - per affrontare le sfide future, prima di tutto quella dei cambiamenti climatici. Abbiamo il dovere di mettere a punto e sviluppare strumenti di adattamento, dall’agricoltura di precisione al piano invasi alle nuove tecniche genomiche, dove l’Italia può fare da apripista avviando la sperimentazione in pieno campo».
E ancora, ha continuato Fini, sulla manodopera «occorre accelerare con il Decreto Flussi»; sui consumi «è giusto il taglio del cuneo fiscale, ma servono ulteriori risorse per rilanciare la spesa agroalimentare degli italiani», mentre sulla fauna selvatica «è necessaria una strategia su più fronti con un piano di contenimento dei cinghiali, la riforma della legge 157/92 e un sistema più efficiente e tempestivo per gli indennizzi». Anche in Europa «ci sono questioni aperte che possono mettere in crisi il comparto, come il Nutriscore e il cibo sintetico - ha evidenziato Fini -. Occorre fermezza e collaborazione tra istituzioni e organizzazioni agricole, perché abbiamo dimostrato che quando facciamo squadra, portiamo a casa i risultati».
Per tutti questi motivi, «cominciamo a costruire un nuovo piano d’azione agricolo - ha concluso Fini rivolgendosi a Lollobrigida - per dare un futuro all’agricoltura, difendendo i settori del Made in Italy, gli imprenditori agricoli e le aree rurali del Paese».
Il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha espresso ampia disponibilità a collaborare con Cia ora come in futuro: «l’Italia ha bisogno di un sistema organico che sappia puntare sulle sue qualità, in primis l’agroalimentare. Spero di rivedervi presto e potervi dire che abbiamo realizzato questi obiettivi e siamo pronti a raggiungerne altri insieme».

Redazione