Coldiretti su impatto della manovra finanziaria con richiesta sul Pnrr

in Notizie
Coldiretti su manovra finanziaria e Pnrr

All’assemblea Coldiretti Prandini: impatto su agroalimentare più di 2 miliardi. Ok norme su prestazioni occasionali e stop cinghiali. Pnrr: raddoppiare risorse.

 
Un’analisi a 360 gradi dei provvedimenti della manovra finanziaria approvata in Commissione Bilancio alla Camera che toccano l’agroalimentare: dall’esenzione Irpef all’azzeramento dei contributi per i giovani imprenditori agricoli, dal credito di imposta esteso al primo trimestre 2023 contro il caro energia alle risorse per la sovranità alimentare, dai buoni lavoro per semplificare le assunzioni al fondo per l’innovazione e la digitalizzazione fino al contenimento dei cinghiali. E poi alcune richieste e proposte, in particolare sul Pnrr. 
Le ha fornite ieri Coldiretti in occasione della sua assemblea nazionale a Roma a Palazzo Rospigliosi. Assemblea a cui sono intervenuti diversi esponenti politici e ministri, fra cui oltre a quello dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, quelli del Lavoro Marina Elvira Calderone, dell’Economia Giancarlo Giorgetti e per gli Affari europei e il Sud Raffaele Fitto. 
A cominciare dalla quantificazione del presidente di Coldiretti Ettore Prandini, per il quale «ammonta ad oltre 2 miliardi di euro il valore delle misure in manovra che impattano sull’agroalimentare italiano, a tutela di un comparto strategico per la crescita del Paese». «Una finanziaria nel complesso positiva – ha detto - poiché il Governo è riuscito a dedicare la giusta attenzione al settore agroalimentare, attraverso importanti novità e la conferma di misure strategiche per il sostegno delle attività imprenditoriali agricole», anche se «avremmo tutti voluto certamente qualcosa di più, ma occorre tenere conto dei limiti e della situazione economica del Paese».
Punto forte della “manovra agricola”, secondo la nota riassuntiva sulla manovra di Coldiretti, è «il fondo per la sovranità alimentare finalizzato a rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale anche con interventi per valorizzare il cibo italiano di qualità, ridurre i costi di produzione per le imprese agricole, sostenere le filiere e garantire la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari in caso di crisi di mercato. Per queste finalità sono stati stanziati 100 milioni nel triennio. Un budget di 225 milioni è messo a disposizione di progetti di innovazione, dalla robotica alle piattaforme e infrastrutture 4.0 mentre viene istituito un fondo di 500 milioni per il 2023 per sostenere gli acquisti di prodotti alimentari di prima necessità destinato ai soggetti con Isee non superiore a 15mila euro».
«Contro il caro energia – aggiunge Coldiretti - viene riconosciuto per il primo trimestre 2023 il credito di imposta in favore delle imprese agricole, della pesca e per i contoterzisti, pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante per la trazione dei mezzi utilizzati; credito di imposta riconosciuto anche per la spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali». Mentre «per aiutare i giovani e il ricambio generazionale in agricoltura – viene evidenziato – è previsto per il 2023 l’esonero contributivo, per un periodo massimo di ventiquattro mesi, in favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a quarant’anni che si insediano per la prima volta in agricoltura tra il primo gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023. Prorogata anche per il 2023 l’esenzione dalla determinazione della base imponibile ai fini Irpef dei redditi dominicali ed agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali».
Sul fronte energetico «vengono prorogati e potenziati i crediti d’imposta per le imprese “non energivore” con contatori di potenza superiore ai 4,5 kW (35% energia utilizzata nel primo trimestre 2023) e per le imprese per l’acquisto di gas (45% del gas consumato nel primo trimestre del 2023) e ridotta l’Iva sul gas metano usi civili e industriali (5%) per il primo trimestre 2023. Vengono poi annullati gli oneri generali per il sistema elettrico e ridotti quelli di sistema gas. Ok anche alla riduzione dei costi relativi alla tassazione sui mezzi di trasporto agricoli».
Infine per Coldiretti «è importante il rinvio al 1 gennaio 2024 dell’entrata in vigore dell’imposta sui manufatti in plastica monouso, la cosiddetta plastic tax e dell’imposta sul consumo delle bevande analcoliche, la “sugar tax”, l’istituzione del Fondo per il contrasto al consumo di suolo, la rimodulazione dell’aumento delle accise sui tabacchi e delle imposte di consumo sui prodotti succedanei da fumo, il rifinanziamento dei contratti di sviluppo anche per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, la proroga della rideterminazione dei valori delle partecipazioni in società non quotate e di acquisto dei terreni posseduti al 1° gennaio 2023 mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva».
Ma Coldiretti si è espressa in precedenza con due comunicati specifici dedicati a due misure della manovra rivolte a risolvere due emergenze: il sistema che sostituisce i vecchi voucher in agricoltura e la nuova norma per fermare l’invasione di cinghiali. 
 
La nuova disciplina del lavoro occasionale in agricoltura
Per Prandini il nuovo sistema delle prestazioni occasionali «è importante nelle campagne perché introduce una rilevante semplificazione burocratica per salvare i raccolti e garantire nuove opportunità di reddito in un momento particolarmente difficile per il Paese». Si tratta di «una nuova disciplina delle prestazioni di lavoro occasionale a tempo determinato in agricoltura con un importante snellimento degli adempimenti e dei costi per l’impresa garantendo la tutela dei diritti dei lavoratori nel pieno rispetto della disciplina della contrattazione collettiva di settore». Per la difficoltà di reperire manodopera nelle campagne «sono crollate del 2,2% le ore lavorate in agricoltura nel terzo quadrimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il provvedimento riconosce le specificità del settore agricolo con la necessità di rispettare i cicli stagionali della produzione di fronte ai cambiamenti climatici per non perdere i raccolti rimediando alla carenza di manodopera resa più evidente dall’emergenza Covid che ha ostacolato gli ingressi alle frontiere dei lavoratori stranieri che rappresentano una componente importante per le attività agricole». 
Quello introdotto è uno strumento flessibile per Coldiretti: «una tipologia di rapporto in grado di completare il mercato del lavoro agricolo in quanto potranno accedervi pensionati, studenti, disoccupati e inoccupati, percettori di NASPI reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno». Sarà «a tutti gli effetti un rapporto di lavoro subordinato agricolo con l’unico limite determinato dalla durata della prestazione che non potrà superare, per singolo occupato, le 45 giornate di lavoro effettivo in un arco temporale di durata del rapporto di dodici mesi. Rilevanti per l’impresa tanto le semplificazioni burocratiche che il contenimento dei costi. Le prime consentiranno all’impresa sia l’emissione di un’unica busta paga alla scadenza del rapporto, che assolve all’obbligo di informativa al lavoratore con la consegna del modello UNILAV di assunzione, ed erogando i compensi, in forma comunque tracciabile, per settimana-quindicina-mese. Quanto al contenimento dei costi viene previsto che la contribuzione dovuta sui compensi erogati sia quella indicata per i territori svantaggiati, da versare in un’unica soluzione entro il giorno 16 del mese successivo al termine della prestazione». 
«Tutte le tutele a favore del lavoratore previste dall’ordinamento, incluse le prestazioni di natura previdenziale ed assistenziale, e le tutele contrattuali, dal salario alle prestazioni del sistema della bilateralità agricola – conclude la nota - saranno garantite al pari di qualsiasi occupato a tempo determinato (OTD). Il salario corrisposto secondo i parametri della contrattazione collettiva sarà inoltre esente da imposizione fiscale, cumulabile con qualsiasi tipologia di trattamento pensionistico e sarà computabile ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno in caso di soggetti extracomunitari. La contribuzione versata sarà utile ai fini di eventuali successive prestazioni previdenziali, assistenziali e di disoccupazione, anche agricole.
 
La normativa per fermare l’invasione di cinghiali
«Finalmente un provvedimento concreto per porre fine all’incontrollata moltiplicazione dei cinghiali in Italia dove se ne conta uno ogni ventisei abitanti, per un totale di 2,3 milioni di esemplari, che mettono a rischio la salute, il lavoro e la sicurezza degli italiani con un incidente ogni 41 ore causato dalla fauna selvatica». Così si è espresso Prandini in riferimento alla norma sui cinghiali approvata all’interno della Manovra.
«I branchi – ha detto – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale, senza dimenticare i rischi per gli allevamenti e il Made in Italy a tavola con la diffusione della peste africana».
È «una vera e propria emergenza», tanto che oltre 8 italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché 1 italiano adulto su 4 (il 26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali. Negli ultimi 10 anni peraltro il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali, secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat. E «nelle campagne – conclude Coldiretti – la presenza dei cinghiali ha già causato l’abbandono di 800 mila ettari di terreni fertili che oggi, oltre a non essere più produttivi, sono esposti all`erosione e al dissesto idrogeologico».
 
Pnrr: raddoppiare a 10 mld le risorse per l’agroalimentare
Dall’assemblea di Coldiretti è stata lanciata da Prandini anche una forte richiesta all’esecutivo: raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa. Per Coldiretti «l’agroalimentare è capace di assorbire le risorse di chi non riesce a spendere, come dimostrano le domande presentate dalle nostre imprese sui bandi aperti, dalle filiere alle energie fino alla logistica. Risorse necessarie per sostenere lo sforzo di innovazione delle imprese e rafforzare l’impegno per la sostenibilità ambientale che vede l’Italia svolgere un ruolo di leadership in Europa».
Coldiretti propone di «investire su tre grandi assi: innovazione con la robotica, droni e sensori per ottimizzare lavoro e produzioni, sovranità alimentare (con le misure sui contratti di filiera, il piano invasi e sulla logistica) e sovranità energetica (con incentivi per il fotovoltaico sui tetti, l’agrovoltaico sospeso e per gli impianti di biogas e biometano), che stanno andando oltre i target previsti».  
«Gli investimenti proposti sulla misura PNRR dedicata alla logistica per un valore di 1,5 miliardi di euro - osserva fra l’altro Coldiretti - superano la dotazione inizialmente messa a disposizione del Masaf. È il momento di colmare il gap logistico che frena ancora il nostro potenziale di export che punta a raggiungere i 60 miliardi di euro di valore record nel 2022 nonostante tutte le difficoltà e i problemi». 
Inoltre, tanto per citare un altro esempio, è stato chiesto al ministro degli Affari europei e del Sud Raffaele Fitto di investire 1 miliardo di euro della nuova programmazione del Fondo di coesione per un Piano invasi nazionale per contrastare la siccità.
 
Redazione