Crisi liquidità nel vivaismo: Avi avverte i soci del rischio di infiltrazioni mafiose
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Avviso alle aziende del presidente dell’Associazione vivaisti italiani Magazzini, che ha invitato i soci a stare attenti ai contatti con soggetti estranei al settore e a evitare canali alternativi e proposte d’aiuto poco chiare per risolvere i problemi di liquidità. Avi è in dialogo con i vari livelli di governo per ottenere sostegno il più velocemente possibile.
Prima l’allerta dei vertici della polizia di stato a fine marzo, poi due giorni fa l’allarme del procuratore capo di Firenze in un’intervista del Tgr Rai Toscana: le mafie hanno molta liquidità a disposizione e possono prendere di mira gli imprenditori piegati dall’emergenza Coronavirus, infiltrandosi nei settori più colpiti dalla crisi. Tra questi c’è senz’altro il florovivaismo, che stava ripartendo dopo un periodo in cui c’erano già stati problemi di liquidità, soprattutto a seguito del fallimento di un’importante azienda del Distretto vivaistico ornamentale pistoiese.
Pertanto, su suggerimento anche delle forze dell’ordine, il presidente dell’Associazione vivaisti italiani (Avi) Luca Magazzini ha deciso di inviare ieri l’altro un avviso alle aziende socie in cui si raccomanda di «prestare molta attenzione nei confronti di soggetti non conosciuti ed estranei al mondo produttivo vivaistico che si offrano per trovare soluzioni alla mancanza di liquidità o ad altre problematiche aziendali attraverso canali alternativi ai normali circuiti istituzionali e bancari». «Le scorciatoie poco chiare – ha sottolineato Magazzini - sono infatti quasi sempre sinonimo di illegalità o di zone grigie foriere di problemi ancora più gravi di quelli che si vorrebbero risolvere».
Luca Magazzini ha colto l’occasione per ricordare ai soci vivaisti che Avi «si sta impegnando, in un serrato e costruttivo dialogo con i vari livelli di governo, per rendere il meno dolorosa e più veloce possibile questa crisi che ha investito come uno tsunami il nostro settore a seguito dell’epidemia da Coronavirus, proprio nel momento in cui sembravamo aver imboccato con più decisione la via del rilancio sia a livello internazionale che nazionale».
Redazione