Confagricolura lancia un fondo a sostegno del terzo settore
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“Intendiamo sostenere l’agricoltura sociale, dedicando una parte delle nostre risorse allo sviluppo di attività a favore di soggetti svantaggiati e per il recupero di imprese confiscate alla criminalità. L’agricoltura è una straordinaria forza terapeutica che non può essere ignorata. Si pensi, ad esempio, agli ottimi risultati ottenuti con l’ippoterapia, la pet-therapy e l’orticoltura-terapia, per chi soffre di deficit comportamentali, come i bambini affetti dalla ‘sindrome di Down’ “. Lo ha detto Stefano Bianchi, presidente di For.Agri il primo, e per ora l’unico, Fondo Interprofessionale che dedica attenzione al terzo settore, investendo risorse per l’agricoltura sociale.
L’agricoltura sociale è molto diffusa in Italia, anche se ancora poco nota. In Parlamento è in dirittura d’arrivo la legge per regolarla. Nell’ambito di quella che viene ampiamente definita agricoltura sociale, un ruolo predominante, ricorda For.Agri, è svolto dalle cooperative sociali, organizzazioni che, secondo la definizione giuridica data dalla L. 381/1991, hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità all’integrazione sociale dei cittadini, attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi o lo svolgimento di attività diverse – incluse quelle agricole - finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
“Abbiamo riservato – continua Bianchi - risorse specifiche a progetti presentati da queste particolari imprese, che continuano a crescere di numero. Il nostro Fondo Interprofessionale ritiene indispensabile promuovere, e desideriamo continuare a farlo anche in futuro, la formazione e sviluppare capacità e competenze di chi è direttamente coinvolto nella gestione e nell’attività di queste imprese che, oltre a produrre beni agro-alimentari, promuovono l’inclusione sociale, l’inserimento terapeutico e lavorativo di soggetti deboli e svantaggiati, l’organizzazione di servizi per minori e per anziani”.
La cooperazione sociale si inquadra nel più largo aspetto del ruolo multifunzionale dell’agricoltura, che va declinato non solo sul versante delle varie opportunità di reddito per l’azienda agricola, ma anche su quello delle diverse funzioni che l’agricoltura riesce e può ulteriormente esprimere all’interno della società e del sistema Paese. La multifunzionalità dell’agricoltura, conclude For.Agri, spiana la strada a nuovi obiettivi sociali e ambientali.
I NUMERI DEL SOCIALE
In Italia si contano ormai circa 14.000 cooperative sociali e il loro impatto in termini occupazionali è molto elevato, con circa 320.000 lavoratori dipendenti, per una media di 23 lavoratori a cooperativa e l’impiego in media di 530 soggetti ogni 100mila abitanti a livello nazionale.
La cooperazione sociale agricola in Italia conta ormai circa 400 cooperative sociali, impegnate in attività produttive lungo tutta la filiera legata al settore agricolo: dalla coltivazione, all’industria alimentare, al commercio. Sono impiegati circa 4.000 lavoratori dipendenti su tutto il territorio nazionale, per un valore della produzione di 200 milioni di euro.
Oltre il 90% di queste imprese si occupa di attività agricole in senso stretto. In particolare, il 40% di coltivazione di colture agricole non permanenti, l’8% di colture agricole permanenti, l’11% di allevamento di animali e coltivazioni agricole connesse, mentre il 10% si occupa di silvicoltura e utilizzo di aree forestali. Inoltre, un 20% delle imprese è impegnato in attività di supporto all’agricoltura e successive alla raccolta.
ALCUNE ‘CASE HISTORY’
NATURALMENTE è una società cooperativa agricola della provincia di Cuneo che si occupa dell’inserimento sociale e lavorativo di disabili psichici, attraverso il lavoro agricolo. Costituita nel maggio 2009, la cooperativa ha acquisito un cascinale a Murazzano (Comunità Montana Alta Langa), che ha ristrutturato e che ospita l’attività di allevamento di pecore e di trasformazione dei formaggi. Il progetto, con attività in campo, in stalla e in laboratorio, ha finanziato la formazione tecnica di settore, integrata con opportune attività di sostegno, per portare i dipendenti disabili a saper gestire le greggi di pecore.
OIKOS ONLUS di Jesi è un’associazione di volontariato nata nel 1990, su iniziativa di Don Giuliano Fiorentini, con lo scopo di offrire una risposta immediata e diretta al problema della tossicodipendenza. Oikos svolge attività di prevenzione e di cura della tossicodipendenza e di dipendenze patologiche; attività di sostegno e cura di minori vittime di violenza e abusi fisici e psicologici e delle loro mamme. Realizza progetti di prevenzione e promozione del benessere nelle scuole e nel territorio e offre un globale sostegno alle famiglie.
La cooperativa sociale “MADONITA”, di Castelbuono (PA), si occupa del recupero e integrazione di soggetti svantaggiati; dell’inserimento nel mondo del lavoro di emarginati sociali, tossicodipendenti, disabili psichici e non, attraverso attività di formazione e di orientamento professionale, di gestione di centri di lavoro. Le attività finanziate da For.Agri vanno dall’introduzione della permacoltura a quella dell’agricoltura sinergica, dalla qualificazione dell’operatore di fattoria sociale a quella di operatore di attività assistita con asino.
TERRE DI PUGLIA - LIBERATERRA è la cooperativa sociale di Mesagne in provincia di Brindisi, fondata per il riutilizzo dei beni confiscati alla malavita organizzata pugliese. Si tratta di circa venti ettari di terreno coltivati a grano biologico – grazie al quale già nel 2007 sono stati prodotti i primi tarallini pugliesi con marchio Libera Terra– e di circa trenta ettari di vigneto tipico, recuperati dopo anni di abbandono. I progetti finanziati da For.Agri aiuteranno la qualificazione professionale dei dipendenti.
FATTORIE SOCIALI. L’intervento di For.Agri coinvolge 25 imprese di tutto il territorio nazionale e l’attività finanziata intende fornire strumenti utili per avviare percorsi di agricoltura sociale, che ha lo scopo di supportare persone svantaggiate nel loro inserimento lavorativo e sociale e nei loro percorsi terapeutici attraverso l’attività agricola. Gli interventi saranno localizzati in quattro aree diverse del Paese: Piemonte, Toscana, Lazio e Sicilia.
Redazione Floraviva