Confagricoltura: su le richieste d’alberi e stelle di Natale, ma pure i costi

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Confagricoltura: su richieste d'alberi e stelle di Natale

Secondo Confagricoltura il 70% delle famiglie italiane accenderà un albero di Natale, il cui costo medio in vivaio varia da 25 a 35 euro. Le stelle di Natale, prodotte principalmente in Toscana, Liguria, Lazio, Piemonte e Puglia, hanno avuto per il presidente della Federazione “Florovivaismo” De Michelis un rialzo della domanda del 20%, ma anche del costo di produzione: di oltre il 100% per il riscaldamento delle serre e del +15% per vasi e imballaggi. 


Il mercato delle piante per le feste natalizie è partito molto presto. Sia che si parli di abeti e stelle di natale che di ciclamini o composizioni di fronde e fiori.
Lo ha reso noto la settimana scorsa Confagricoltura, che vede confermate nel 2021 le tendenze dello scorso anno, a cominciare dalla riscoperta dell’albero di Natale, che «oltre il 70% delle famiglie italiane accenderà in queste feste». «Optare per abeti veri è una scelta green – ricorda il presidente della Federazione di prodotto “Florovivaismo” di Confagricoltura Luca De Michelis – e la gente inizia a cogliere questo messaggio. Registriamo infatti un continuo aumento delle richieste». Il costo medio di un albero vero, italiano, comprato nei vivai, varia da 25 a 35 euro. Molti garden center, a fine festività, effettuano il servizio di ritiro, fidelizzando la clientela ed evitando che l’albero venga impropriamente gettato.
Stabile, secondo Confagricoltura, il mercato dei ciclamini, di cui la Liguria è leader, affiancata da Puglia, Lazio e Toscana.
Le stelle di Natale rimangono un must: si producono principalmente in Toscana, Liguria, Lazio, Piemonte e Puglia. Il prezzo varia in base alla grandezza del vaso, ma quest’anno il vero problema è il costo di produzione, aumentato a dismisura. «Le serre sono riscaldate – precisa De Michelis – e il caro bollette ha provocato aumenti per le imprese di oltre il 100%, tanto che alcuni vivai hanno deciso di fermare la produzione di Stelle di Natale per quest’anno, anche se la richiesta è aumentata di oltre il 20% rispetto al 2020. In alcune zone d’Italia le nostre Stelle iniziano a mancare».
«Anche per i fiori recisi – continua il presidente della Federazione “Florovivaismo” – si registrano aumenti esponenziali del caro materie prime: a titolo di esempio, il costo di un singolo stelo è passato in un anno da 0,20 centesimi a 1,20 – 1,40 euro».
Il settore è anche alle prese con l’aumento di circa il 15% dei prezzi per imballaggi, contenitori e vasi di plastica. Si fatica inoltre a trovare la torba per il terriccio.
Nota positiva: il mercato delle fronde recise (ghirlande, rami colorati, pigne, bacche, fogliame) è in grande crescita. «Si tratta ancora di una nicchia – conclude De Michelis – ma molto richiesta e che contraddistingue l’Italia per varietà, qualità e bellezza delle produzioni». 
 

Redazione