Cia su operazione Bruschi-Tesi: a rischio 35 Aziende per un milione di euro
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Il presidente Cia Pistoia Sandro Orlandini: «bene salvare i 42 lavoratori del vivaio Bruschi, ma non a scapito delle nostre 35 piccole imprese creditrici e dei loro dipendenti. Alcune di esse, se non verranno pagate, rischiano di fallire». Il Gruppo vivaisti di Cia Pistoia ha deciso di coinvolgere i legali della Confederazione per valutare la questione ed eventuali azioni a difesa dei vivaisti coinvolti.
L’accordo fra Vivai Sandro Bruschi e Giorgio Tesi Group, che dovrebbe comportare il salvataggio di 42 lavoratori del vivaio Bruschi, rischia però di mettere in gravi difficoltà una serie di 35 imprese vivaistiche aderenti alla Confederazione italiana agricoltori di Pistoia e i loro lavoratori. L’esposizione di queste aziende vivaistiche di Cia Pistoia, per lo più piccoli produttori, è di ben più di 1 milione di euro complessivi, con un credito medio per azienda di oltre 28 mila euro, ma che in realtà variano da poche migliaia di euro in alcuni casi, a cifre importanti, anche di oltre 50 mila euro, in altri, che pertanto, se non verranno pagate, metteranno a repentaglio la tenuta aziendale.
Il Gruppo vivaisti di Cia Pistoia si è riunito ieri per discutere il modo di affrontare la questione, i cui risvolti non possono essere ancora del tutto chiari senza conoscere i dettagli contrattuali dell’operazione Bruschi-Tesi, e ha deciso che nei prossimi giorni coinvolgerà i propri legali per valutare la questione e tutte le eventuali iniziative da intraprendere a tutela delle aziende vivaistiche di Cia coinvolte.
«Ci farebbe ovviamente piacere l’eventuale soluzione dei problemi dei 42 lavoratori del vivaio Bruschi – dichiara il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini – ma questo non può avvenire a discapito delle nostre imprese, che vantano crediti, in certi casi davvero considerevoli, con Vivai Sandro Bruschi. Qui c’è in gioco, anche per via della congiuntura economica sfavorevole, la sopravvivenza stessa di alcune imprese vivaistiche e dei loro dipendenti. Per cui tuteleremo con ogni mezzo i diritti dei nostri piccoli produttori, a cominciare da quelli più esposti».
Redazione