Cia: il biologico diventi di interesse nazionale
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Dopo l’approvazione in aula alla Camera, la Confederazione confida in una rapida conclusione dell’iter al Senato del ddl “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico” e una semplificazione sul capitolo “controlli”. Il presidente Scanavino spera che il settore diventi concretamente un’attività d’interesse nazionale con importante funzione sociale
Il presidente della Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino è soddisfatto dell’approvazione del disegno di legge sul biologico avvenuta in aula a Montecitorio: «Ringraziamo l’onorevole Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, per il felice esito che ha avuto l’iter del ddl sulle Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico. Già la Strategia nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura biologica aveva indicato un percorso di lavoro -aggiunge Scanavino- che ora, con la legge, farà diventare più forte e organico e quindi in grado di rimuovere i punti di debolezza del sistema e di potenziare quelli di forza.»
La Cia sottolinea come sia stato importante anche l’impegno profuso dall’onorevole Massimo Fiorio, primo firmatario del progetto di legge, per aver approntato un testo che apre ampie prospettive alle produzioni agricole e alimentari biologiche. Per lo stesso motivo il plauso va anche all’onorevole Alessandra Terrosi, autrice dell’approfondita relazione illustrativa svolta in aula, in qualità di relatrice, per la discussione generale.
«Auspichiamo -sottolinea il presidente della Cia- che il brillante risultato ottenuto alla Camera possa essere rapidamente confermato anche dal Senato. Certamente è necessario un costante e attento lavoro di squadra tra istituzioni e rappresentanza economica per concretizzare l’ambizione della legge di far diventare la produzione biologica attività d’interesse nazionale con importante funzione sociale. Ribadiamo, quindi, la nostra piena disponibilità di collaborazione».
In considerazione del fatto che la legge approvata dalla Camera opportunamente non prevede normative in materia di controlli dei prodotti, la Cia sollecita il Governo ad approvare il decreto legislativo sui controlli in materia di produzione agricola e agroalimentare biologica, riunendola in un unico testo di legge in attuazione della delega contenuta nella legge 154 del 2016. Lo stesso Regolamento Ue 625/2017, recentemente approvato, mira a stabilire un quadro armonizzato a livello europeo per l’organizzazione di controlli ufficiali nell’intera filiera agroalimentare.
Pertanto, in coerenza con il quadro normativo comunitario, la Cia attende che il nuovo decreto risolva, in primo luogo, le criticità riguardanti le relazioni tra Governo ed Ente di controllo e, in secondo luogo, si attui un sistema di coordinamento efficace fra l’autorità competente delegante e l’organismo di controllo, in grado di svolgere efficacemente sia l’attività di vigilanza che di prevenzione delle frodi e d’introdurre una reale semplificazione per tutto il sistema dell’agricoltura biologica.
Redazione