Agricoltura sociale, Salvadori: "I soldi per continuare ci saranno"
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"L'agricoltura sociale continuerà in Toscana". La frase, attesa e richiesta da tutta la platea, è stata pronunciata dall'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori che oggi ha concluso il convegno sui risultati del primo anno del progetto di "agricoltura sociale" finanziato dalla Regione, fino a questo momento con 2 milioni di euro, già interamente impegnati.
Il convegno si è svolto all'Istituto degli Innocenti di Firenze ed è stata l'occasione per fare un bilancio della prima esperienza (pilota in Italia e fra le prime in Europa) e condividere le testimonianze di imprese, enti e associazioni che hanno partecipato al progetto. Imprese, enti e associazioni dislocate in tutta la Toscana che, grazie a questo progetto, hanno dato lavoro, in molti casi per la prima volta, a 362 persone con disabilità, in gran parte di tipo psichico.
Testimonianze che parlano di lavoro nei campi o negli orti, di recupero di terreni marginali e magari abbandonati, di allevamento di animali e che raccontano di straordinari miglioramenti che hanno reso talvolta inutili i farmaci e talvolta hanno permesso di ridurne considerevolmente l'uso.
L'assessore Salvadori ha sottolineato come questa prima esperienza sia stata finanziata con fondi regionali, ma ha anticipato la possibilità di un intervento per il futuro anche facendo ricorso ai fondi comunitari FSE e FEASR. Intanto ha rassicurato: i fondi comunque ci saranno.
Salvadori ha ribadito che l'agricoltura sociale è un'attività economica che non va confusa con l'assistenzialismo e non va etichettata di "buonismo", ma che deve garantire reddito per le imprese e per chi ci lavora. Rispetto al passato cambia però l'ottica, che non sarà più di tipo verticale, ma sarà orizzontale.
"L'essere umano - ha detto l'assessore - non è fatto per la verticalità, e noi vogliamo dare risposte all'essere umano in tutta la sua dimensione umana. Per questo gli agricoltori si sono fatti carico di queste questioni, che attraverso l'agricoltura possono avere una risposta."
In relazione a prospettive future dell'agricoltura sociale, Salvadori ha parlato di interventi di "innovazione sociale". "Interventi che possono permettere il presidio umano in tanti piccoli borghi montani che rischiano di morire, dove non ci sono servizi nè per gli anziani nè per i bambini, dove è difficile vivere per una famiglia di giovani."
In questo contesto l'assessore ha ribadito la valenza multifunzionale dell'agricoltura, anche come presidio per il paesaggio e contro il dissesto idrogeologico. Ha rilanciato inoltre una delle caratteristiche della Toscana, che - ha detto- " è conosciuta nel mondo per il suo civismo."
"In questo modo - ha ribadito - noi non facciamo un'operazione di piccolo cabotaggio, ma di grande politica, facciamo vievere la Costituzione, che altrimenti rimane un pezzo di carta, ci presentiamo al mondo come esempio di economia civile, che fa reddito, ma che è capace anche di far ricadere sul territorio i benefici di questo reddito."
Infine Salvadori ha lanciato la proposta di presentare all'Expo 2015 di MIlano l'agricoltura sociale, portando in quel contesto "un'esperienza forte che rispecchia la carta d'identità stessa della Toscana, che dal rinascimento ad oggi è concosciuta per la sua bellezza, per il suo buon cibo e per la sua cultura, ma anche come esempio di civismo".
Fra gli intervenuti al convegno, oltre a rappresentanti di enti, associazioni, imprese che operano nel settore, i parlamentari Manuela Granaiola (Commissione Igiene e sanità del Senato) e Luca Sani (Commissione Agricoltura della Camera), Luigi Martignetti segreteraio generale rete europea REVES, Massimo Toschi, consigliere della Regione per i diritti dei disabili.
Fonte Toscana Notizie