VERSO UNA NUOVA ESTETICA DEL GIARDINO: OLTRE IL NATURALISMO
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in Ispirazioni

I giardini del futuro abbandonano la ricerca della perfezione per abbracciare l’armonia con la natura. Oltre l'estetica naturalistica, emergono nuovi modi di interazione con il paesaggio.


Il concetto di giardino sta attraversando una profonda trasformazione. Se il naturalismo ha dominato la scena del design paesaggistico negli ultimi decenni, oggi emergono visioni che spostano il focus dall’imitazione della natura all’interazione con essa. Gilles Clément lo definisce "l'unico territorio dove uomo e natura si incontrano, un luogo di sogno e utopia". Ma come possiamo rendere il giardino un ambiente che sia veramente in sintonia con l’ecosistema e non solo una rappresentazione estetica della natura?
Il giardino naturalistico ha guadagnato popolarità grazie alla sua capacità di evocare paesaggi archetipici come la savana e la steppa. Tuttavia, non sempre garantisce un autentico valore ecologico. Spesso, il rischio è di idealizzare la natura piuttosto che interagirvi realmente. Timothy Morton lo esprime chiaramente: "Mettere qualcosa chiamato Natura su un piedistallo e ammirarla da lontano fa per l’ambiente ciò che il patriarcato fa per la figura della Donna". In altre parole, il giardino non deve essere un'esibizione di bellezza incontaminata, ma un organismo vivente in continua evoluzione.
Nigel Dunnett, uno dei principali teorici della progettazione naturalistica, evidenzia come questo stile derivi dalla tradizione paesaggistica del ‘Pittoresco’ del XVIII secolo e sia profondamente influenzato dalla teoria della Biofilia di E.O. Wilson. Secondo questa visione, gli esseri umani hanno una predisposizione genetica ad apprezzare ambienti naturali, specialmente quelli che offrono sicurezza, cibo e riparo. Tuttavia, se il giardino naturalistico punta a suscitare meraviglia e stupore, un nuovo approccio, definito "nature-led" o "hortophilic", intende spingersi oltre.
Il termine ", coniato da Oliver Sacks, descrive il desiderio innato di interagire e prendersi cura della natura. Un giardino guidato dalla natura non è solo un luogo di contemplazione, ma un ecosistema partecipativo. Questo include foreste edibili, orti urbani, giardini comunitari e paesaggi rigenerativi, dove l’uomo collabora con la natura piuttosto che limitarsi a contemplarla.
Esempi come la High Line di New York o il Lurie Garden di Chicago dimostrano come gli spazi verdi possano diventare rifugi vitali in ambienti urbani, interrompendo la monotonia della città e offrendo una pausa rigenerativa. Tuttavia, il futuro del giardino deve includere più funzioni: produzione alimentare, depurazione dell’aria e dell’acqua, supporto alla biodiversità e spazi educativi. Un giardino del futuro è un ambiente che accoglie, nutre e protegge, senza limitarsi a essere un semplice elemento decorativo.
Nel passaggio da un’estetica del "sublime" a una dell’"empatia", il giardino diventa un’entità dinamica, un luogo di appartenenza e di crescita, tanto per le piante quanto per chi se ne prende cura. Lontano dall’ideale di perfezione statica, il nuovo paradigma giardiniere si basa sulla coesistenza armonica e sulla sostenibilità. Non più spettatori della natura, ma partecipanti attivi in un sistema vivente che evolve con noi.
AnneClaire Budin