ELENA BALSARI BORRONE: L'ARTE PAESAGGISTICA DELL'ESSENZIALE

AnneClaire Budin
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Pioniera del paesaggio italiano, Elena Balsari Berrone ha legato natura e architettura con rigore e poesia. Un esempio per generazioni di progettisti.

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Nel secondo dopoguerra, mentre l’Italia si ricostruiva, Elena Balsari Berrone iniziava il proprio cammino nel mondo dell’architettura del paesaggio. Laureata nel 1945 al Politecnico di Milano, fu una delle pochissime donne a entrare nel mondo dell’architettura, e a farlo con decisione, determinazione e una visione autonoma.
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Già nel 1947 firmava, insieme a Vittoriano Viganò, il progetto delle aree verdi della VIII Triennale e del quartiere sperimentale QT8, in un’epoca in cui il paesaggio era tutt’altro che centrale nel dibattito urbanistico. Da allora, la sua carriera è stata lunga e fertile: giardini privati, aree industriali, terrazzi, parchi pubblici, sistemazioni paesaggistiche e giardini storici.
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Elena, affettuosamente chiamata “Nena”, lavorò con molti grandi architetti: Magistretti, Zanuso, Ponti, Gardella, Caccia Dominioni. Ma la sua cifra stilistica rimase sempre inconfondibile: un rigore elegante, mai rigido, sempre attento a dialogare con il contesto. Amava i colori ma non li usava per stupire, prediligeva la coerenza con l’architettura e la natura.
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Celebre il suo uso delle traversine in legno per l’ingresso alla XII Triennale di Milano (1960), così come l’intervento per la sede IBM a Segrate, dove, tra autobloccanti e movimenti di terra, trasformò un’area parcheggiata in un paesaggio fruibile e raffinata. Come allo stabilimento Loro Piana a Roccapietra, fu capace di trasformare un sito industriale in un’opera di land art, con una semplicità formale che nascondeva una profonda sensibilità.
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Nel 1950 fu tra i soci fondatori dell’AIAPP e, da autodidatta, promosse la professionalizzazione della figura del paesaggista. La sua visione si è poi evoluta in dialogo con la figlia Chiara, con cui ha condiviso gli ultimi progetti, come il Parco Cascina Caimera a Milano. Insieme hanno raccolto oltre cinquant’anni di lavoro nel volume Giardini disegnati.
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Elena Balsari Berrone si è spenta nel 2018, a 97 anni. A noi lascia un’eredità preziosa: l’idea che il paesaggio non debba mai imporsi, ma accordarsi, che il giardino sia forma, misura, ascolto. E che ogni progetto possa nascere da un sentimento autentico di rispetto.

AnneClaire Budin