I Fiori di William Amor

L’artigiano francese William Amor crea delicati fiori riutilizzando sacchetti di plastica e altro materiale sintetico di scarto, per sensibilizzare sul tema dell’inquinamento e incrementare lo sviluppo sostenibile, ma anche un modo poetico per mettersi in gioco!

La sua sensibilità lo porta a osservare il mondo in modo diverso dagli altri, così una volta William Amor si è concentrato su un sacchetto di plastica e ha visto la trasparenza e la leggerezza di un fiore. Potrebbe iniziare la sua storia così: “Vengo dalla campagna, sono sempre stato ispirato dalla natura, poi sono arrivato a Parigi e ho incontrato un sacchetto di plastica!
Tra il 2000 e il 2010 c’erano meno attenzione e regolamenti e le buste erano buttate ovunque. Dopo aver immaginato i petali di un fiore, William sottopone la plastica dei sacchetti a molti test e esperimenti per vedere come reagiva il materiale e come poteva essere lavorato. Da un sacchetto di plastica rosso è nata la sua prima creazione: un papavero rosso, anche se il suo fiore preferito è la rosa.
Il suo omaggio alle rose antiche, che sembrano vere, è commovente. Grazie all’intuizione di William Amor non solo i rifiuti e l’inquinamento plastico possono avere una seconda vita ma possono trasformarsi e diventare preziosi oggetti d’arte, o meglio… i suoi fiori.
Lo possiamo definire un “nobilatore di materiali abbandonati”. La sua attività è registrata nel settore artigianato e ha reinventato la professione di decoratore floreale, in ogni caso della creazione di fiori artificiali.

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La sua peculiarità è trattare solo materiali abbandonati, esprime la sua creatività attraverso i materiali inquinanti e di scarto come bottiglie di plastica raccolte a Parigi, corse e reti da pesca trovate nelle Landes, rami d’albero spezzati da un temporale e poi borse di platica e, fino a poco tempo fa, mozziconi di sigaretta.
"Cercavo come fare gli stami e nelle Lande vedo tutti questi pezzetti di reti da pesca abbandonati sulla spiaggia, modellandoli in un certo modo sono riuscito a trasformarli”. “È così che ho guardato anche i mozziconi che sono anch'essi derivati ​​della plastica; dal materiale fibroso ho voluto ricavare la mimosa: l'ho ripulita, ho tolto le tossine, l’ho sbiancata e dopo un po' di colorazione ho realizzato un prototipo, e poi montata come un gioiello su aste di appena pochi millimetri”.
A forza di sperimentazione e immaginazione, William Amor ha sviluppato un vero e proprio know-how, con gesti e tecniche per riuscire a trasformare i rifiuti e conferirgli nobiltà. "Lavoro con loro come fossero i materiali già considerati nobili nell'industria del lusso, perché è vero che nell'artigianato di pregio, la nostra clientela rimane il settore del lusso, che è sensibile ai gesti delle mani e alla capacità dell'artista di applicare la sua visione e il suo estetismo, credo che non ci sia niente di più poetico: qualcosa di cattivo può diventare ciò che è più bello: i fiori, questi veri seduttori della natura”.
William ha avviato la sua attività nel 2015. Ha ricevuto uno dei Gran Premi per la creazione dalla città di Parigi. Umilmente dice: "È un meraviglioso riconoscimento del mio know-how e del processo come mestiere, sono un artigiano autodidatta, quindi questo mi darà le ali e  convalida anche il mio approccio e che tutti questi materiali hanno il loro spazio dove li porto”.
E siccome voleva un'attività "Creativa, ma anche umana", forma persone disabili. "Poiché già mi sentivo ai margini di quello che offrivo, volevo che anche persone diverse mi accompagnassero nel mio lavoro, perché credo molto nell'arte terapia". Così ogni martedì allena la sua gestualità da 5 a 6 persone.

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Non voglio avere limiti nelle mie creazioni e guardare tutti i materiali che circolano chiedendomi cosa può essere. Anche nel plasmare c'è sempre qualcosa di scarto, può essere materiale trasformabile, infatti voglio essere io a indicare i materiali destinati alla spazzatura, di qualsiasi tipo, le mie creazioni “Messanger” sono fiori rari, pezzi d'arte unici, raccontano una storia e se provocano un'emozione, allora ho raggiunto il mio obiettivo”. Quella di William Amor è ovviamente un'ode alla natura e un modo per far comprendere quando sia importante il rispetto del nostro ambiente naturale, e ora non ci resta che ammirare la poesia sintetica di questi fiori…

Rubrica a cura di Anne Claire Budin