Il parco Leonardo da Vinci di Clos Lucé col giardino ispirato ai suoi disegni botanici
Il presidente del “Castello di Clos Lucé - Parco Leonardo da Vinci” François Saint Bris, all’Istituto Francese di Firenze per il progetto “Le vie di Leonardo”, ha presentato il suo parco culturale, che include “Il giardino di Leonardo”: un museo all’aperto sul tema della natura che riprende gli studi leonardiani di botanica, ma anche di geologia e idrodinamica. [Immagini da Wikipedia di de Serre, Als33120 e Zeist85]
La natura imita l’arte. O meglio la natura imita l’arte che imita la natura. Può essere riassunta così l’ispirazione de’ “Le Jardin de Léonard”, ovvero “Il giardino di Leonardo”, dedicato agli studi botanici e ad altri aspetti del rapporto del genio di Vinci con la natura, nel cuore del Parco Leonardo da Vinci del Castello di Clos Lucé, ad Amboise in Francia, nella Valle della Loira. Là dove Leonardo da Vinci, invitato dal re di Francia Francesco I, trascorse gli ultimi tre anni di vita, dal 1516 al 1519, e morì.
Sia il giardino che l’intero parco, meritevoli d’intervista in questa rubrica di Floraviva, sono stati illustrati il 16 maggio all’Istituto Francese di Firenze durante un incontro di presentazione del progetto di itinerario culturale del Consiglio d’Europa “Le vie di Leonardo da Vinci”, che se andrà a buon fine vedrà come partner principali proprio le due città che segnano l’inizio e la fine del suo percorso esistenziale: Vinci e Amboise (vedi articolo su Valdinievole+News). A parlarne nel suo intervento è stato un testimone d’eccezione quale François Saint Bris, proprietario del maniero e presidente del parco culturale “Castello di Clos Lucé-Parco Leonardo da Vinci”, che è stato creato dalla sua famiglia quando fu presa la decisione di aprirlo al pubblico. Un interessante “giardino o parco da conferenza” dunque, anche se situato fuori dagli abituali confini della Toscana, per quanto intriso di toscanità e cultura rinascimentale fiorentina.
Dopo aver ricordato che l’anno scorso il parco di Clos Lucé ha celebrato il 500° anniversario dell’arrivo di Leonardo da Vinci con tre eventi quali l’inaugurazione degli atelier restaurati del castello, dove il maestro lavorò gli ultimi tre anni fino al giorno del decesso, la mostra “Du Clos Lucé au Louvre, les trois chefs-d’oeure de Léonard de Vinci” in collaborazione con il Museo Ideale Leonardo da Vinci (vedi nostro articolo) diretto da Alessandro Vezzosi e la realizzazione del “Pont de la Corne d’Or” nel parco, François Saint Bris ha spiegato che la visita al complesso di Clos Lucé è articolata in due fasi: gli interni del castello e il parco culturale all’esterno, un percorso paesaggistico, pedagogico e ludico, sulle orme di Leonardo in uno spazio all’aperto di 7 ettari.
Il percorso all’esterno, ha detto Saint Bris, avviene nel contesto di una messinscena dell’arte e dell’immaginazione di Leonardo che rappresenta un viaggio iniziatico nella sua «scienza visionaria» della natura, basata sulle parole d’ordine «osservare, sperimentare, apprendere». Quel Leonardo che, autodidatta formatosi a contatto con la natura, è stato un precursore della scienza sperimentale ed è stato capace di scrivere con i suoi metodi trattati di anatomia, botanica e pittura. Passeggiando nel parco, ha continuato Saint Bris, si potranno ammirare «20 macchine giganti interattive» e «30 tele traslucide» da 3 a 4 metri di altezza che rivelano diverse facce dell’opera pittorica leonardiana, il tutto nella bellezza della luce naturale che gioca fra le foglie degli alberi sublimando i dipinti del maestro.
Il cuore del parco è il “Giardino di Leonardo”, un museo all’aperto sul tema della natura, che ricostruisce e assembla i suoi lavori riguardanti il regno vegetale, la geologia e il moto dell’acqua, offrendo la possibilità di una passeggiata botanica alla scoperta degli alberi, le piante e i fiori da lui disegnati. Circa 30 specie di piante sono state individuate a partire da più di cento fra schizzi, disegni o pitture leonardiane e sono state piantate in questo giardino botanico: piante autoctone, piane aromatiche e alcune piante acquatiche. Il giardino è impreziosito da grotte, cascatelle, belvedere e misteriose nebbie evanescenti che evocano lo sfumato leonardesco.
Nel parco si trova anche un ponte di legno a due livelli costruito in dimensioni reali sulla base del progetto di Leonardo e secondo le tecniche dell’epoca. L’idea venne a Leonardo in seguito alle devastazione della peste in Italia e all’intuizione che una più ordinata circolazione, tenendo separati i pedoni e i carri sui due piani del ponte, avrebbe potuto contribuire allo stato di salute delle città. Infine è da segnalare la realizzazione in scala ridotta, conclusa appunto l’anno scorso in occasione dei 500 anni dell’arrivo di Leonardo, del progetto del “pont de la Corne d’Or”: il disegno di ponte per Costantinopoli ideato da Leonardo fra il 1502 e il 1503 su richiesta del sultano Bajazet II. Un progetto «elegante e armonioso» e di concezione molto moderna.
Un parco da visitare e guardare con i propri occhi dunque. Almeno per chi è d’accordo con questa citazione di Leonardo da Vinci ripresa da una pubblicazione del “Chateau du Clos Lucé – Parc Léonardo da Vinci” dedicata ai suoi pensieri e aforismi: «Che ti muove, o uomo, ad abbandonare le proprie tue abitazioni della città, e lasciare i parenti ed amici, ed andare in luoghi campestri per monti e valli, se non la naturale bellezza del mondo, la quale, se ben consideri, sol col senso del vedere fruisci?».
Per ulteriori informazioni visitare il sito web del “Castello di Clos Lucé - Parco Leonardo da Vinci”.
Lorenzo Sandiford