Il Giardino di Villa Schifanoia a Fiesole: specchio di storia e cosmopolitismo

La sede del Robert Schuman Centre for Advanced Studies dell’Istituto universitario europeo di Fiesole ha un giardino significativo e non molto conosciuto. Ce lo ha illustrato Laura Bechi, del servizio Patrimonio e logistica dell’Iue, che si è soffermata sulla velocità di cambiamento dei giardini quali organismi viventi e ha ricordato che qui fu girato l’Arcidiavolo di Ettore Scola (1966), con Vittorio Gassman. [foto in home e sotto il titolo di Sailko da Wikipedia, foto dall’alto nel testo gentilmente offerte dallo Schuman Centre]

Sono alcune delle curiosità del giardino di Villa Schifanoia, proprietà dello Stato Italiano (dal 1986) concessa in uso all’Istituto universitario europeo e sede del Robert Schuman Centre for Advanced Studies, che ho potuto visitare alcune settimane orsono in occasione della tavola rotonda organizzata da LaRivistaCulturale.com sul tema “Che cos’è il dialogo delle culture?”. A illustrare il giardino della villa e la sua storia, al termine dell’incontro, è stata Laura Bechi, funzionario del servizio Real Estate & Facilities dell’Istituto universitario europeo, nonché laureata in Lingue e letterature straniere con indirizzo storico-artistico e guida turistica.
«Villa Schifanoia è una villa che ha attraversato la storia di Firenze con tantissimi passaggi di proprietà» ha esordito Laura Bechi. Originariamente, nel XIV secolo, doveva essere un casolare della tenuta comprendente Villa Palmieri. Questa terra, come riporta anche un opuscolo dello Schuman Centre, era conosciuta quale “Schifanoja” o “Schivenoglia”, cioè un luogo dove scacciare la noia. Si pensa che a Villa Palmieri, e forse proprio nel nucleo iniziale di Villa Schifanoia, fosse ambientata una parte del Decameron di Boccaccio. A farlo ipotizzare, ha spiegato Laura Bechi, è la minuziosa descrizione del giardino in cui si sarebbero riuniti a narrare storie i giovani scampati alla peste nella terza giornata. Ma ci sono altre ipotesi.

Tuttavia, «la struttura attuale del giardino all’italiana di Villa Schifanoia risale agli anni Trenta del ‘900, secolo in cui è iniziata la fase dei proprietari anglofoni». In particolare a quando, dopo essere stata di proprietà di un australiano dal 1903, Villa Schifanoia passa nel 1927 a Myron Charles Taylor, «uomo d’affari americano estremamente influente, che fra l’altro fu nominato nel 1939 ambasciatore personale degli Stati Uniti presso la Santa Sede e giocò un ruolo chiave nelle trattative diplomatiche durante la Seconda Guerra Mondiale per salvare Roma dai bombardamenti alleati e arrivare alla firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943». Fu lui, infatti, raffinato collezionista e appassionato d’arte a far risistemare completamente il giardino all’italiana della villa articolandolo nelle tre terrazze attuali. Alla fine della guerra, Taylor donò la proprietà della villa al Papa, che la offrì a un ordine di suore americane che vi crearono il Rosary College. Nel 1986 il Governo italiano l’acquistò per farne una delle sedi dell’Iue.
Villa Schifanoia e il suo giardino da intervista rispecchiano dunque fedelmente alcuni aspetti della storia fiorentina e del suo cosmopolitismo d’inizio Novecento. Ma quali sono, agli occhi di Laura Bechi che lo conosce a fondo, le caratteristiche più interessanti e le curiosità di questo spazio all’aperto? Uno spazio dalle tre terrazze non allineate, a formare una specie di L, in cui prevalgono le siepi di bosso («all’80-85%») ma sono presenti «anche siepi di alloro, una siepe di leccio e una di cipresso»: tutte piante rigorosamente «sempreverdi com’è nella natura stessa del giardino all’italiana, che non deve mai modificarsi troppo fra l’estate e l’inverno».


Lorenzo Sandiford