In questa estate, chestenta a venire, recuperiamo la nostragettonatissimarubrica grazie a un viaggiorimastonellamente e nellosguardo del nostroeditore, Andrea Vitali. L’ideadiquestopercorsodaluiintrapresonascedallapresadicoscienzache i giardini in Toscana, chemeritanodiesserevisti, sonodavveromolti. Sotto la suggestionedi chi ha compiutoquestoviaggiocosìparticolare, abbiamoselezionato 20 giardinisu 7 differenti province, seguendoilfiloconduttoredell’artecontemporanea. Tutti i giardiniche vi racconteremosonoinfatticaratterizzatidaunabellezzanaturalistica e paesaggisticaassoluta, a cuisiaggiunge la presenzadiopered’artecontemporaneadirilievomondiale.
Il segnochevorremmolasciare con questopercorso, oltreall’indirizzoturisticodirilevanza, è la messa in evidenzadellacapacitàcheilgiardino, la natura, ha dasempre verso l’artecontemporaneadidimostrare, prima dialtrispazi, la capacitàdiinserire, innovare, far crescere.
Che ilgiardino diventa opera d’arte e non rimane semplice sfondo paesaggistico lo si capisce appena si entra a contatto con “Folon nel Giardino delle Rose”, l’incantato luogo che ospita circa mille varietà di rose e l’intenso desiderio di Jean Michel Folon dilasciare alla città di Firenze un luogo speciale ricreato grazie alla magia delle sue sculture. La passione dell’artista belga si materializza in nove sculture in bronzo e due gessi inseriti perfettamente in questo balcone bucolico sul centro storico di Firenze cheèil Giardino delle Rose. Folon incornicia così Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio nella grande valigia Partir, che ammiriamo comodamente seduti sulla panchina, Je me souviens, accanto alla statua di Folon. Restiamo stupiti quando a un tratto tra i cespugli di rose spunta Chat, un gatto addormentato al profumo dei fiori. 25ème Pensée (figura foloniana con la testa persa fra la vegetazione) ricrea alla perfezione il senso di smarrimento che si prova entrando in questo posto incantato. Non manca l’acqua, in questo ambiente dalle forme gentili, e la incontriamo alle fontane Vivre e Mediterranéè. Usciamo più sereni e consapevoli che una pausa in questo posto magico dovrebbero sperimentarla anche i più scettici verso il connubio fra arte contemporanea e verde.