Cos'è il design biofilo?

Da Singapore arriva un apprezzabile esempio di progettazione biofila, l’hotel Garden Wing situato a Shangri-la, un edificio con una presenza rigogliosa di verde, balconi bordati di piante in ogni camera e una parete vivente nella lobby lounge alta circa 10 metri, costruita con 350 kg di pietre di basalto ricoperte con muschio e vari tipi di felci. Un’atmosfera da giungla, arricchita dall’istallazione artistica del progettista giapponese Hirotoshi Sawada: una cascata di migliaia di foglie stilizzate.

I designer del 21° secolo si trovano davanti a due sfide urgenti: progettare spazi pensando alla sostenibilità e al benessere umano. Questo tipo di progettista potrebbe svolgere un ruolo cruciale nel trasformare il nostro ambiente costruendo spazi più sostenibili e più sani.

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Biofilia si traduce letteralmente in amore per la vita, le cose viventi e la natura; concetto reso popolare dal biologo e naturalista americano Edward O. Wiley nel suo libro del 1984 “Biophilia”. Wiley sosteneva che gli esseri umani hanno un bisogno intrinseco di connettersi con la natura e altre forme biotiche, questo a causa della dipendenza evolutiva da essa, per la realizzazione personale e la sopravvivenza. Inoltre il design biofilo può influire positivamente sulla nostra vita, gli elementi naturali hanno il potere di ridurre lo stress e aumentare la creatività.

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Partendo da questa ipotesi il design biofilo insegue una riconnessione con la natura e cerca di portare l’esterno negli interni. Incorpora elementi naturali, forme, trame e altre caratteristiche dell’ambiente naturale all’interno degli spazi pubblici, nell’architettura e nella progettazione degli interni.
Esiste una differenza tra architettura verde/sostenibile e design biofilo. L’architettura green riguarda la riduzione al minimo dell’impatto sull’ambiente causato dal costruito, mentre il design biofilo enfatizza il collegamento con la natura. Lo scenario preferibile è quando vanno di pari passo, completandosi a vicenda.
La progettazione biofila può essere avviata a livello di comunità, singolo edificio o piccolo progetto; oltre alla presenza di piante e vegetazione deve includere funzionalità come luce naturale e ventilazione, utilizzare materiali naturali, imitare il più possibile forme e geometrie naturali, mostrare vedute della natura attraverso finestre o immagini, usare colori e toni della terra, adoperare in modo strategico elementi come vegetazione e acqua e utilizzare pareti e tetti verdi.

Rubrica a cura di Anne Claire Budin